il lupo non perde il pelo

Talebani anche della tv: stop in Afghanistan anche a serie e soap opera con donne attrici

Già private quasi del tutto di scuole, università e lavori a contatto con il pubblico adesso si vedono negata un'altra libertà: quella di lavorare nel mondo dello spettacolo.

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Ulteriore stretta alle libertà femminili in Afghanistan: stop alle serie tv e alle soap opera con attrici; imposto il velo islamico per le giornaliste in video.

Afghanistan: stop attrici donne, giornaliste solo velate

Mentre a Hollywood si festeggia il successo del venticinquesimo capitolo cinematografico di James Bond, No time to die: maggiore incasso del 2021 nel quale dominano tre figure femminili accanto all'agente segreto, nato dalla penna di Ian Fleming, i talebani stringono ulteriormente le maglie per le donne. Stop alle serie tv e alle soap opera con attrici; imposto il velo islamico per le giornaliste in video. Queste le nuove linee guida emanate dal ministero per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio che tramite il portavoce specifica: non si tratta di regole ma di direttive religiose.

Libertà sottratte

Già private quasi del tutto di scuole, università e lavori a contatto con il pubblico adesso si vedono negata un'altra libertà: quella di lavorare nel mondo dello spettacolo. Una stretta che mira ad imporre l'ordine degli studenti coranici sui media occidentali che nel Paese, negli scorsi 20 anni, hanno dato spazio anche alle donne. Alle TV afghane, si chiede inoltre di evitare programmi che vadano contro i valori islamici afghani e che insultino la religione o mostrino il Profeta e i suoi compagni.

Che la deriva fosse già segnata si è presto intuito.

"Una donna non può fare il ministro. È come se le mettessi al collo un peso che non può portare".

A inizio settembre era stata questa la risposta del portavoce dei talebani Sayed Zekrullah Hashim al giornalista di ToloNews che gli chiedeva perché le donne non avrebbero fatto parte del nuovo governo. Nel corso degli ultimi mesi le limitazioni sono continuate e per donne è diventato sempre più difficile lavorare e studiare. La tecnica di persuasione utilizzata dai talebani per giustificare la ghettizzazione delle donne si lega a un presunto senso di protezione che il regime garantirebbe al gentil sesso, naturalmente incapace, secondo le spiegazioni addotte, di gestire ruoli di responsabilità.

Intanto la mortificazione femminile, in un clima di terrore, si conferma fra le priorità del nuovo regime: non c’è spazio per loro nel governo, negli uffici, nei luoghi che furono di incontro e cultura. Non possono più accedere all’istruzione secondaria; non possono più frequentare l’università, né come docenti né come studentesse; non possono svolgere la maggior parte dei lavori; non possono praticare sport che ne espongano il corpo. Sparire, questo è l'obiettivo chiaro, seppure non dichiarato. Le donne devono sparire fra le mura domestiche.

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