Trump piazza due sottomarini nucleari vicino alla Russia
La "risposta" della Casa Bianca ai recenti attacchi di Medvedev

Prove tecniche di invito alla pace... piazzando due sottomarini nucleari vicini alla Russia.
E' l'ultima trovata di Donald Trump che dopo aver (forse) risolto la guerra commerciale con l'Europa (forse nella realtà scongiurata) ora è tornato a occuparsi della guerra tra Russia e Ucraina.
E i segnali nei confronti di Putin e del Cremlino sembrano fin troppo eloquenti.
Non solo i sottomarini, anche nuove sanzioni senza pace
Perché oltre ai due sottomarini che nelle scorse ore si sono avvicinati, il numero uno della Casa Bianca ha anche annunciato che senza una chiara manifestata volontà di arrivare alla pace, alla Russia verranno portate nuove sanzioni economiche.
Del resto Trump nei giorni scorsi era stato chiaro. Aveva chiesto a Putin un segnale concreto che faccia da preludio alla fine del conflitto in Ucraina.

Ma se il buongiorno si vede dal mattino non è andata esattamente così. Perché il presidente Usa ha risposto alle minacce di Dmitry Medvedev, numero uno del Consiglio di sicurezza di Mosca.
Ecco allora che Trump ha scritto sul social Truth di aver ordinato a due sottomarini a propulsione nucleare di dirigersi verso zone vicine alla Russia.
E' stato l'epilogo di uno scambio di accuse e minacce con l’ex presidente russo Medvedev.

I sottomarini si sono mossi davvero o è solo una minaccia
Resta però da capire se l'ordine di Trump è partito davvero e se concretamente i sottomarini si sono diretti realmente verso zone vicine alla Russia o si è trattato "solo" di una minaccia o provocazione.
Perché tra gli organi di informazione americana c'è un po' di scetticismo riguardo questo scenario.
Ad esempio, il New York Times ha scritto che è impossibile sapere se Trump abbia effettivamente dato il via a questa operazione perché i movimenti dei sottomarini a propulsione nucleare sono una delle informazioni che il Pentagono tiene più riservate.
Nuove sanzioni alla Russia, l'appello di Zelensky
Nel frattempo, l'assist riguardo la possibilità di nuove sanzioni alla Russia ieri è stato raccolto anche dal presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky.

Da una parte Zelensky ha ribadito la sua disponibilità a incontrare Putin se il numero uno del Cremlino "aprirà" a prospettive di pace.
Dall'altra ha richiamato la necessità di nuove sanzioni davanti all'azione di distruzione, sangue e morte di Mosca:

"Molti in tutto il mondo hanno sostenuto l'Ucraina, molti hanno condannato il terrore russo, i loro attacchi e il loro rifiuto russo di porre fine alla guerra. Le proposte per il cessate il fuoco sono state fatte molto tempo fa – proposte ucraine, proposte statunitensi e molte altre in tutto il mondo hanno comunicato questo ai russi. Ogni volta, l'unica risposta è stata quella di guadagnare più tempo per la guerra, più tempo per il terrore. La Russia non opera altrimenti. Quindi è molto importante che la prospettiva di nuove sanzioni, sanzioni forti, abbia iniziato a esercitare pressione sulla Russia e non solo contro lo Stato aggressore stesso. Tutte le finanze russe, ogni schema che riempie il bilancio russo, devono essere prese di mira dal mondo".