Era in Africa dal 1963

Suor Maria De Coppi uccisa in un attentato in Mozambico, le ultime parole al telefono con la nipote

E' stata uccisa mentre cercava di salvare la vita ad alcune ragazze del dormitorio.

Suor Maria De Coppi uccisa in un attentato in Mozambico, le ultime parole al telefono con la nipote
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Anche una suora italiana è rimasta vittima di un terribile attentato avvenuto in Mozambico nella notte tra martedì 6 e mercoledì 7 settembre 2022. Si tratta di suor Maria De Coppi, nata a Santa Lucia di Piave il 23 novembre nel 1939 e missionaria nel Paese africano dal 1963. Quando già si era scatenato l'inferno, la religiosa trevigiana aveva fatto una telefonata con sua nipote, ultima dei suoi familiari ad averla sentita di persona prima del tragico epilogo.

Suor Maria De Coppi uccisa in un attentato in Mozambico

L'attentato nella missione in Mozambico è stato devastante. Lì vivevano quattro religiose e un'ottantina di ragazzi e ragazze, che sono stati messi in salvo. L'agenzia dei missionari Fides riporta che la suora veneta sarebbe stata uccisa con un colpo di pistola alla testa mentre cercava di raggiungere il dormitorio per mettere in salvo alcune ragazze.

 LE IMMAGINI DELL'ATTENTATO:

 

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I sopravvissuti

A dare la notizia dell'attentato è stato il Centro missionario Concordia di Pordenone. Sopravvissuti all'attentato anche due preti friulani, in missione in Mozambico da anni: si tratta di don Lorenzo Barro, 58 anni, già parroco di Aviano, che si trova in quei luoghi da sei anni, e  don Loris Vignandel, 45 anni, nato a Corva ed ex  parroco di Chions e cappellano a Concordia Sagittaria (Venezia), giunto in Mozambico nel 2018.

 

 

Chi era suor Maria De Coppi

Suor Maria De Coppi aveva preso i voti il 29 settembre del 1960 e nel settembre di due anni dopo era partita per una  missione in Portogallo. Nel 1963 era poi arrivata in Mozambico, dove era tornata con nuove missioni nel 1997 e nel 2005. Aveva preso la cittadinanza mozambicana, proprio in ragione dei tanti anni passati da quelle parti.

Già in passato era scampata a un attentato in cui erano morte 17 persone: i guerriglieri avevano attaccato un convoglio su cui viaggiava anche lei, che si era buttata fuori dall'auto e gettata a terra sotto le pallottole. Era stata poi salvata da un soldato dell'esercito regolare.

L'ultima telefonata alla nipote

"Siamo rimasti solo noi qui (i missionari, ndr), ma vorrei aspettare ancora un po' prima di partire, per vedere come si mettono le cose".

Sono state queste le poche parole che suor Maria De Coppi, come raccontato da Prima Treviso, è riuscita a riferire in una telefonata a sua nipote Gabriella Bottani, poco prima che la religiosa venisse uccisa nell'attentato in Mozambico. Stando alla testimonianza della nipote, infatti, proprio mentre le due stavano parlando al telefono, la suora ha messo la chiamata in attesa perché qualcuno le aveva bussato alla porta, è quindi andata ad aprire e subito ha trovato la morte, colpita da alcuni proiettili.

"Ho sentito dei battiti forti, dei colpi secchi e la sua voce che diceva 'Papai calma, calma Papai'" racconta Gabriella sul sito della suore comboniane.

In quel momento, nel convitto, erano presenti anche 3 o 4 studentesse, le quali, fortunatamente, sono state salvate da un'altra suora che si è precipitata nel dormitorio in quegli istanti drammatici riuscendo a dare l'allarme e a fuggire con loro nella foresta. Le altre ragazze erano già tutte rientrate a casa, altrimenti sarebbe stata una strage. Suor Maria De Coppi, del resto, sempre in un messaggio alla nipote, aveva affermato:

"La situazione qui è molto tesa, sembra che quel gruppo che chiamano Shabaab (gli insorgenti) sia molto vicino. Venerdì hanno attaccato un posto della nostra parrocchia e qui tutto il popolo è in fuga, sta scappando...la gente dorme fuori nella foresta, sotto le piante".

Le parole di Zaia

I fatti hanno colpito anche la comunità veneta. Il governatore Luca Zaia ha sollecitato la Farnesina ad adoperarsi affinché la salma della religiosa possa tornare presto in Italia:

“Dal 1963 Suor Maria portava aiuto, sostegno, amore, dedizione alle popolazioni del Mozambico. E’ terribile, inaccettabile, dolorosissimo sapere che proprio lì, proprio mentre compiva la sua missione di pace e carità, è stata brutalmente assassinata".

"Il primo pensiero  va alla sua famiglia, a tutti coloro (e sono tanti) che le hanno voluto bene, alle Suore Comboniane di cui faceva parte, alla comunità di Vittorio Veneto, da cui era partita tanti anni fa per seguire la sua vocazione missionaria. La meravigliosa vita di bontà e altruismo di Suor Maria è finita con un terribile orrore, il che rende la sua figura ancora più grande, indimenticabile”.

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