fine della diplomazia?

Trump invia Witkoff a Mosca e tiene il punto: “Accordo o sanzioni"

Il presidente USA avverte il Cremlino: entro il 9 agosto serve un cessate il fuoco in Ucraina. Pronto l’inviato speciale, dispiegati due sottomarini nucleari

Trump invia Witkoff a Mosca e tiene il punto: “Accordo o sanzioni"
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Nonostante i toni concilianti e gli appelli alla distensione registrati nei mesi passati, i rapporti tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il Cremlino sembrano aver raggiunto un punto critico.

Il leader americano ha infatti espresso forte delusione nei confronti del presidente russo Vladimir Putin, minacciando l’imposizione di sanzioni pesanti qualora non si arrivi a breve a un accordo per il cessate il fuoco in Ucraina.

Trump invia Witkoff a Mosca e tiene il punto: “Accordo o sanzioni"
Trump e Putin

Un cambio di rotta netto che arriva alla vigilia del 9 agosto, data entro la quale – secondo quanto affermato da Trump – Mosca dovrà dare segnali concreti di voler porre fine al conflitto, pena nuove e gravi misure economiche.

“Saremo pronti a imporre sanzioni molto severe contro la Russia – ha dichiarato il presidente – se non si troverà una soluzione per fermare la guerra. La gente deve smettere di morire”.

Diplomazia (quasi) all’ultima spiaggia

Nel tentativo di rilanciare un canale di dialogo, Trump ha annunciato l’invio in Russia del proprio inviato speciale, Steve Witkoff, incaricato di proseguire i colloqui diplomatici per porre fine alle ostilità. La missione, ha spiegato il presidente, dovrebbe iniziare “mercoledì o giovedì” di questa settimana.

L'obiettivo è chiaro: evitare una nuova escalation e far ripartire il confronto su basi politiche prima che il conto delle vittime e la tensione internazionale diventino ancora più insostenibili.

Sottomarini americani "nelle zone appropriate"

Parallelamente al braccio di ferro diplomatico, Trump ha lasciato intendere che Washington non intende restare a guardare. Il presidente ha confermato che due sottomarini nucleari americani sono stati dispiegati in seguito allo scontro verbale con l'ex presidente russo Dmitri Medvedev.

Trump invia Witkoff a Mosca e tiene il punto: “Accordo o sanzioni"
L'ex presidente russo Dmitry Medvedev

Pur senza fornire dettagli sulla posizione esatta o sulla tipologia dei mezzi – se a propulsione nucleare o armati con testate nucleari – Trump ha precisato che i sommergibili si trovano “nelle zone appropriate”, lasciando intendere un chiaro messaggio dissuasivo nei confronti del Cremlino.

L'invio dei sottomarini fa seguito alla dura reazione di Medvedev, il quale aveva definito l’ultimatum di Trump come “una minaccia esplicita e un passo verso lo scontro diretto con gli Stati Uniti”. Una risposta che ha contribuito ad aumentare la tensione tra le due potenze, aggravando un quadro internazionale già compromesso dal protrarsi del conflitto in Ucraina.

Le perdite russe secondo Kiev: “Oltre un milione di soldati”

Nel frattempo, il bilancio umano e militare della guerra in Ucraina si aggrava. Secondo un rapporto dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, pubblicato il 4 agosto e rilanciato da Ukrinform, le perdite totali tra le fila russe dal 24 febbraio 2022 ammontano a circa 1.057.140 uomini, con 1.010 soldati uccisi nelle ultime 24 ore.

Un bollettino pesantissimo, che testimonia l’intensità e la durata del conflitto, e che alimenta la pressione internazionale affinché si giunga quanto prima a un cessate il fuoco.

Un equilibrio fragile

La posizione di Trump segna dunque un nuovo capitolo nella relazione tra Stati Uniti e Russia, mettendo in discussione i toni di distensione e apertura che avevano caratterizzato i mesi precedenti.

La pazienza di Washington sembra giunta al limite e la minaccia delle “sanzioni molto severe” rappresenta un segnale inequivocabile: o Mosca sceglie la via della diplomazia, oppure dovrà affrontare nuove misure punitive sul piano economico e finanziario.

La finestra per un accordo, però, si sta chiudendo. Il 9 agosto 2025 sarà una data spartiacque, e da quel giorno il corso della crisi ucraina potrebbe subire un’accelerazione – verso la pace, oppure verso nuove tensioni globali.