ATTACCO FRONTALE

Trump all’ONU: “Riconoscimento della Palestina un regalo ad Hamas”

Trump ha parlato anche di Ucraina e di politica interna: “In sette mesi ho messo fine a sette guerre e gli USA stanno vivendo una nuova età dell'oro"

Trump all’ONU: “Riconoscimento della Palestina un regalo ad Hamas”

Alla sua prima apparizione all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dopo la rielezione, Donald Trump ha scelto la via dello scontro frontale. Nel giorno in cui diversi Paesi europei, guidati dalla Francia di Emmanuel Macron, hanno annunciato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il presidente degli Stati Uniti ha liquidato la mossa come “una ricompensa per Hamas e i suoi terribili attacchi”, rilanciando con forza la richiesta della liberazione immediata di tutti gli ostaggi israeliani.

L’attacco all’ONU

Il tycoon non ha risparmiato attacchi all’Onu durante l’Assemblea di New York.

In sette mesi ho messo fine a sette guerre che dicevano impossibili da chiudere, ma dall’Onu non ho ricevuto alcun aiuto, né una chiamata né un ringraziamento. Tutto quello che ho avuto è stata una scala mobile bloccata e un gobbo che non funziona”, ha ironizzato sul teleprompter inizialmente non funzionante.

Trump all'ONU: "Riconoscimento della Palestina un regalo ad Hamas”
Donald Trump

Poi il passaggio più duro:

Le parole vuote non risolvono i conflitti. Avete un potenziale enorme, ma non lo sfruttate. Arrivate dopo e non durante”.

Le guerra a Gaza e in Ucraina

Gran parte del discorso è stata dedicata al conflitto in corso a Gaza. Trump ha ribadito che “le ostilità devono finire” e che “occorre ricominciare a negoziare gli Accordi di Abramo”.

Il presidente degli Stati Uniti ha poi sottolineato che Israele non può dimenticare il 7 ottobre e che oltre al rilascio degli ostaggi deve esserci la restituzione dei corpi delle vittime ancora trattenuti da Hamas. Sul riconoscimento internazionale della Palestina ha alzato i toni:

Trump all'ONU: "Riconoscimento della Palestina un regalo ad Hamas”
Donald Trump

Così si premiano i terroristi, non si costruisce la pace”.

Il presidente ha poi toccato il tema della guerra in Ucraina, definendola “un conflitto che non sarebbe mai dovuto iniziare”. Ha accusato Cina e India di “finanziare la guerra comprando energia dalla Russia” e avvertito che, in mancanza di negoziati, gli Stati Uniti sono pronti a imporre “un round potentissimo di dazi doganali” a Mosca. Critiche anche all’Europa, per la continua dipendenza dal gas russo.

Trump: “Nuova età dell’oro per l’America”

Trump ha rivendicato i risultati dei primi mesi del suo secondo mandato:

“Un anno fa il Paese era in difficoltà, oggi siamo più forti che mai. Abbiamo un’economia robusta, confini più sicuri e tanti amici nel mondo. È una nuova età dell’oro per l’America”.

Sul fronte interno ha difeso la linea dura sull’immigrazione, accusando le Nazioni Unite di “finanziare l’immigrazione clandestina” e parlando di un’“invasione” di migranti sia negli Stati Uniti che in Europa.