Trump minaccia Putin: "Fermi la guerra, altrimenti ci saranno dazi e sanzioni". Ma Mosca non ha paura
Il presidente americano punta a chiudere rapidamente la partita, intanto Zelensky apre ai colloqui con il Cremlino
Un accordo per la pace subito oppure arriveranno dazi e sanzioni. Che porre fine alla guerra in Ucraina sia una delle principali intenzioni di Donald Trump è stato chiaro sin dalla campagna elettorale, e ora che è alla Casa Bianca "The Donald" alza il tiro con quella che sembra una vera e propria minaccia nei confronti di Vladimir Putin e della Russia.
Trump a Putin: "Dazi e sanzioni se non finisce subito la guerra"
Le parole del presidente Usa sono rivolte non solo alla Russia, ma anche ai Paesi che partecipano in qualche modo al conflitto. Facile intuire - anche se Trump non li cita direttamente - che si rivolga a Iran e Corea del Nord.
"Non cerco di fare del male alla Russia. Amo il popolo russo e ho sempre avuto un ottimo rapporto con il presidente Putin".
"Detto questo farò alla Russia, la cui economia sta fallendo, e al presidente Putin, un grande favore. Negozia ora e ferma questa ridicola guerra. Non farà che peggiorare".
Poi, dopo i toni accondiscendenti, la minaccia:
"Se non facciamo un accordo, e presto, non avrò altra scelta che imporre alti livelli di tasse, tariffe e sanzioni su qualsiasi cosa venga venduta agli Stati Uniti dalla Russia e da vari altri Paesi partecipanti. Facciamola finita con questa guerra, che non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente! Possiamo farlo in modo facile o in modo difficile, e il modo facile è sempre meglio".
Ma Mosca non ha paura
La minaccia del tycoon non sembra però, almeno in un primo momento, avere colto particolarmente nel segno. Almeno stando a quanto ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax:
"Le sanzioni non sono una novità. Già durante il suo primo mandato Trump è stato il presidente che più spesso ha fatto ricorso a metodi sanzionatori. Questi metodi gli piacciono, o almeno gli sono piaciuti durante la sua prima presidenza".
Poi, però, Peskov smorza i toni.
"La Russia rimane pronta a un dialogo paritario e reciprocamente rispettoso con gli Usa, come quello che ha avuto luogo durante la prima presidenza di Trump. Aspettiamo segnali, che ancora non sono stati ricevuti”.
Zelensky apre ai colloqui con Putin
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel frattempo, ha detto all’agenzia Bloomberg che potrebbe avere colloqui con il presidente russo Vladimir Putin se il presidente degli Stati Uniti Donald Trump fornirà all’Ucraina garanzie di sicurezza. La dichiarazione è stata rilanciata dalla Tass.