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Smotrich: "Cancelleremo lo Stato di Palestina"

L'Onu: "Israele fermi il suo piano per Gaza"

Smotrich: "Cancelleremo lo Stato di Palestina"
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Al termine di dieci ore di discussione, il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato la proposta del primo ministro Benyamin Netanyahu di conquistare Gaza City. L’operazione, che segna un cambio di strategia rispetto alle fasi precedenti del conflitto, richiederà l’evacuazione dell’area dove oggi vive circa un milione di abitanti.

Smotrich: "Impedire entità statale palestinese"

Dall’inizio della guerra l’Idf aveva evitato di entrare in larga parte della città, ma la nuova decisione punta a un controllo militare esteso. Secondo quanto riportato dal Times of Israel, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, esponente di estrema destra e leader del partito Sionismo Religioso, ha dichiarato che i piani israeliani per la Cisgiordania mirano a "cancellare lo Stato palestinese" e a impedire futuri attacchi simili a quello del 7 ottobre 2023.

Smotrich ha confermato di lavorare per il ripristino degli ex insediamenti di Ganim e Kadim, nel nord della Cisgiordania, evacuati e smantellati nel 2005 nell’ambito del piano di disimpegno.

"Spero di vedere questo progetto realizzato nelle prossime settimane", ha affermato, sottolineando che l’obiettivo è "garantire la sicurezza di Israele e impedire qualsiasi ipotesi di entità statale palestinese".

ONU: "Sofferenze indicibili e crimini atroci"

Sul piano internazionale, le parole di Smotrich e la decisione del governo Netanyahu hanno suscitato reazioni immediate. L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, ha chiesto a Israele di "fermare immediatamente" il piano su Gaza, definendolo "in contrasto con la sentenza della Corte internazionale di Giustizia, che impone la fine dell’occupazione il prima possibile".

Volker Turk

"Il progetto rischia di tradursi in sofferenze indicibili e crimini atroci", ha avvertito Türk, ribadendo che il diritto internazionale e il principio della soluzione a due Stati riconoscono ai palestinesi il diritto all’autodeterminazione.

La situazione sul terreno resta tesa, con le operazioni militari in corso e l’incertezza su tempi e modalità dell’eventuale evacuazione di Gaza City. La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione una crisi che sembra possa aprire una nuova fase del conflitto.