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Ucraina: Meloni plaude Trump (e non cita Zelensky), Lega e FI sposano la proposta di Giorgetti sul riarmo (un fondo pubblico europeo di garanzia)

Un fondo da 16 miliardi, mix di risorse nazionali e comunitarie: complimenti da Francia e Polonia

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Ucraina: Meloni plaude Trump (e non cita Zelensky), Lega e FI sposano la proposta di Giorgetti sul riarmo (un fondo pubblico europeo di garanzia) Rubio
Il segretario di Stato Marco Rubio illustra alla stampa l'esito dei negoziati a Gedda

L'11 marzo 2025, al termine della prima giornata di negoziati in Arabia Saudita, a Gedda, la Casa Bianca ha annunciato che l'Ucraina ha accettato la proposta statunitense di un cessate il fuoco di 30 giorni nel conflitto con la Russia. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha definito l'incontro tra Stati Uniti e Ucraina "produttivo" e i colloqui "positivi".

Endorsement di Giorgia Meloni, per il ruolo di mediatore del presidente Donald Trump, nessuna parola all'indirizzo del leader ucraino Volodomyr Zelensky.

Intanto, a Bruxelles, la proposta sul riarmo europeo presentata dal Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, all'Ecofin, nelle scorse ore, riceve il plauso di Francia e Polonia, oltre che mettere d'accordo i due vicepremier: Salvini e Tajani.

Accordo sul cessate il fuoco in Ucraina: progressi nei negoziati di Gedda

Gli Stati Uniti e l'Ucraina hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui Kiev conferma l’accettazione della tregua proposta da Washington, mentre gli USA hanno accettato di revocare le restrizioni sugli aiuti militari e sulla condivisione di intelligence con l’Ucraina. Inoltre, entrambe le parti hanno concordato di accelerare le trattative per un accordo sulle risorse minerarie ucraine.

"Ora la palla per la tregua in Ucraina è nel campo della Russia", ha dichiarato il segretario di Stato americano Marco Rubio.

Ripristino dell’assistenza militare e obiettivi umanitari

A seguito dell’incontro, gli Stati Uniti hanno deciso di revocare immediatamente la sospensione dell'assistenza militare e della condivisione di intelligence con l'Ucraina. Le delegazioni presenti a Gedda hanno discusso anche degli sforzi umanitari, con particolare attenzione allo scambio di prigionieri di guerra, alla liberazione dei detenuti civili e al ritorno dei bambini ucraini deportati forzatamente.

Zelensky a Gadda

Il colonnello Pavlo Palisa, vice capo dell’ufficio presidenziale ucraino e membro della delegazione di Kiev, ha confermato il ripristino dell’assistenza alla sicurezza da parte degli Stati Uniti:

"Gli accordi stanno iniziando a essere implementati. La lotta continua!".

Il ruolo degli Stati Uniti nel convincere la Russia

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sottolineato l'importanza del ruolo degli Stati Uniti nel persuadere la Russia ad accettare la tregua.

"Gli Stati Uniti devono convincere la Russia a farlo", ha dichiarato Zelensky, ribadendo che l'Ucraina considera positivamente la proposta e vede la ripresa del sostegno militare americano come un elemento chiave per il successo dell’accordo. Ha poi aggiunto: "L’Ucraina è pronta per la pace. La Russia deve mostrare la sua disponibilità a porre fine alla guerra".

Il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, ha espresso gratitudine per il supporto ricevuto durante i negoziati, evidenziando la ripresa dell'assistenza alla sicurezza come un risultato fondamentale. Ha inoltre sottolineato che il cessate il fuoco di 30 giorni dipenderà dal reciproco accordo con la Russia, escludendo l’ipotesi di un congelamento del conflitto, ma piuttosto come primo passo verso una pace duratura.

Anche Donald Trump ha commentato l'accordo, auspicando che il presidente russo Vladimir Putin accetti la tregua.

"Ora dobbiamo parlare con la Russia, si spera che Putin sia d’accordo con il piano", ha dichiarato Trump, aggiungendo che i funzionari americani incontreranno la controparte russa nelle prossime ore.

Il plauso di Meloni (soltanto a Trump)

Dall'Italia, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha accolto con favore l’esito dei negoziati, lodando la proposta di cessate il fuoco e la ripresa del sostegno americano all’Ucraina.

meloni dazi
Giorgia Meloni e Donald Trump

"L’Italia sostiene pienamente gli sforzi degli Stati Uniti, sotto la guida del presidente Trump, per una pace giusta che garantisca la sicurezza di lungo periodo dell’Ucraina", ha dichiarato Palazzo Chigi, sottolineando che ora la decisione spetta alla Russia.

Dibattito sul riarmo in Europa

Nel frattempo, il piano europeo di riarmo proposto da Ursula von der Leyen continua a generare tensioni in Italia. Durante la plenaria a Strasburgo, il Movimento 5 Stelle ha ribadito la sua opposizione, mentre il Partito Democratico cerca una mediazione. Nella maggioranza, Lega e Forza Italia sembrano trovare un punto d’incontro sulla proposta del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Il leader forzista definisce la proposta "di buon senso":

"Investire il risparmio privato, investire e coinvolgere i privati in una politica che serva a garantire la nostra sicurezza, e che deve poi portarci ad un sistema di difesa Europea, è una cosa saggia e intelligente".

Non si fa attendere nemmeno il commento del segretario del Carroccio:

"Bene Giancarlo Giorgetti", perché "investire in sistemi di protezione e sicurezza a livello nazionale è assolutamente utile, senza togliere fondi a sanità, scuola e famiglie, ed è fondamentale che l'Europa sia promotrice di pace, accompagnando le iniziative e le proposte di Trump, Zelensky e Putin".

Giorgetti all'Ecofin di Bruxelles

Oggi, 12 marzo 2025, il Parlamento europeo è chiamato a votare sulla risoluzione riguardante la difesa e il riarmo. Giorgetti ha proposto un "fondo di garanzia in più tranche da 16 miliardi di euro" per ottimizzare l’uso delle risorse nazionali ed europee, con una spesa pubblica contenuta e l’obiettivo di mobilitare fino a 200 miliardi di investimenti privati nel settore industriale della difesa. Il ministro ha spiegato che il fondo mira a rafforzare la sicurezza europea senza ridurre i finanziamenti destinati a sanità e istruzione.

La proposta italiana ha ricevuto apprezzamenti dalla Francia e dalla Polonia. Il ministro delle Finanze francese, Eric Lombard, l’ha definita "un’idea interessante su cui lavorare", mentre il ministro delle Finanze polacco, Andrzej Domanski, ha confermato l’apertura dell’Unione Europea al progetto, sottolineando la necessità di una forte unione dei mercati dei capitali per finanziare le nuove esigenze di difesa.

Nel Parlamento europeo, Fratelli d’Italia ha proposto un emendamento per modificare il nome del piano "ReArm Europe" in "Defend Europe", sottolineando la necessità di un approccio più orientato alla sicurezza piuttosto che al riarmo.

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