Provvedimento allo studio

Trump vuole classificare la marijuana come droga "meno pericolosa"

Interesse crescente verso il mercato della cannabis terapeutica, ma anche pressioni delle lobby del settore, fanno pensare il tycoon

Trump vuole classificare la marijuana come droga "meno pericolosa"
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Donald Trump sarebbe pronto ad allentare le restrizioni sulla marijuana, riclassificandola tra le droghe “meno pericolose”. Il presidente starebbe valutando un intervento per modificare lo status legale della cannabis, riprendendo un processo avviato ma mai completato da Joe Biden.

Trump pensa a declassare la marijuana

La mossa sarebbe motivata dall’interesse crescente verso il mercato della cannabis terapeutica, dal sostegno di studi scientifici sui benefici medici della marijuana e soprattutto dalle pressioni di investitori e aziende del settore.
Come già avvenuto con l’industria delle criptovalute, diverse società leader della cannabis avrebbero contribuito finanziariamente alla campagna elettorale di Trump, chiedendo in cambio una svolta legislativa.

L’incontro con Kim Rivers di Trulieve

Durante una raccolta fondi nel suo golf club in New Jersey, Trump avrebbe discusso con importanti investitori, tra cui Kim Rivers, CEO di Trulieve, una delle principali aziende di marijuana negli USA. Rivers lo avrebbe esortato ad ampliare la ricerca sulla cannabis terapeutica e a favorire il settore con nuove politiche.

Strategia di lobbying e sondaggi tra i repubblicani

Finora la presidenza Trump non ha introdotto provvedimenti significativi a favore dell’industria della cannabis. Questo ha spinto le aziende a intensificare il lobbying, commissionando al sondaggista Tony Fabrizio una rilevazione tra gli elettori repubblicani.

I risultati hanno mostrato che anche molti conservatori sostengono la riclassificazione della marijuana, e sono stati presentati a Trump per rassicurarlo sul fatto che la misura non avrebbe danneggiato il consenso della sua base.

Ostacoli e opposizioni

Nonostante i segnali di apertura, Trump deve ancora affrontare l’opposizione di potenti lobby contrarie alla liberalizzazione della cannabis. La partita politica e legislativa resta quindi aperta, ma il settore vede nella possibile riclassificazione un’opportunità storica per la cannabis terapeutica negli Stati Uniti.