Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump torna a scuotere la geopolitica artica e lo fa con parole che a Copenaghen suonano come una provocazione diretta.
Dalla Florida, durante una conferenza stampa a Mar-a-Lago trasmessa in diretta, il Tycoon ha rilanciato senza mezzi termini l’interesse americano per la Groenlandia, territorio autonomo del Regno di Danimarca.
Trump e la Groenlandia: “Dobbiamo averla”
“Non abbiamo bisogno della Groenlandia per i minerali e il petrolio. Abbiamo bisogno della Groenlandia per la nostra sicurezza nazionale. Dobbiamo averla”, ha insistito Trump davanti ai giornalisti.
Il pretesto è la nomina di Jeff Landry, attuale governatore della Louisiana, a inviato speciale degli Stati Uniti in Groenlandia, territorio autonomo del Regno di Danimarca. Un incarico che Trump ha annunciato ufficialmente su Truth.
“L’obiettivo è promuovere con forza gli interessi degli Stati Uniti per la sicurezza e la sopravvivenza dei nostri alleati, di fatto, del mondo. Se date un’occhiata alla Groenlandia, guardando su e giù lungo la costa, ci sono navi russe e cinesi dappertutto”.
La nomina di un inviato speciale
Nel presentare il nuovo inviato speciale, Trump ha dichiarato che è stato lui a chiamarlo e a proporsi per questo ruolo. Anche la Louisiana fu acquistata dagli Stati Uniti all’inizio dell’Ottocento.
“È molto proattivo, è un ottimo ragazzo, un uomo d’affari”, ha aggiunto il presidente.
L’annuncio ufficiale su Truth:
Trump non ha risparmiato stoccate alla Danimarca, accusata di aver investito poco nella difesa dell’isola.
“Hanno una popolazione molto piccola e, non so, dicono Danimarca, ma la Danimarca non ha speso soldi, non hanno protezione militare. Dicono che fossero lì 300 anni fa con una barca. Beh, anche noi eravamo lì con le barche, ne sono sicuro. Quindi dovremo sistemare le cose”.
Jeff Landry ha accolto l’incarico con entusiasmo e ha ringraziato Trump, definendo la nomina un onore e precisando che si tratta di un incarico volontario.
“Servirò per rendere la Groenlandia parte degli Stati Uniti”, ha scritto, assicurando al tempo stesso che il nuovo ruolo non influirà in alcun modo sulla sua funzione di governatore della Louisiana.
La reazione danese: “Totalmente inaccettabile”
La reazione danese a questi surreali sviluppi della vicenda non si è fatta attendere.
Il ministro degli Esteri Lars Løkke Rasmussen ha definito la nomina totalmente inaccettabile, dichiarandosi profondamente irritato dalle parole e dalle intenzioni del presidente americano.
In un’intervista alla televisione danese, Rasmussen ha annunciato che il ministero convocherà l’ambasciatore statunitense per avere una spiegazione.
“La nomina conferma l’interesse continuo americano per la Groenlandia, ma insisto che tutti, Stati Uniti compresi, devono rispettare l’integrità territoriale del Regno di Danimarca”, aveva già dichiarato precedentemente.
Il rischio frattura diplomatica
Trump non parlava apertamente di Groenlandia da tempo, ma l’uscita di Mar-a-Lago dimostra che l’argomento non è mai uscito dall’agenda della sua amministrazione.
Anzi, la scelta di un inviato speciale e il linguaggio utilizzato segnano un’escalation politica che rischia di riaprire una frattura diplomatica con uno storico alleato europeo.