Tregua a Gaza, Witkoff smentisce l'accordo "privato" fra Usa e Hamas
Witkoff ha chiarito che il gruppo ha presentato una controproposta che non corrisponde allo schema originario accettato da Israele

Le speranze per una tregua a Gaza si sono nuovamente infrante contro il muro delle smentite ufficiali. Dopo che fonti di Hamas e agenzie internazionali avevano annunciato un'accettazione del piano di cessate il fuoco proposto dagli Stati Uniti, l'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff è intervenuto per smentire con fermezza.
Witkoff: "Da Hamas controproposta inaccettabile"
"Quello che ho sentito finora da Hamas è stato deludente e del tutto inaccettabile", ha dichiarato in un'intervista a Walla, poi ribadita anche al sito Axios.
Secondo Witkoff, Israele ha già accettato la proposta americana per una tregua temporanea, che prevede il rilascio scaglionato di ostaggi israeliani – metà vivi e metà deceduti – e un cessate il fuoco di circa 70 giorni, durante i quali dovrebbero iniziare "negoziati significativi verso un cessate il fuoco permanente".
"C'è un accordo sul tavolo, Hamas dovrebbe accettarlo", ha aggiunto l'inviato, smentendo in modo categorico quanto diffuso in precedenza da Afp e al-Jazeera, secondo cui l’organizzazione palestinese avrebbe già comunicato la sua adesione al piano.

Le voci di un'intesa avevano cominciato a circolare dalla mattina di lunedì 26 maggio, alimentate da comunicazioni tra fonti a Gaza, Beirut, Doha e Washington. Al centro dell’accordo ci sarebbe una bozza redatta dallo stesso Witkoff, con la mediazione dell’uomo d’affari palestinese-americano Bishara Bahabah, già noto per aver facilitato il rilascio dell’ostaggio americano Idan Alexander.
Secondo fonti di al-Jazeera, il piano avrebbe incluso una tregua di 60 giorni, il rilascio in due fasi di 10 ostaggi israeliani e la restituzione dei corpi di altri prigionieri, in cambio della liberazione di detenuti palestinesi e l’avvio di negoziati per un cessate il fuoco duraturo con garanzie americane.
Ma la presunta apertura da parte di Hamas si è rivelata un'illusione di breve durata. Witkoff ha chiarito che il gruppo ha presentato una controproposta che non corrisponde allo schema originario accettato da Israele. La risposta di Hamas, ha dichiarato al giornalista di Axios Barak Ravid, "è completamente inaccettabile". In particolare, Hamas proponeva il rilascio di dieci ostaggi in due tranche durante la tregua ma secondo fonti diplomatiche questa versione diverge troppo dall’accordo elaborato dagli Stati Uniti e avallato da Tel Aviv.
"Attacco senza precedenti"
Il clima nella Striscia, intanto, si fa sempre più cupo. Un attacco israeliano ha colpito un’ex scuola a Gaza City trasformata in rifugio per sfollati, provocando almeno 36 vittime, secondo le autorità locali. Altre fonti parlano di 31 morti, molti dei quali carbonizzati. L’Idf ha confermato l’operazione, sostenendo di aver preso di mira una base operativa di Hamas e della Jihad islamica.
Il portavoce delle forze israeliane ha parlato di "un attacco senza precedenti" in corso a Khan Younis e ha invitato la popolazione a evacuare immediatamente verso la zona di al-Mawasi. Nuovi ordini di sgombero sono stati emessi e la tensione è palpabile anche in Cisgiordania, dove Israele minaccia l’annessione unilaterale dell’area C in risposta a un eventuale riconoscimento unilaterale dello Stato palestinese da parte di Parigi e Londra.