Trump (dopo Putin) chiama Zelensky: "Nessuno vuole la pace più dell'Ucraina"
"Nessuno desidera la pace più dell'Ucraina", ha risposto il leader ucraino, sottolineando l'importanza di lavorare con gli Stati Uniti per fermare l'aggressione russa e garantire una pace stabile e duratura
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Donald Trump e Vladimir Putin hanno discusso a lungo della guerra in Ucraina, con un confronto telefonico che, secondo il Cremlino, si sarebbe protratto per un'ora e mezza. Il risultato della conversazione è stato un chiaro intento di far partire immediatamente i negoziati di pace, come annunciato dall'ex presidente americano, fiducioso sul loro esito positivo. Anche il leader russo ha espresso ottimismo, parlando di una possibile soluzione di lungo periodo al conflitto.
Tuttavia, solo in un secondo momento è stato coinvolto l'altro protagonista della vicenda, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, quasi messo davanti al fatto compiuto.
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Trump (dopo Putin) telefona a Zelensky
La telefonata con il leader di Kiev è arrivata dopo il colloquio tra Trump e Putin. Un'ora di conversazione tra l'ex presidente statunitense e Zelensky, definita "molto positiva" dallo stesso Trump su Truth Social. Secondo lui, anche il leader ucraino sarebbe determinato a trovare un accordo di pace.
"Nessuno desidera la pace più dell'Ucraina", ha risposto Zelensky, sottolineando l'importanza di lavorare con gli Stati Uniti per fermare l'aggressione russa e garantire una pace stabile e duratura. Il presidente ucraino ha poi confermato che gli inviati statunitensi J.D. Vance e Marco Rubio forniranno ulteriori dettagli sulla posizione americana nel corso dell'incontro previsto a Monaco.
![L'appello di Zelensky: "Dateci altre armi o perdiamo"](https://newsprima.it/media/2022/06/Zelensky-680x295.jpg)
Intanto, mentre le trattative prendono forma, a Kiev il segretario del Tesoro americano, Scott Bessent, ha incontrato Zelensky per presentare una bozza di accordo sulla cooperazione economica. Un documento che lega il proseguimento del sostegno materiale degli Stati Uniti all'Ucraina a specifici impegni economici da parte del governo di Kiev.
Incontro Putin Trump in Arabia
Nel frattempo, Trump ha annunciato che lui e Putin hanno concordato di lavorare "fianco a fianco", con l'intenzione di visitare reciprocamente i propri paesi. Il primo incontro ufficiale tra i due leader, però, avverrà in Arabia Saudita, anche se i dettagli restano ancora vaghi. L'ex presidente americano ha lasciato intendere che una tregua potrebbe essere raggiunta in tempi non troppo lontani, ma ha ribadito la sua contrarietà a un'adesione dell'Ucraina alla NATO, considerandola "non realistica".
Dal Cremlino, Putin ha fatto sapere di aver invitato Trump a Mosca, mentre i due presidenti hanno già dato mandato ai rispettivi team negoziali di avviare le discussioni senza indugi. La delegazione statunitense includerà il segretario di Stato Marco Rubio, il direttore della CIA John Ratcliffe, il consigliere per la Sicurezza Nazionale Michael Waltz e l’ambasciatore speciale Steve Witkoff.
L'intervento dell'Europa
Anche Bruxelles segue con attenzione gli sviluppi, convocando una riunione del gruppo di contatto sull’Ucraina. Durante questo incontro, il segretario alla Difesa americano Pete Hegseth ha delineato in modo netto la posizione di Washington: Kiev deve rinunciare all’ingresso nella NATO e alla riconquista dei territori perduti nel 2014. Inoltre, gli Stati Uniti non intendono fornire truppe per eventuali operazioni di peacekeeping una volta raggiunto un cessate il fuoco.
In un’intervista all’Economist, Zelensky ha espresso dubbi sul fatto che Trump abbia già un piano chiaro per porre fine alla guerra.
"Senza un confronto diretto con noi, non credo possa definirlo completamente", ha affermato.
La responsabile della politica estera dell’Unione Europea, Kaja Kallas, ha ribadito la necessità che l’Europa sieda al tavolo delle trattative, vista l’importanza della questione per il futuro del continente.
Zelensky ha anche provato a proporre un'ipotesi di scambio territoriale con Mosca, suggerendo di restituire una piccola porzione della regione russa di Kursk, occupata temporaneamente dalle truppe ucraine, in cambio di alcune aree ucraine sotto controllo russo. Il Cremlino ha però immediatamente respinto l’idea:
"La Russia non ha mai discusso e non discuterà mai la cessione del suo territorio", ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov, aggiungendo che le unità militari ucraine ancora presenti nel Kursk saranno "distrutte".
Le trattative sembrano dunque destinate a proseguire, ma resta da capire quanto margine di manovra avrà realmente Kiev, considerato che i giochi sembrano essere stati avviati altrove, senza di lei.