Trump a due facce, da Capitol Hill a Los Angeles. Intanto la Casa Bianca smentisce: "Guantanamo fake news"
Il governatore della California: "Democrazia a rischio”. Intanto la portavoce Karoline Leavitt nega il trasferimento di migliaia di migranti irregolari

Prima le sobilla, poi le reprime. Addirittura dichiarandosi pronto a "riesumare" una legge di oltre 200 anni fa sulle insurrezioni.
Diavolo di Trump, una ne pensa, cento ne fa.
Perché ora proprio lui, quel Donald Trump che nel 2021 sobillò di fatto la sommossa che ha violato il tempio istituzionale per eccellenza di Capitol Hill, è impegnato a "blindare" con squadre di marines (700 effettivi) e uomini della Guardia Nazionale (2000 uomini in divisa) le proteste che stanno andando in scena a Los Angeles.
Senza contare gli arresti e i trasferimenti di 9mila migranti (anche alcuni italiani) nella prigione di Guantanamo e, appunto, il paventato ricorso all'Insurrection Act.
Trump a due facce, sobillatore e repressore: da Capitol Hill a Los Angeles
Stiamo parlando della stessa persona? Decisamente sì. Da una parte il sobillatore, il capopopolo che in seguito alla sconfitta (mai veramente accettata) alle presidenziali dei fine 2020 contro Joe Biden aizzò la folla.
Erano partite le accuse di brogli, voti truccati, censure, insomma chi più ne ha, più ne metta.
Tanto che appunto The Donald ispirò la sommossa popolare con obiettivo il Campidoglio preso d'assalto in maniera decisamente poco ortodossa, con immagini virali che fecero il giro del mondo, con la situazione che fu più volte sul punto di sfuggire di mano drammaticamente.

Era il 6 gennaio del 2021 e come in molti ricorderanno l'assalto a Capitol Hill è stato un tentativo di insurrezione dopo il discorso dello stesso Trump ai suoi sostenitori, un intervento dove il Presidente uscente aveva contestato senza troppo giri di parole il risultato delle elezioni che lo avevano costretto ad abbandonare (temporaneamente ha detto poi il corso degli eventi) la Casa Bianca.

Ecco perché ora a molti sembra molto più di un paradosso il tentativo del numero uno degli Usa di reprimere le contestazioni che stanno agitando la città simbolo della California.
Paura e delirio a Los Angeles
Verrebbe addirittura da ridere se la situazione non fosse in effetti estremamente delicata.
Gli ultimi aggiornamenti che arrivano da Los Angeles invitano del resto ad attenzionare seriamente la situazione.
Le ultime notizia parlano di arresti di massa per il mancato rispetto del coprifuoco.
E nel frattempo le proteste sembrano dilagare tanto che è arrivata notizia di arresti anche a Manhattan.
Più in generale, le proteste contro le politiche migratorie dell'Amministrazione Trump stanno raggiungendo anche altre città statunitensi oltre a Los Angeles e San Francisco.
I manifestanti sono infatti scesi in piazza anche ad Atlanta, Seattle, Dallas, Louisville e New York,
Anche se in queste ultime ore, da Los Angeles, il sindaco Karen Bass ha cercato di buttare acqua sul fuoco:

“L’area degli scontri è di pochi isolati”.
A far da contraltare le parole del governatore della California Gavin Newsom (attaccato duramente da Trump per l'inefficiente gestione dei disordini) che ha parlato apertamente di "Democrazia a rischio”:

"L'intervento militare federale a Los Angeles segna l'inizio di un'iniziativa molto più ampia da parte del presidente Usa, Donald Trump, per sovvertire le norme politiche e culturali al centro della democrazia nazionale. L'arrivo della Guardia Nazionale e delle truppe dei Marines in città non è semplicemente finalizzato a sedare le proteste seguite a una serie di retate tra gli immigrati da parte delle autorità federali. L'iniziativa di Washington fa parte della 'guerra' calcolata del presidente americano, volta a sovvertire le fondamenta della società e concentrare il potere alla Casa Bianca.
La nota della Casa Bianca, migranti a Guantanamo è fake news. La posizione dell'Italia
Nel frattempo, forse a stemperare un po' le tensioni è arrivata anche la nota della Casa Bianca che ha definito come fake news l'ipotesi secondo cui l'amministrazione del presidente Donald Trump starebbe pronta a trasferire migliaia di migranti irregolari, anche cittadini di Paesi alleati come l'Italia, a Guantanamo.
La smentita è arrivata proprio dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt:

"La notizia è falsa. Non sta accadendo nulla del genere".
E anche il Ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani si era speso in rassicurazioni verso i nostri connazionali e i loro familiari:

"Le prime informazioni che abbiamo dal Dipartimento per la sicurezza nazionale ci dicono che Guantanamo sarebbe utilizzato per i clandestini di Stati che non accettano i rimpatri. Invece l'Italia ha già detto all'amministrazione americana che è disposta a riprendere gli irregolari nel pieno rispetto dei loro diritti individuali e dell'assistenza consolare. Non dovrebbero esserci quindi possibilità per gli italiani di essere portati a Guantanamo".