Trump: "Putin vuole continuare ad uccidere". Morti 500 soldati ucraini in un giorno
In risposta, l’Ucraina ha colpito l’aeroporto di Borisoglebsk, nella regione russa di Voronezh, danneggiando un deposito di bombe guidate

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha espresso forte preoccupazione per la deriva violenta del conflitto in Ucraina, puntando il dito contro il presidente russo Vladimir Putin. Tra le sue dichiarazioni rilasciate a bordo dell’Air Force One, Trump ha definito “molto insoddisfacente” la recente telefonata con il leader del Cremlino, sostenendo che "Putin vuole andare fino in fondo, continuare a uccidere, non va bene".
500 soldati ucraini uccisi, Kiev colpisce aeroporto militare russo
Le parole di Trump arrivano in un momento di ulteriore escalation sul fronte bellico. La Russia ha infatti annunciato di aver inflitto pesanti perdite all’esercito ucraino nelle ultime 24 ore: secondo il portavoce del gruppo tattico russo Alexander Savchuk, sarebbero circa 500 i soldati ucraini uccisi in una sola giornata. L’annuncio è stato diffuso dall’agenzia russa Tass, che riferisce anche della distruzione di due veicoli corazzati, cinque mezzi di trasporto e due cannoni, oltre ad attacchi mirati a diverse brigate meccanizzate, della Guardia Nazionale e di Marines ucraini in diverse aree del Donbass e del fronte sud.
Sul fronte interno ucraino, le autorità denunciano nuovi attacchi russi contro aree civili. Le truppe di Mosca hanno bombardato tre distretti della regione di Dnipropetrovsk, causando quattro feriti – tra cui due donne e un uomo – e danneggiando almeno cinque abitazioni. Lo riferisce l’agenzia Ukrinform, citando fonti locali.

In risposta, l’Ucraina ha messo a segno un’azione significativa contro obiettivi militari russi. Secondo quanto riferito dallo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev e riportato da Ukrainska Pravda, le unità per operazioni speciali ucraine hanno colpito l’aeroporto di Borisoglebsk, nella regione russa di Voronezh. L’installazione ospita aerei da combattimento tra cui Su-34, Su-35S e Su-30SM. I raid avrebbero danneggiato un deposito di bombe guidate, un velivolo da addestramento al combattimento e, con tutta probabilità, anche altri caccia.
A peggiorare la situazione si aggiunge la notizia di un blackout alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, in territorio conteso. È la nona volta dall’inizio del conflitto che l’impianto perde la connessione con la rete elettrica, costringendo i tecnici a ricorrere ai generatori diesel di emergenza. L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha definito “estremamente precaria” la situazione della sicurezza. Mosca ha accusato Kiev di essere responsabile dell’interruzione, attribuendola a un attacco con droni, e ha chiesto all’AIEA una condanna formale delle “azioni criminali del regime di Kiev”.
Trump chiama Zelensky, Mosca chiude alla via diplomatica
Trump nel frattempo ha rivelato di aver avuto una “telefonata molto strategica” con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, incentrata sul rafforzamento delle difese aeree di Kiev. Nella stessa giornata, il presidente USA ha discusso anche con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, valutando l’invio di sistemi intercettori Patriot all’Ucraina. “Merz ritiene che gli ucraini debbano essere protetti”, ha affermato Trump, segnalando un rinnovato impegno della Casa Bianca nonostante le precedenti incertezze.
Le dichiarazioni di Trump giungono in un momento in cui Mosca sembra escludere una soluzione negoziale. “I nostri obiettivi non si possono raggiungere con i negoziati”, ha dichiarato il Cremlino, raffreddando ogni prospettiva di dialogo. Intanto, si intensificano i preparativi internazionali per sostenere l’Ucraina: il 10 luglio è prevista una riunione dei cosiddetti “Volenterosi”, convocata da Emmanuel Macron e dal primo ministro britannico Keir Starmer. Parteciperanno in videoconferenza anche il presidente Zelensky, la premier italiana Giorgia Meloni e il cancelliere Merz, impegnati a Roma nella conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina.