Secondo Kiev Putin è pronto a invadere anche la Moldavia, attacco frontale di Lavrov all'Italia
La Transnistria potrebbe fare la fine del Donbass, ma al momento i russi nicchiano.
Transnistria. Una parola che abbiamo iniziato a sentire sempre più spesso nelle ultime settimane. E che potrebbe diventare di uso molto comune nei prossimi giorni. Si tratta di una regione della Moldavia, al confine con l'Ucraina, proclamatasi da tempo repubblica indipendente, anche se non viene riconosciuta ufficialmente come tale. E secondo i media ucraini potrebbe essere presto teatro di un attacco russo, con Putin che vorrebbe ripetere lì lo "schema" del Donbass.
La Transnistria nuovo Donbass: Putin pronto a invadere la Moldavia?
La repubblica di Transnistria è governata da un’amministrazione autonoma con sede a Tiraspol che è già filo-putiniana. Ha una superficie di circa 4.160 chilometri quadrati, ovvero il 12% del territorio dell’intera Moldavia e una popolazione di mezzo milione di persone, 130.000 delle quali nella capitale Tiraspol. Secondo stime non verificabili ci sarebbero tra i 1.500 e i 2.000 soldati russi nella regione.
Secondo quanto riportano alcuni media ucraini la Russia avrebbe pronto un piano d'attacco che prevedrebbe il trasferimento di soldati per via aerea dalla Crimea.
Un allarme sulla situazione in Moldavia era stato lanciato anche nei giorni scorsi dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Una partita di scacchi
La situazione sembra sempre più una partita di scacchi. Da una parte Putin, che non avrebbe ancora deciso il da farsi, dall'altra le intelligence occidentali che non credono che i russi possano davvero invadere la Moldavia ma che si tengono pronte al peggio.
A far propendere per il "no" due fattori importanti. In primis l'avvicinarsi della data chiave del 9 maggio - che molti ipotizzano sia stata fissata dal Cremlino per finire la guerra - e un'eventuale attacco alla Moldavia allungherebbe decisamente i tempi del conflitto. E poi il pensiero che allargare l'operazione a Ovest non sarebbe sostenibile per le forze russe, che rischierebbero di essere intercettate nei cieli dell'Ucraina e di riportare altre perdite ingenti. Ogni scenario al momento sembra aperto.
Intanto Lavrov attacca l'Italia
Un altro personaggio che abbiamo imparato a conoscere in queste settimane è Sergei Lavrov, ministro degli Esteri di Mosca, che è stato intervistato l'altra sera a Zona Bianca, su Rete 4. E ha sparato a zero sul nostro Paese.
"L'Italia è in prima fila contro la Russia: siamo rimasti sorpresi, non lo siamo più. Eravamo abituati all'idea che l'Italia, grazie alla sua storia, sapesse distinguere il bianco dal nero. Ci sono stati politici e media italiani che sono andati oltre le buone norme diplomatiche e giornalistiche, l'ambasciata ha trasmesso il materiale ed è stato aperto un procedimento per violazione del diritto da parte dei media italiani. Ma io ho un bellissimo rapporto con il popolo italiano, non è questo in discussione".
Ovviamente ce n'è stato anche per i media occidentali:
"La Russia non ha mai interrotto gli sforzi per arrivare a un accordo che eviti una guerra nucleare, una Terza guerra mondiale. Sono i media occidentali ad aver travisato i nostri messaggi e ad aver dato una rappresentazione scorretta dei nostri obiettivi in questa operazione. La Russia ha sviluppato armi ultrasoniche per difendersi contro un possibile attacco dall'Occidente. Noi eravamo pronti a parlare con gli Usa per un nuovo accordo sulla stabilità strategica, ma la controparte americana ha interrotto i negoziati".
E infine per Zelensky, che sarebbe filo-nazista benché di origine ebraica:
"Cambia continuamente le proprie posizioni, gli ucraini hanno sabotato i negoziati. Il governo ucraino è diventato uno strumento degli estremisti nazisti e del governo degli Stati Uniti. Il fatto che Zelensky sia ebreo non comporta che in Ucraina ci siano elementi nazisti, e che il presidente li abbia consentiti. I peggiori antisemiti sono ebrei, anche Hitler aveva origini ebraiche"
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