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Scattati all'alba i dazi Trump: "Miliardi di dollari per gli Usa"

E minaccia tariffe del 100% su chip e semiconduttori dall'estero

Scattati all'alba i dazi Trump: "Miliardi di dollari per gli Usa"
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Sono ufficialmente entrati in vigore alla mezzanotte (ora locale) di giovedì 7 agosto 2025 i nuovi dazi statunitensi imposti dall’amministrazione Trump su prodotti provenienti da oltre 60 Paesi e dall’Unione Europea. Un cambiamento radicale nell’ordine commerciale globale, voluto con forza dal presidente Donald Trump, che ha definito la misura “l’inizio di una crescita senza precedenti” per l’economia americana.

 

"Miliardi di dollari, provenienti in gran parte da Paesi che hanno tratto profitto dagli Stati Uniti con entusiasmo, inizieranno ad affluire negli Usa", ha scritto Trump sul suo social network Truth, pochi minuti prima dell’entrata in vigore delle nuove tariffe.

I Paesi colpiti

I dazi, che sostituiscono l’imposta uniforme del 10% applicata da aprile, ora spaziano tra il 15% e il 41%, con le aliquote più elevate applicate a Paesi come Brasile (50%), Laos e Myanmar (40%), Svizzera (39%), Iraq e Serbia (35%). L’Unione Europea, il Giappone e la Corea del Sud sono soggetti a una tariffa del 15%, mentre Taiwan, Vietnam e Bangladesh vedranno imposte del 20%. In totale, 39 Paesi rientrano in questa nuova fascia tariffaria.

Tra le misure più controverse, anche la promessa del presidente di alzare gradualmente le tariffe sulle importazioni farmaceutiche fino al 250% e l’annuncio di dazi del 100% su chip e semiconduttori prodotti all’estero. L’annuncio è arrivato durante una conferenza stampa con il CEO di Apple, Tim Cook, in cui è stato rivelato che il colosso tecnologico investirà 100 miliardi di dollari negli Stati Uniti.

Compagnie come Apple tornano a casa. Un anno fa eravamo un Paese morto, ora siamo il più ‘caldo’ al mondo”, ha dichiarato Trump, esultando per quello che definisce il “più grande investimento di Apple mai fatto in America e nel mondo”.

Le prime reazioni internazionali

Non sono mancate le reazioni internazionali: il Brasile ha già annunciato il ricorso al WTO contro le nuove tariffe, mentre altri Paesi stanno valutando contromisure. L’India, colpita da un dazio del 25%, rischia un’ulteriore penalizzazione del 25% aggiuntivo per aver continuato ad acquistare petrolio dalla Russia. Questa seconda ondata di dazi potrebbe entrare in vigore il 27 agosto, secondo un ordine esecutivo firmato ieri dalla Casa Bianca.

Fanno eccezione Canada e Messico, i cui prodotti restano esenti da dazi solo se conformi agli standard dell’accordo di libero scambio USMCA. In caso contrario, i prodotti canadesi saranno soggetti a un dazio del 35% (in aumento rispetto al 25% precedente), mentre quelli messicani saranno tassati al 25%.

Benefici reali o nuove tensioni?

La Casa Bianca si dice fiduciosa che questa nuova strategia commerciale porterà a un ritorno massiccio degli investimenti e della produzione sul suolo americano.

I Paesi "ingiusti" con gli Usa (secondo Trump) che pagheranno i dazi più alti
Donald Trump

“Ora che le aziende hanno capito la direzione che stiamo prendendo – ha dichiarato un portavoce dell’amministrazione – ci aspettiamo un aumento delle assunzioni e un rafforzamento dell’industria manifatturiera nazionale”.

Con questa mossa, Trump rafforza la sua linea protezionista, ponendosi come il presidente che “riequilibra” gli scambi globali a favore degli Stati Uniti. Resta però da vedere se le contromosse dei Paesi colpiti e le ripercussioni sui consumatori americani si tradurranno in benefici reali o in nuove tensioni economiche internazionali.