Tra una revisione e l’altra, il negoziato sulla pace in Ucraina entra in una fase inedita. La bozza del piano statunitense – contestata da Kiev e da più capitali europee – viene rimessa sul tavolo dopo l’apertura di Donald Trump a modificarne qualche punto.
L’Europa interviene con correzioni profonde, mentre la premier Giorgia Meloni chiede a Mosca un cessate il fuoco immediato come primo gesto credibile verso la trattativa.
Piano Usa, i colloqui a Ginevra con l’Ucraina
Ai colloqui di Ginevra, in Svizzera, dove da domenica 23 novembre 2025 si stanno tenendo le consultazioni tra Stati Uniti e Ucraina in merito al negoziato di pace con la Russia, le due potenze elaborano una nuova versione del piano.
Al termine della giornata, Washington e Kiev, hanno diramato una nota congiunta.
“Le discussioni hanno mostrato progressi significativi verso l’allineamento delle posizioni e l’individuazione di chiari passi successivi. Hanno ribadito che qualsiasi accordo futuro deve rispettare pienamente la sovranità dell’Ucraina e garantire una pace sostenibile e giusta. A seguito delle discussioni, le parti hanno redatto un quadro di pace aggiornato e perfezionato. La delegazione ucraina ha ribadito la sua gratitudine per il costante impegno degli Stati Uniti e, personalmente, del presidente Donald J. Trump per i loro instancabili sforzi volti a porre fine alla guerra e alla perdita di vite umane”, si legge nelle dichiarazioni.
È un segnale politico importante dopo le critiche rivolte alla precedente bozza americana di 28 punti, giudicata eccessivamente favorevole alla Russia e insufficiente sul fronte della sicurezza per l’Ucraina.
“Ucraina e Stati Uniti hanno concordato di proseguire l’intenso lavoro sulle proposte congiunte nei prossimi giorni. Rimarranno inoltre in stretto contatto con i loro partner europei man mano che il processo avanza. Le decisioni definitive in questo ambito saranno prese dai presidenti di Ucraina e Stati Uniti. Entrambe le parti hanno ribadito la loro disponibilità a continuare a collaborare per garantire una pace che garantisca la sicurezza, la stabilità e la ricostruzione dell’Ucraina”, conclude la nota congiunta.
Ora resta da capire quale sarà la reazione di Mosca, chiamata a prendere posizione su un documento che Washington e Kiev considerano ancora aperto.
Rubio e Trump sono soddisfatti
Nel frattempo, nella serata di domenica 23 novembre 2025, sono arrivati segnali di cauto ottimismo da parte della delegazione americana. Il segretario di Stato Marco Rubio parla di una giornata molto positiva e di un enorme passo avanti nei negoziati.
Un frammento della conferenza stampa di Rubio al termine della giornata:
#Garlasco
Il Segretario di Stato Marco Rubio ha annunciato enormi progressi nei negoziati di pace tra Russia e Ucraina.“Il Presidente Trump è molto soddisfatto. Oggi e’ stata una giornata molto proficua con importanti passi in avanti, anche se c’e’ ancora da lavorare” pic.twitter.com/qTyRe3SRCB
— nonetheless (@marcros95244509) November 23, 2025
Racconta di un confronto fitto con l’Ucraina, concentrato sull’obiettivo di ridurre il numero dei punti ancora aperti del piano, che nelle varie versioni oscillava tra 26 e 28. Secondo Rubio, il risultato è stato raggiunto in modo sostanziale, pur precisando che qualsiasi accordo definitivo dovrà essere approvato dai presidenti.
Rubio aggiunge che Donald Trump è piuttosto soddisfatto dei progressi ottenuti dalla delegazione americana nei colloqui, nonostante le sue recenti dichiarazioni critiche verso Kiev per la scarsa riconoscenza mostrata verso Washington.
Il segretario di Stato spiega di aver parlato con il presidente dopo quelle esternazioni e, a chi gli chiede della possibilità che gli Stati Uniti forniscano garanzie di sicurezza all’Ucraina, risponde che riconoscendo che la questione è centrale.
“Tutti sappiamo che per arrivare a una fine definitiva della guerra l’Ucraina deve sentirsi sicura. Su questo punto, come su altri, sono stati fatti progressi sostanziali”.

Meloni: “Ora tocca a Mosca”
Dal G20 di Johannesburg in Sudafrica, Meloni puntualizza che non bisogna lavorare su una totale controproposta, ma considerando che a suo avviso ci sono molti punti condivisibili in quello degli Usa, ha senso lavorare sulla proposta che c’è.
La premier ha inoltre sentito al telefono il presidente Trump e ha spiegato che è pronto a rivedere il piano dopo le preoccupazioni sollevate dai leader europei, in particolare sulle restrizioni previste per le forze armate ucraine, ritenute un potenziale fattore di vulnerabilità in caso di futuri attacchi russi.
Meloni vede in questa apertura un passo avanti, anche se mantiene enormi perplessità sulla reale disponibilità negoziale della Russia.
“Putin non ha la reale volontà di chiudere la guerra. Per questo occorre andare a vedere il bluff con una proposta sensata. Sarebbe una buona cosa ottenere almeno un cessate il fuoco temporaneo, anche Mosca deve dare un segnale concreto di voler arrivare alla pace”, sostiene la presidente.

Le modifiche dell’Europa al Piano
Parallelamente, l’Unione Europea ha elaborato una serie di modifiche sostanziali al piano americano.
La proposta, costruita da Francia, Germania, Regno Unito e Commissione Ue, interviene sui punti più controversi. La questione dei territori diventa il perno del confronto.
La posizione europea è che eventuali trattative non debbano partire dal riconoscimento implicito di alcune zone come russe. Le garanzie dell’accordo, inoltre, sarebbero affidate non esclusivamente agli Stati Uniti ma a Stati Uniti, Russia, Ucraina e Unione Europea insieme.
“All’Ucraina servono Trump e l’Europa insieme”
Di fronte all’incertezza del quadro internazionale, i Paesi europei si preparano anche a un possibile piano B: sostenere l’Ucraina senza il supporto operativo degli Stati Uniti.
Una prospettiva che, secondo Oleksiy Melnyk del think tank ucraino Razmukov Centre, potrebbe consentire a Kiev di resistere ancora, ma con dubbi sulla durata e sull’efficacia di un simile sforzo.
Secondo il gruppo che si occupa di analisi delle politiche pubbliche, Zelensky non deve decidere tra Trump e l’Europa perché all’Ucraina servono Trump e l’Europa insieme.