L’atteso incontro a Bruxelles tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e gli inviati statunitensi Steve Witkoff e Jared Kushner è stato annullato. A darne notizia è il Kyiv Post, che cita proprie fonti e parla di un improvviso rientro dei due emissari a Washington. Zelensky, secondo il quotidiano, avrebbe già lasciato la capitale belga per fare ritorno in Ucraina.
Le ragioni della cancellazione del vertice – previsto per oggi mercoledì 3 dicembre 2025 – non sono state al momento rese note. Il Cremlino, però, sostiene che Witkoff e Kushner avessero “promesso” di volare direttamente negli Stati Uniti subito dopo il loro lungo colloquio con il presidente russo Vladimir Putin avvenuto ieri al Cremlino, un incontro durato ore e al centro dei negoziati per un possibile percorso di pace. La Tass, citando un controllore del traffico aereo europeo, riferisce che l’aereo degli emissari avrebbe sorvolato l’Europa nella notte ed entrato nello spazio aereo canadese, confermando quindi il ritorno verso il Nord America.
Zelensky: “
Il presidente ucraino Zelensky, sul proprio profilo X, ha affermato come l’incontro sarebbe solo rimandato e l’idea quella di riorganizzarne uno nuovo a Washington.
“Rustem Umerov ha riferito sui preparativi per gli incontri odierni a Bruxelles con i consiglieri per la sicurezza nazionale dei leader europei. Il Segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina sarà affiancato a questi incontri dal Capo di Stato Maggiore Generale Andrii Hnatov”.
Rustem Umerov reported on preparations for today’s meetings in Brussels with the national security advisors to European leaders. The Secretary of the National Security and Defense Council of Ukraine will be joined at these meetings by Chief of the General Staff Andrii Hnatov.…
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) December 3, 2025
“Questo è il nostro coordinamento continuo con i partner e ci assicuriamo che il processo negoziale sia pienamente attivo. I rappresentanti ucraini informeranno i loro colleghi in Europa su quanto emerso dai contatti avvenuti ieri a Mosca da parte americana e discuteranno anche della componente europea della necessaria architettura di sicurezza. Dopo Bruxelles, Rustem Umerov e Andrii Hnatov inizieranno i preparativi per un incontro con gli inviati del Presidente Trump negli Stati Uniti. Come sempre, l’Ucraina lavorerà in modo costruttivo per raggiungere una vera pace. Mi aspetto un nuovo rapporto in seguito ai risultati degli incontri odierni in Europa”.
Dopo l’incontro con Putin, i negoziati restano fragili
Il colloquio tra Putin, Witkoff e Kushner aveva alimentato aspettative su un possibile passo avanti nei negoziati. Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha parlato di “alcuni progressi” nelle discussioni con Mosca, mentre il segretario generale della Nato Mark Rutte ha confermato che “il processo negoziale per la pace in Ucraina a trazione Usa è in corso”.
Ma lo stop all’incontro con Zelensky sembra restituire un quadro ancora incerto, nel quale gli Stati Uniti e l’Ucraina non hanno potuto confrontarsi direttamente dopo il passaggio a Mosca degli emissari americani.
Rutte: “Se non c’è accordo, armi e sanzioni devono continuare”
Arrivando alla riunione dei ministri degli Esteri della Nato a Bruxelles, Mark Rutte ha ribadito il sostegno all’Ucraina nel caso in cui i colloqui non portassero a risultati concreti.

“È un bene che il processo di pace sia in corso e solo gli Usa sotto la guida del presidente Trump potevano rompere lo stallo”, ha dichiarato. “Ma se non ci saranno risultati è essenziale che le armi continuino ad arrivare in Ucraina, come con l’iniziativa Purl e gli aiuti bilaterali, e che le sanzioni economiche contro la Russia continuino a mordere. È la cosa migliore per far cambiare idea a Putin”.
Tajani: “Prematuro parlare di armi Usa per Kiev”
Sulla possibilità che l’Italia acquisti armi statunitensi per inviarle a Kiev si mostra invece più prudente il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

“Per adesso è prematuro”, ha affermato arrivando alla ministeriale Nato. “Speriamo che nei prossimi mesi non servano più armi, perché se si raggiunge un accordo e un cessate il fuoco, servirà fare altro”.
Tajani ha anche commentato la posizione della Banca Centrale Europea sull’utilizzo dei beni russi congelati:
“Se la Bce si è schierata contro si complica il lavoro. Bisogna fare uno studio giuridico approfondito e considerare la stabilità dell’eurozona. Politicamente siamo favorevoli, ma resta da capire se si possa fare senza creare scosse”.
Un quadro diplomatico sempre più complesso
La cancellazione dell’incontro tra Zelensky e gli emissari americani apre nuovi interrogativi sul percorso negoziale. Mentre gli Usa valutano i prossimi passi e la Nato ribadisce il proprio sostegno militare e sanzionatorio, l’Europa resta divisa sulla gestione dei beni russi e Mosca continua a lanciare segnali di sfida. In questo clima, l’equilibrio tra tentativi di dialogo e pressione militare sembra diventare sempre più delicato.