Spari in Cisgiordania durante visita di diplomatici. Viceconsole italiano coinvolto, ira di Tajani contro Israele
Una delegazione composta da 25 diplomatici stranieri è stata coinvolta in un episodio critico nei pressi del campo profughi di Jenin. In una nota ufficiale, l’IDF ha espresso rammarico per l’episodio

Un grave episodio di tensione ha avuto luogo a Jenin, in Cisgiordania, dove una visita diplomatica internazionale si è trasformata in un momento di panico. Durante l’incontro, una pattuglia delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) ha aperto il fuoco in aria con colpi di avvertimento, suscitando paura e confusione tra i presenti.
The occupation forces opened heavy fire from inside the Jenin refugee camp to intimidate the diplomatic delegation that is conducting a field tour around the camp to witness the extent of the suffering endured by the residents of the area.
قوات الاحتلال تطلق النار بشكل كثيف من… pic.twitter.com/qafjqQP0Sg
— State of Palestine - MFA 🇵🇸🇵🇸 (@pmofa) May 21, 2025
La delegazione, composta da 25 ambasciatori e diplomatici provenienti da Europa, Asia, Medio Oriente e America Latina, si trovava nei pressi del campo profughi della città palestinese per una missione ufficiale. I colpi esplosi hanno costretto i partecipanti ad allontanarsi rapidamente, tra momenti di evidente disordine.
La reazione italiana
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha immediatamente commentato l’accaduto, rendendo noto di aver parlato con il viceconsole italiano Alessandro Tutino (in copertina) coinvolto nell'incidente. Fortunatamente, il diplomatico è rientrato senza ferite al consolato.
"Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili", ha dichiarato Tajani, annunciando di aver formalmente protestato presso il governo israeliano. Il ministro ha inoltre chiesto spiegazioni ufficiali sull’accaduto, sottolineando la gravità dell’episodio e la necessità di tutelare il personale diplomatico impegnato in missioni internazionali.
Le spiegazioni dell’esercito israeliano
In una nota ufficiale, l’IDF ha espresso rammarico per l’episodio, scusandosi per aver aperto il fuoco in aria. Secondo quanto comunicato da un portavoce militare, l’incidente sarebbe stato causato da uno spostamento imprevisto della delegazione, che si sarebbe allontanata dal percorso originariamente autorizzato, entrando in un’area considerata insicura.
La pattuglia, valutando la situazione come potenzialmente pericolosa, avrebbe sparato in aria a scopo precauzionale.
"Non ci sono stati né feriti né danni", ha sottolineato l’IDF, che ha annunciato l’avvio di contatti con i Paesi coinvolti e incontri diretti con i diplomatici per presentare i risultati preliminari dell’indagine interna.
La posizione dell’Autorità Nazionale Palestinese
La risposta dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) non si è fatta attendere. In un comunicato diffuso tramite il profilo ufficiale del Ministero degli Esteri palestinese su X (ex Twitter), si chiarisce che la delegazione internazionale stava partecipando a una missione ufficiale con l’obiettivo di osservare la situazione umanitaria e documentare presunte violazioni dei diritti umani da parte delle forze israeliane.
Secondo la dichiarazione dell’ANP, l’azione delle IDF rappresenta "un atto deliberato e illecito che costituisce una palese e grave violazione del diritto internazionale". Il governo palestinese ha quindi chiesto l’intervento della comunità internazionale per garantire protezione sia al popolo palestinese sia al personale diplomatico operante sul territorio.
Le immagini dell’incidente
A supporto delle proprie accuse, l’ANP ha pubblicato sui social alcuni video che documentano il momento dell’attacco. Nei filmati si vedono chiaramente soldati israeliani sparare in aria all’interno del campo profughi, mentre i membri della delegazione – tra cui anche giornalisti e fotografi – si affrettano a cercare riparo e raggiungere i veicoli.
E cosa aspettarsi dai soldati israeliani?Stanno sterminando un intero popolo nel silenzio assordante dei più.