FOTOGRAFIA DA INCUBO

Ucraina, non c'è solo la guerra: ora a Mariupol è allarme colera

Al 104° giorno di guerra, le notizie che arrivano dalla città simbolo della resistenza sono terribili. Le persone sono costrette a file lunghissime per le razioni quotidiane di viveri.

Ucraina, non c'è solo la guerra: ora a Mariupol è allarme colera
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Ucraina nel dramma, ora a Mariupol è allarme colera. Anzi, secondo gli ultimi bollettini di guerra, uniti ad aggiornamenti sanitari, la città che sta diventando simbolo della resistenza dell'Ucraina per la sua posizione strategica sul mare e per i suoi insediamenti produttivi nel settore dell'acciaio (vedasi l'acciaieria Azovstal), sarebbe sull'orlo di quella che i sanitari ucraini e delle associazioni umanitarie hanno definito in queste ore una "epidemia esplosiva" di colera.

Ucraina da un dramma a un altro: l'incubo colera

Come detto, stando agli ultimi aggiornamenti, la città dell'Ucraina sudorientale nella regione della Priazovia starebbe in buona sostanza "annegando" nelle acque contaminate dai rifiuti e dalla decomposizione di sepolture improvvisate.

Il tutto, aggravato dall'arrivo del caldo un "nemico" che rischia di essere ancora più subdolo e temibile di quanto non siano stati a inizio invasione freddo e neve.

Il bollettino igienico sanitario del vicesindaco

Il drammatico bollettino igienico sanitario è stato diramato dal vicesindaco di Mariupol, Sergei Orlovio. Ma non solo. Secondo quanto riportato da alcuni siti ucraini,  le forze d'occupazione russa avrebbero messo la città in quarantena. 

La situazione è critica: aria e acqua sono contaminate, si fanno fatica a seppellire i morti, scarseggiano i viveri.

Colera e non solo: una fotografia da incubo

Quella che al 104° giorno di guerra si presenta di Mariupol è una fotografia da incubo: le persone sono costrette a file lunghissime per le razioni quotidiane di viveri ed è un'impresa disperata anche trovare e seppellire i morti.

E l'elenco aggiornato a queste ultime ore si fa lunghissimo: sarebbero 1.200 le persone che hanno perso la vita o che comunque risultano disperse sotto le macerie o in mare.

Corsa contro il tempo: medicine e vaccini fino ad agosto

La fotografia della città (si veda la foto di copertina di poco fa che l'agenzia di stampa Reuters ha pubblicato su twitter) del resto non induce all'ottimismo: oltre alle macerie e ai cadaveri iniziano a non contarsi più anche i cumuli di rifiuti, mentre sotto i colpi dei bombardamenti sono state distrutte le reti idriche e fognarie.

L'allarme lanciato sul colera ha l'obiettivo di fermare l'epidemia: l'Ucraina in una simile situazione ha già fatto sapere di non poter garantire assistenza e cure sanitarie oltre il mese di agosto.

 

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