Sparatoria a New York, nel grattacielo sede di Blackstone: 27enne uccide 4 persone e si toglie la vita
Aveva problemi psicologici e un regolare porto d'armi

In una delle aree più sorvegliate di Manhattan, nel cuore finanziario della città, nelle scorse ore, un uomo armato ha fatto irruzione in un grattacielo su Park Avenue, aprendo il fuoco in un atto di violenza che ha lasciato cinque morti e sei feriti, alcuni in condizioni gravissime.
Shane Tamura, 28, is the gunman in the July 28, 2025, NYC shooting at Blackstone and NFL HQ, killing 5 (including an NYPD officer), injuring 6, then suiciding. He was a former CA high school football player. Motives appear tied to mental health issues and radicalization; reports… pic.twitter.com/TskwyJUEwg
— Tommy B. (@realtommybibi) July 29, 2025
L'autore della strage è Shane Devon Tamura, 27 anni, ex giocatore di football canadese originario di Las Vegas.
L'attacco nel cuore di Manhattan
Il palazzo preso di mira ospita alcune delle istituzioni e aziende più rilevanti al mondo: gli uffici di Blackstone, il quartier generale della NFL, Deutsche Bank, JP Morgan e il Consolato d'Irlanda. Nonostante la presenza costante delle forze dell’ordine nell’area, Tamura è riuscito a entrare nel grattacielo con un fucile d’assalto.
L’aggressore ha ucciso per primo il poliziotto di guardia all’ingresso, identificato come Didarul Islam, 36 anni, originario del Bangladesh, in servizio presso il dipartimento di polizia di New York da oltre tre anni e in attesa del suo primo figlio. Dopo aver eliminato la sorveglianza, Tamura si è diretto verso l’ascensore ed è salito fino al 33º piano, sede di Rudin Management, la società proprietaria dell’edificio. Qui ha continuato a sparare, colpendo mortalmente altre quattro persone – due uomini e una donna – e ferendo gravemente almeno sei presenti, prima di togliersi la vita con la stessa arma.
Photo du jour. Des.employés de la société financière Blackstone se barricadent dans une pièce pendant qu'un tireur est dans leur immeuble de New York. pic.twitter.com/kAE4KwqVII
— LAURENCE HAIM (@lauhaim) July 29, 2025
Il profilo dell’attentatore
Shane Tamura era un volto già noto nel mondo dello sport: un talento giovanile nel football americano, non era riuscito a entrare nella National Football League, trovando spazio nella lega canadese. Proprio durante la sua carriera sportiva, secondo le prime indagini, avrebbe sviluppato una patologia neurodegenerativa legata a traumi cranici ripetuti: l’encefalopatia traumatica cronica (CTE).

Tamura aveva attraversato in auto gran parte degli Stati Uniti nei giorni precedenti la strage: partito dal Nevada, ha percorso Colorado, Nebraska, New Jersey, per poi arrivare a New York. Il 27 luglio ha parcheggiato la sua BMW nera su Park Avenue, è sceso dall’auto armato e si è diretto verso l’edificio bersaglio. Le immagini di videosorveglianza lo ritraggono con occhiali da sole, pantaloni neri, giacca blu, camicia azzurra, sneaker e in mano un fucile semiautomatico AR-15 Palmetto State Armory, un’arma economica ma potente, a cui avrebbe apportato modifiche per aumentarne la capacità di fuoco.
In Nevada, Tamura possedeva un porto d’armi regolare, con validità fino al 2027, nonostante fosse affetto da disturbi neurologici e psicologici noti. Tuttavia, l’introduzione del fucile a New York – dove questo tipo di arma è vietato – costituisce violazione della legge statale. Nel veicolo sono stati ritrovati anche un revolver carico, numerose munizioni, caricatori, una custodia per armi, uno zaino e farmaci. Nessuna traccia di esplosivi.
Il movente e il messaggio d’addio
Al momento, le autorità non hanno individuato un movente univoco. Tuttavia, un elemento chiave potrebbe essere rappresentato dal messaggio d’addio trovato nelle tasche dell’attentatore. Tre pagine scritte a mano, in cui Tamura racconta la propria discesa nella malattia mentale e accusa direttamente la NFL.
"Il football mi ha fatto bere un gallone di antigelo", scrive, riferendosi a una metafora usata per descrivere gli effetti devastanti della CTE, la stessa malattia diagnosticata a Terry Long, ex professionista della NFL morto suicida nel 2005. Tamura sostiene che nessuno, nella lega, si sia mai assunto la responsabilità di prevenire simili tragedie: "Non puoi andare contro la NFL, ti distruggono".
Nel documento, chiede espressamente che il suo cervello venga studiato dalla scienza:
"Per favore, analizzate il mio cervello. Mi dispiace. Dite a Rick che mi dispiace per tutto".
Secondo la polizia, Tamura aveva inviato numerosi reclami alla NFL nel corso degli anni, denunciando la scarsa gestione delle patologie cerebrali nei giocatori e chiedendo una maggiore tutela per gli atleti esposti a traumi ripetuti. La frustrazione accumulata, insieme a una progressiva degenerazione psicologica, potrebbero aver contribuito alla decisione di compiere l’attacco.
Reazioni istituzionali
Il sindaco di New York, Eric Adams, ha parlato con fermezza durante la conferenza stampa tenuta poche ore dopo la tragedia: "Abbiamo perso quattro anime in un nuovo atto di violenza insensata", ha dichiarato, precisando che l’attentatore non sarà incluso nel computo delle vittime.
Le indagini proseguono per ricostruire con precisione i movimenti di Tamura nei giorni precedenti e per analizzare ogni possibile collegamento tra il suo stato mentale, la sua storia sportiva e il gesto estremo.
Il caso di Shane Tamura riapre il dibattito mai sopito sulla CTE e sulla responsabilità delle leghe sportive nel tutelare la salute mentale e neurologica degli atleti. La combinazione di armi facilmente accessibili, disturbi psichici non curati e rancori mai affrontati ha prodotto l’ennesima tragedia americana.