Trump non fa paura alla Russia. Medvedev: "Gioca, ma rischia la guerra contro gli Usa"
"Noi non siamo Israele o l'Iran. Non faccia la strada di Biden"

Nel corso della giornata di ieri, 28 luglio 2025, a margine di un incontro con il primo ministro britannico Keir Starmer, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lanciato un messaggio insolitamente duro alla Russia, mettendo in chiaro che la pazienza americana è agli sgoccioli e che nuove misure punitive potrebbero presto arrivare.
Clear stance and expressed determination by @POTUS – right on time, when a lot can change through strength for real peace. I thank President Trump for his focus on saving lives and stopping this horrible war.
Ukraine remains committed to peace and will work tirelessly with the… https://t.co/dKioLSVB26
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) July 28, 2025
“Non sono più così interessato a parlare”, ha affermato Trump rispondendo alle domande dei giornalisti, ribadendo la sua minaccia di sanzioni e tariffe secondarie contro Mosca “a meno che non si raggiunga un accordo”.
Il presidente ha tuttavia aggiunto di non desiderare un confronto diretto:
“Non voglio farlo alla Russia, amo il popolo russo, è un grande popolo. Ma troppe persone stanno morendo”.
Le sue parole, riportate dal Guardian, sono arrivate dopo settimane di frustrazione crescente rispetto alla mancata evoluzione dei negoziati per un cessate il fuoco duraturo.
Yesterday, very important words were spoken by President Trump about how the Russian leadership is wasting the world’s time by talking about peace while simultaneously killing people. We all want genuine peace – dignified and lasting: Ukraine, all of Europe, the United States,… pic.twitter.com/w1HjWbXFmw
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) July 29, 2025
Minacciosa la risposta di Dmitry Medvedev, vice segretario del Consiglio di Sicurezza russo, che ha bollato come provocazione diretta l’ultimatum americano.
Trump: “Sembrava pace, poi tornano i missili”
Rispondendo a una domanda diretta della stampa sulla possibilità che Vladimir Putin stia mentendo sui suoi intenti di pace, Trump ha scelto una via diplomatica, ma non troppo ambigua:
“Non voglio usare la parola ‘mentire’. Ma sembrava che in, diciamo, tre occasioni, si fosse vicini a un cessate il fuoco e forse alla pace. E poi, all’improvviso, i missili volano su Kiev e altri luoghi. E io ho detto: che cosa significa tutto questo? Questo è successo troppe volte, non mi piace”.
Alla domanda se credesse che il leader del Cremlino lo rispettasse personalmente, il presidente americano ha risposto:
“Sono sempre andato d’accordo con il presidente Putin. Ho avuto un ottimo rapporto con lui. Pensavo che saremmo stati in grado di negoziare qualcosa. Forse succederà ancora, ma è molto tardi nel processo. Sono deluso”.
In un tono misto tra critica e frustrazione, Trump ha aggiunto una riflessione sulla gestione delle risorse da parte di Mosca:
“La Russia ha terre enormi, che potrebbero essere così ricche, potrebbero prosperare come praticamente nessun altro Paese. Invece spendono tutti i loro soldi in guerra e nell’uccidere persone”.
L’Ucraina ringrazia Trump: “Messaggio forte”
Le dichiarazioni del presidente USA sono state ben accolte da Kiev. Il consigliere presidenziale Andriy Yermak ha espresso pubblicamente la gratitudine del governo ucraino per la linea dura adottata da Washington.
“Grazie al presidente Trump per essere rimasto fermo e aver trasmesso un chiaro messaggio di pace attraverso la forza”, ha scritto sui social media.
Yermak ha poi aggiunto:
“Quando l’America guida con forza, gli altri ci pensano due volte”.
Yesterday, very important words were spoken by President Trump about how the Russian leadership is wasting the world’s time by talking about peace while simultaneously killing people. We all want genuine peace – dignified and lasting: Ukraine, all of Europe, the United States,… pic.twitter.com/w1HjWbXFmw
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) July 29, 2025
Le parole di Trump si riferiscono alla sua decisione di ridurre da 50 a 10-12 giorni il termine concesso a Mosca per avviare una soluzione negoziata del conflitto, un ultimatum che ha cambiato il tono del confronto internazionale e alzato sensibilmente la tensione.
Mosca divisa: Lavrov apre al dialogo, Medvedev minaccia
Dal lato russo, le reazioni sono arrivate in toni molto diversi. Il ministro degli Esteri Sergey Lavrov, intervenendo all’undicesimo Forum Educativo Giovanile Panrusso, ha cercato di mantenere un tono più distensivo:
“Il presidente Trump è un pragmatico, non vuole guerre e, a differenza del suo predecessore Biden, è aperto al dialogo”.
Lavrov ha anche voluto sottolineare una differenza di atteggiamento tra Washington e Bruxelles:
“A differenza delle attuali élite europee, Trump non chiude alla possibilità di discutere”.
Trump's playing the ultimatum game with Russia: 50 days or 10… He should remember 2 things:
1. Russia isn't Israel or even Iran.
2. Each new ultimatum is a threat and a step towards war. Not between Russia and Ukraine, but with his own country. Don't go down the Sleepy Joe road!— Dmitry Medvedev (@MedvedevRussiaE) July 28, 2025
Molto più minaccioso è stato invece il commento di Dmitry Medvedev, vice segretario del Consiglio di Sicurezza russo, che ha bollato come provocazione diretta l’ultimatum americano:
“Ogni ultimatum di Donald Trump alla Russia è un passo verso la guerra con gli Stati Uniti”.
Nel suo messaggio, Medvedev ha messo in guardia:
“La Russia non è Israele e nemmeno l’Iran. Ogni nuovo ultimatum è una minaccia e un passo verso la guerra. Non tra la Russia e l’Ucraina, ma con il suo stesso Paese”.
Infine, non è mancata una frecciata personale rivolta all’ex presidente americano Joe Biden, da sempre nel mirino della retorica russa:
“Non incamminarti sulla strada di Sleepy Joe”, ha scritto Medvedev, rispolverando il soprannome denigratorio usato da Trump stesso nei confronti del suo predecessore.