Trump: "Missili all'Ucraina, ma li pagheranno interamente la Ue e la Nato"
Intanto continua a gongolare sui dazi: "Stiamo facendo un sacco di soldi"

Gli occhi del mondo sono puntati ancora una volta sulla Casa Bianca e su ciò che ha deciso il presidente.
Dopo tre anni e mezzo incessanti di guerra tra Russia e Ucraina e dopo le critiche al predecessore per aver armato Kiev e sanzionato Mosca, Trump presenterà oggi un piano aggiornato di supporto militare a Zelensky.
Trump invia missili all'Ucraina ma paga l'Ue
Il piano comprende l’invio di sistemi d’arma offensivi, inclusi missili a lungo raggio potenzialmente capaci di colpire obiettivi ben all’interno del territorio russo.
Una decisione che ribalta la linea prudente adottata appena la scorsa settimana, quando lo stesso tycoon aveva congelato l’invio dei Patriot previsto per il 2026, preoccupato per la riduzione delle scorte americane.
"Ne avranno un po’, perché hanno bisogno di protezione - ha dichiarato Trump durante un incontro informale con i giornalisti a Washington - Manderemo loro i Patriot, di cui hanno disperatamente bisogno, ma non pagheremo nulla. Saranno l’Unione Europea e la NATO a coprire i costi".
Attesa per il nuovo annuncio
Gli Usa si sporcano le mani e inviano loro i missili, ma a pagarli siamo noi. Oltre al danno dei dazi, anche la beffa per i Paesi dell'Unione Europea.
L’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare nel corso della giornata di lunedì 14 luglio 2025 al termine del vertice statunitense con il segretario generale della NATO Mark Rutte, previsto nella capitale americana alle 16 ora italiana.

Non è ancora stato definito il numero preciso di missili da inviare, ma il cambio di rotta rispetto alla settimana scorsa è netto.
"Putin ha davvero sorpreso molte persone – ha affermato Trump – prima parla in modo gentile e poi bombarda tutti".
La soddisfazione del presidente per i dazi
L’ipotesi di inviare missili in grado di raggiungere Mosca rappresenta un’escalation non trascurabile nella strategia occidentale di sostegno a Kiev e promette di accendere nuovi dibattiti.
In parallelo alla questione ucraina, Trump continua a vantarsi dei presunti risultati economici ottenuti con la politica dei dazi, in particolare quelli del 30% imposti sulle importazioni europee.
"Stiamo facendo un sacco di soldi", ha detto senza mezzi termini, confermando la sua rischiosa linea protezionista.
"Sto salvando il nostro Paese"
Nell’intervista concessa a sua nuora Lara su Fox News, il presidente ha ribadito il proprio obiettivo storico.
"Vorrei essere ricordato come una brava persona, ma soprattutto come colui che ha salvato il nostro Paese. Ero convinto che l’America fosse sul punto di crollare. Era molto vicina al baratro".
Con lui, invece, si starebbe riprendendo. Ma sarà vero? Comunque sia, la Commissione Europea risponde con molta cautela. La presidente Ursula von der Leyen continua a parlare di nuove trattative ma fa sapere che Bruxelles è pronta a reagire.
Sul tavolo c’è già un piano per una possibile contro risposta nel caso in cui il dialogo fallisse.