GUERRA UCRAINA

Trump-Putin in Alaska: la Germania "ripara" su una videocall fra i 27 leader Ue e Zelensky

Vertice parallelo a distanza. Kallas: "L'Europa prepara nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia"

Trump-Putin in Alaska: la Germania "ripara" su una videocall fra i 27 leader Ue e Zelensky
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A tre giorni dall’atteso faccia a faccia in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin, Berlino ha preso l’iniziativa di organizzare una videoconferenza straordinaria con i 27 leader dell’Unione Europea e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L’obiettivo: serrare le fila del fronte europeo e transatlantico, mentre cresce la preoccupazione che il vertice tra il presidente americano e il leader russo possa portare a un accordo a scapito di Kiev.

Il 15 agosto, Trump e Putin si incontreranno in quello che la Casa Bianca definisce un “dialogo costruttivo” sulla fine della guerra in Ucraina. Il tycoon ha ribadito che parlerà con il Cremlino “per fermare il conflitto” e che subito dopo aggiornerà europei e ucraini. L’assenza di Kiev dall’incontro diretto ha però sollevato critiche internazionali: Zelensky, pur ottimista sul negoziato, teme che Mosca possa “ingannare l’America” e ribadisce il rifiuto di ogni concessione territoriale. (In copertina uno scatto dell'incontro tra Donald Trump e Friedrich Merz alla Casa Bianca del 5 giugno scorso nello Studio Ovale).

L’offensiva diplomatica europea

Ieri, martedì 11 agosto, su iniziativa dell’Alto rappresentante per la politica estera Ue Kaja Kallas, i ministri degli Esteri dei Ventisette si sono riuniti in videoconferenza con il titolare della diplomazia ucraina Andrii Sybiha. La linea europea è netta: nessuna concessione territoriale prima di un cessate il fuoco incondizionato e monitorato, accompagnato da solide garanzie di sicurezza.

“La Russia non deve ricevere alcuna ricompensa o beneficio finché continua a uccidere – ha affermato Zelensky –. Le concessioni non convincono un assassino”.

Kaja Kallas

Kallas ha ribadito che “finché la Russia non avrà accettato un cessate il fuoco pieno e incondizionato, non dobbiamo neppure discutere di concessioni” e ha annunciato che Bruxelles sta lavorando a “nuove sanzioni contro Mosca, a un maggiore sostegno militare e finanziario a Kiev e al processo di adesione dell’Ucraina all’Ue”.

La mossa di Berlino

Mercoledì 13 agosto invece, la Germania ospiterà una nuova riunione virtuale con i principali leader Ue, Zelensky, Trump e rappresentanti NATO. Secondo il portavoce del cancelliere Friedrich Merz, le discussioni verteranno su “possibili negoziati di pace”, sulle rivendicazioni territoriali e sulle garanzie di sicurezza, nonché su ulteriori pressioni diplomatiche ed economiche contro la Russia.

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Friedrich Merz

Anche Francia, Gran Bretagna e Italia partecipano alla “coalizione dei Volenterosi” per coordinare le posizioni occidentali. Per il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, “l’unità dell’Europa è essenziale, così come un forte coordinamento con i nostri alleati americani”.

Un equilibrio delicato

Per Mosca, l’incontro con un presidente americano rappresenta già un successo simbolico, dopo oltre due anni di isolamento internazionale. Putin punta a consolidare il controllo sull’Ucraina orientale, bloccare l’ingresso di Kiev nella NATO e ottenere un governo amico a Kiev.

Per Trump, che in campagna elettorale aveva promesso di chiudere la guerra “in 24 ore” e non ha mai nascosto l’ambizione di un Nobel per la Pace, la sfida è trasformare il vertice in un traguardo diplomatico senza alienarsi alleati e opinione pubblica.

Con l’Europa determinata a evitare accordi al ribasso e Kiev pronta a respingere ogni diktat sulla concessione dei propri territori, il negoziato in Alaska si preannuncia come un delicato test di equilibrio politico e possibile svolta per la fine (o il prosieguo) della guerra.