Starmer: "A settembre anche la Gran Bretagna riconoscerà la Palestina"
Netanyahu: "Premia Hamas e punisce le vittime"
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E dopo il presidente francese Macron, si aggiunge anche il nome del premier britannico Keir Starmer nella lista dei capi di stato che riconoscono lo Stato di Palestina, suscitando le reazioni di indignazione da parte di Israele - accusato da una larga fetta di opinione pubblica e da molte nazioni del mondo di mettere in atto un massacro nella Striscia di Gaza.
"Anche la Gran Bretagna riconoscerà la Palestina"
Il presidente Starmer ha le idee chiare: o cambia la suonata e Netanyahu compie qualche passo in più per arrivare a un cessate il fuoco con Hamas e cessa di martoriare gli abitanti dell'enclave oppure prenderà una decisione storica.
"Il momento di riconoscere la Palestina è ora", ha affermato il leader di Londra cinque giorni dopo le analoghe affermazioni del collega francese.
Starmer durante l'annuncio
Sia Francia che Regno Unito, salvo cambiamenti dell'ultimo minuto, dovrebbero ufficialmente riconoscere lo Stato di Palestina nel mese di settembre quando ci sarà l'Assemblea Generale dell'ONU.
Per Israele è una ricompensa a Hamas
Come anticipato, per evitare il riconoscimento inglese, Israele dovrebbe adottare misure sostanziali per porre fine alla terribile situazione a Gaza, chiarire che non ci sarà nessuna annessione in Cisgiordania e impegnarsi in un processo di pace che porti a una soluzione a due Stati.
Ça va sans dire che tutto questo non verrà mai neanche minimamente preso in considerazione da Netanyahu che, dopo le dichiarazioni di Macron, ha parlato di "ricompensa al terrorismo". Ma sulla presa di posizione di Starmer, non ha ancora rilasciato dichiarazioni personali.
Benjamin Netanyahu
Trump la pensa come Netanyahu
Tel Aviv ha infatti lasciato che a replicare fosse il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar.
"Questa è una vera e propria ricompensa per Hamas. Danneggia gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e un quadro per il rilascio degli ostaggi", ha tuonato il politico.
E sempre di ricompensa a Hamas parla il presidente degli Usa Donald Trump che, tuttavia, non giudica Starmer per la sua decisione.
"Sia Francia che Gran Bretagna dicono la stessa cosa e va bene così, ma non significa che io debba essere d'accordo".
Le precisazioni del ministro Lammy
Tuttavia, proprio sull'accusa di dare una ricompensa a Hamas, il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha deciso di fare una precisazione.
"Hamas non dovrà mai essere ricompensata per il mostruoso attacco del 7 ottobre. Il gruppo terroristico dovrà rinunciare a qualsiasi ruolo futuro nella governance di uno Stato palestinese".
Lammy ha poi aggiunto che il Regno Unito continua a sostenere Israele, ma reputata insensate le riserve di Netanyahu rispetto a un eventuale Stato di Palestina.
Malta si aggiunge alla lista
Oltre a Parigi e Londra, che naturalmente creano più clamore, anche l'isola di Malta - in passato colonia inglese - ha seguito il cammino tracciato.
Riconoscerà, infatti, lo Stato palestinese durante l'Assemblea generale delle Nazioni Unite di settembre. Ad annunciarlo è stato il premier Robert Abela.
Mentre l'Italia di Meloni sostiene che sia prematuro riconoscere la Palestina, sempre più stati si muovono in una direzione diversa, stanchi di tollerare gli orrori che Netanyahu sta commettendo nella Striscia di Gaza.