Strage in Canada

Morti entrambi i fratelli-killer di Ottawa che hanno accoltellato casa per casa più di venti aborigeni

Un vero e proprio massacro di cui ancora non è chiaro il movente.

Morti entrambi i fratelli-killer di Ottawa che hanno accoltellato casa per casa più di venti aborigeni
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Una scia di sangue domenica ha attraversato alcune località remote del Canada centrale. Un’area a nord di Ottawa diventata teatro di una delle uccisioni di massa più gravi nella storia del Paese. Due fratelli hanno accoltellato una ventina di persone, tutti aborigeni nativi canadesi. Il bilancio è ferale: 10 morti, 18 feriti, 13 scene del crimine.

Dopo che uno dei due sospetti in fuga, Damien Sanderson è stato trovato morto vicino a una casa che la Polizia stava perquisendo non lontano dalle comunità in cui sono avvenuti gli omicidi, anche il secondo assassino, Myles Sanderson, è deceduto poco dopo essere stato arrestato. Quest'ultimo si sarebbe ferito letalmente prima della cattura.

I due fratelli-killer avrebbero bussato e ucciso casa per casa. La dinamica del massacro, sostengono gli esperti, fa pensare che i due conoscessero le loro vittime, ma le forze dell'ordine non escludono che qualcuno sia stato accoltellato a caso.

Trovato morto uno dei due killer di Ottawa

Nonostante la morte dei due killer, sulla strage aleggia ancora il mistero. I fratelli 30enni Damien e Myles Sanderson, fin dalle prime ore di domenica 4 settembre 2022, hanno accoltellato più di venti persone per strada, uccidendone una decina. La furia omicida pare non aver avuto un chiaro obiettivo perché, se alcune vittime sono state colpite di proposito, altre invece sono state accoltellate completamente a caso.

Strage in Canada: più di venti persone accoltellate

Tutto il Saskatchewan, provincia centrale del Canada, è in subbuglio per la tragica notizia.

Una strage di cui, come detto in precedenza, sono ancora poco chiari i moventi, ma per la quale si è fin da subito stati certi dei suoi esecutori. La polizia, infatti, aveva diffuso generalità e identikit dei due fratelli-killer sospettati: si era trattato di Damien Sanderson, 31 anni, e Myles Sanderson, 30 anni, entrambi con capelli neri e occhi marroni, in fuga forse su una Nissan Rogue nera.

L'IDENTITA' DEI KILLER:

La maggior parte degli accoltellamenti è stata eseguita nel villaggio di James Smith Cree Nation, comunità di 3400 residenti, prevalentemente indigeni canadesi, e luogo dove si sono concentrate anche le ricerche, sebbene l'allerta fosse stata estesa in tutto il Saskatchewan e nelle province limitrofe di Alberta e Manitoba.

Altri attacchi sono stati segnalati nel vicino villaggio di Weldon, i cui abitanti sono appena 200. La polizia aveva chiesto ai residenti delle due zone colpite di restare in casa e usare la massima prudenza perché i due fuggitivi erano pericolosi e armati. Un primo avvistamento dei due killer era avvenuto a Regina, capitale dello Saskatchewan, a 32o km dal luogo degli accoltellamenti.

A seguito della loro cattura, centinaia di persone hanno celebrato la fine dell'incubo: "L'hanno preso, l'hanno preso", hanno detto in molti. "C'è finalmente un senso di sollievo", ha commentato Shania Peters, 22 anni, che nell'attacco ha persona la nonna, Gloria.

Non è chiaro il motivo degli attacchi

La polizia, oltre a catturare Damien e Myles Sanderson, sta cercando di capire il perché di una simile furia omicida, anche se attualmente ci sono pochi elementi su cui indagare. I due sospettati, per l'appunto, hanno agito senza un obiettivo preciso poiché, mentre alcune vittime sono state accoltellate di proposito, altre invece sono state colpite completamente a caso.

La vicecomandante della Royal Canadian Mounted Police, Rhonda Blackmore, in una conferenza stampa dove ha riferito che le scene del crimine, in totale, sono tredici, ha inoltre sottolineato:

"È orribile quello che è successo nella nostra provincia oggi. Quando le pattuglie sono arrivate hanno visto per strada numerosi corpi, coperti di sangue, ma mentre erano a fare il sopralluogo sono arrivate altre telefonate che segnalavano morti e feriti anche in altri villaggi vicini".

Riguardo la strage c'è anche una prima testimonianza: June Carrier, 77 anni di Weldon, è riuscita a scampare per un soffio agli accoltellamenti, dove però sono rimasti vittima due suoi amici:

"Uno dei due aggressori è venuto alla mia porta, hanno provato ad aprirla senza bussare, mi ha avvisato il ringhio del mio cane. A pensare a cosa ho rischiato tremo ancora".

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Anche il premier canadese, Justin Trudeau, riguardo al delirio avvenuto nella provincia di Saskatchewan, ha affermato:

"Si è trattato di accoltellamenti orribili e strazianti. Dato che questa è una situazione in evoluzione, incoraggio tutti nella zona ad ascoltare i consigli delle forze dell’ordine e seguire le dovute precauzioni. I responsabili degli attacchi ripugnanti di oggi devono essere completamente assicurati alla giustizia".

Il parere dei nativi canadesi

La Fsin (Federazione delle nazioni indigene sovrane), esprimendo cordoglio per le vittime e offrendo solidarietà alle famiglie colpite, invece, ha sostenuto che gli accoltellamenti di ieri, avvenuti in due villaggi in cui vivono comunità di nativi canadesi, potrebbero essere legati alla droga:

"Il nostro cuore si spezza per tutti coloro che sono stati colpiti. Questa è la distruzione che dobbiamo affrontare quando droghe illegali dannose invadono le nostra comunità".

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