GUERRA UCRAINA

Trump: "Putin mi ha chiamato per aiuto su Iran, ho risposto che ho bisogno di aiuto con la Russia"

Colloquio con Meloni in vista del vertice Nato di oggi sul 5% del PIL alle spese militari

Trump: "Putin mi ha chiamato per aiuto su Iran, ho risposto che ho bisogno di aiuto con la Russia"
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“Vladimir mi ha chiamato per chiedermi se avevo bisogno di aiuto con l’Iran. Gli ho risposto: ‘Non ho bisogno di aiuto con l’Iran, ho bisogno di aiuto con te’”.

Con questa dichiarazione, resa ai giornalisti a bordo dell’Air Force One, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rivelato i retroscena di un colloquio telefonico con Vladimir Putin, avvenuto nelle ore successive alla fragile tregua tra Iran e Israele, dopo dodici giorni di guerra e l'intervento statunitense con il bombardamento di tre siti nucleari iraniani.

In programma incontro Trump-Zelensky

La de-escalation in Medio Oriente è arrivata grazie alla combinazione tra la pressione esercitata da Washington e Tel Aviv su Teheran, unita a un’intensa mediazione diplomatica del Qatar e al coinvolgimento diretto della Russia.

Mosca, ottenuta la rassicurazione da parte di Trump sull’assenza di intenzioni di regime change in Iran, avrebbe esercitato la sua influenza sul governo iraniano per contenere l’escalation, auspicando in cambio un allentamento della pressione americana sul fronte ucraino.

Donald Trump e Volodymyr Zelensky

In quest’ottica si inserisce anche il vertice Nato in corso all’Aia, dove Trump ha in programma un atteso faccia a faccia con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, previsto per oggi - mercoledì 25 giugno 2025 - nel primo pomeriggio. L’incontro, secondo fonti della presidenza ucraina, verterà sul rafforzamento delle sanzioni contro la Russia e sull’approvvigionamento militare a Kiev. Zelensky, intervistato da Sky News, ha dichiarato che “non sa davvero” che tipo di rapporto abbia Trump con Putin, ma ha ribadito con fermezza:

Gli ucraini sono alleati dell’America. Il vero nemico esistenziale degli Stati Uniti è la Russia”.

Nel dialogo con Putin, Trump ha lasciato intendere che l’obiettivo principale rimane trovare una via d’uscita alla guerra in Ucraina.

“Spero che riusciremo a raggiungere un accordo. È un peccato che la scorsa settimana siano morti seimila, forse seimila e cinquecento soldati”.

Lungo colloquio con Giorgia Meloni

Il vertice Nato non è solo occasione di confronto sul conflitto in Ucraina, ma anche terreno di scontro e dialogo tra visioni divergenti su come affrontare il tema del riarmo. In questo contesto, si inserisce anche il lungo colloquio avvenuto ieri sera tra Giorgia Meloni e Donald Trump durante la cena ufficiale offerta dai Reali dei Paesi Bassi.

I due leader, seduti fianco a fianco, hanno discusso a lungo della situazione in Medio Oriente e delle prospettive di stabilizzazione. Meloni ha confermato l’allineamento dell’Italia alla linea atlantica, ribadendo l’importanza della stabilità nella regione e del dialogo.

Donald Trump e Giorgia Meloni alla cena reale

Ma il dossier più caldo sul tavolo Nato è la proposta – sostenuta da Trump – di fissare al 5% del PIL la spesa militare dei Paesi membri. Un tema divisivo, che vede l’Italia spaccata tra la necessità di rafforzare la difesa e il timore di un impatto sul consenso interno, come ammesso dalla stessa Meloni nei giorni scorsi alla Camera.

La premier italiana, tuttavia, sembra sempre più orientata verso la linea nord-atlantica, piuttosto che verso ipotesi di difesa europea. Lo dimostra il ruolo giocato dall’Italia nella protezione aerea della Slovenia e dei Paesi baltici, e il messaggio chiaro lanciato alla Nato: più investimenti per una maggiore autonomia strategica.

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