Donald Trump ha ripetuto di sentirsi “deluso” da Vladimir Putin. Parlando a Mount Vernon, in un discorso trasmesso da Fox News, il presidente degli Stati Uniti ha spiegato di aver pensato che sarebbe stato “facile” mettere fine al conflitto in Ucraina, scoppiato con l’invasione russa del 24 febbraio 2022, grazie al suo rapporto personale con il leader del Cremlino.
“Pensavo sarebbe stata la cosa più facile, ma in un modo o nell’altro ce la faremo”, ha dichiarato il tycoon, sottolineando che in Ucraina muoiono “fra le 5.000 e le 7.000 persone a settimana senza alcuna ragione”.
Pressioni sull’Europa e il nodo petrolio
Nel suo intervento Trump ha accusato i Paesi europei di continuare ad acquistare petrolio dalla Russia:
“Questo non dovrebbe accadere. Devono smettere di comprare il petrolio dalla Russia”, ha detto rivolgendosi direttamente all’ambasciatore Usa alla Nato, Matthew Whitaker, presente all’evento. “Matt non lo consentirà a lungo”, ha aggiunto.

Secondo Trump, proprio una riduzione del prezzo del greggio potrebbe contribuire a far cessare la guerra:
“Se il prezzo del petrolio calasse ulteriormente si metterebbe fine al conflitto in Ucraina”.
Finora Trump ha minacciato “sanzioni importanti” contro Mosca, ma non ha ancora dato seguito alle sue parole, chiedendo prima che siano i Paesi europei ad agire.
“Il presidente Trump si aspetta un’azione decisa dall’Europa”, ha commentato Volodymyr Zelensky, che ha criticato la posizione americana ritenendola un freno alla pressione sul Cremlino.

Europa che nel frattempo ha adottato il 19esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, con il quale Bruxelles ha proposto di anticipare al 1° gennaio 2027 il divieto di importazione di gas naturale liquefatto (Gnl) dalla Russia.
L’incontro con Zelensky all’Onu
Il leader ucraino vedrà Trump a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Sarà l’occasione per chiedere maggiore concretezza sulle sanzioni contro la Russia e per chiarire quali garanzie di sicurezza gli Stati Uniti siano disposti a offrire a Kiev in un futuro accordo di pace.
Nel frattempo, la guerra continua. Raid russi hanno colpito nelle ultime ore Dnipropetrovsk, Kiev, Khmelnytsky, Odessa, Mykolaiv e Chernihiv, mentre Kiev ha risposto mirando a raffinerie nelle regioni di Saratov e Samara.
