Russia: "Truppe Nato in Ucraina porterebbero a uno scontro diretto"
Zelensky accusa: "Catturati soldati cinesi, Pechino non è neutrale"

“Ogni presenza di truppe di Paesi Nato in Ucraina sarà considerata dalla Russia come una minaccia alla sua sicurezza”: lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri della Russia, Maria Zakharova. Intanto, Zelensky ha diffuso un video in cui mostra due uomini cinesi catturati nel Donetsk, sostenendo che combattevano per la Russia. Gli Stati Uniti parlano di “fatto inquietante”, ma fonti militari alleate invitano alla cautela: non ci sono prove che il governo cinese sia coinvolto direttamente.
Our military has captured two Chinese citizens who were fighting as part of the Russian army. This happened on Ukrainian territory—in the Donetsk region. Identification documents, bank cards, and personal data were found in their possession.
We have information suggesting that… pic.twitter.com/ekBr6hCkQL
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) April 8, 2025
Mosca avverte: “Truppe Nato in Ucraina saranno viste come minaccia diretta”
La Russia considera ogni presenza militare da parte di Paesi membri della NATO in Ucraina come una minaccia diretta alla propria sicurezza nazionale. A lanciare l’allarme è stata Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, dichiarando che l’arrivo di truppe alleate, indipendentemente da bandiera, insegne o mandato dichiarato, comporterebbe un rischio di scontro diretto con l’intera Alleanza Atlantica.

Zakharova ha inoltre puntato il dito contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, accusandolo di voler coinvolgere direttamente gli alleati europei nel conflitto inviando truppe sul campo, trasformando così il sostegno occidentale in partecipazione attiva.
Zelensky: “Cittadini cinesi combattono per la Russia”
Il presidente ucraino ha rilasciato dichiarazioni che hanno fatto molto rumore, in merito alla cattura di due presunti soldati cinesi da parte delle forze armate ucraine nella regione del Donetsk.
“Abbiamo catturato due cittadini cinesi che combattevano con l'esercito russo, e secondo le nostre informazioni, ce ne sono molti altri tra le forze di occupazione”, ha affermato Zelensky.
Il presidente ha ordinato al Ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, di contattare immediatamente Pechino per chiedere chiarimenti, e il rappresentante diplomatico cinese in Ucraina è stato convocato per discutere della questione. Sybiha ha espresso pubblicamente dubbi sulla presunta neutralità della Cina nel conflitto, sottolineando che questi episodi mettono in discussione la sua posizione ufficiale.

In un videomessaggio condiviso da Zelensky, si vede un giovane in tuta mimetica, con evidenti tratti asiatici, le mani legate, che gesticola per descrivere quello che sembrerebbe uno scontro a fuoco. Nel video si sente anche la parola “comandante” pronunciata in inglese. Secondo il leader ucraino, sei cittadini cinesi avrebbero partecipato a un combattimento nei pressi del villaggio di Bilohorivka, lungo una zona del fronte situata a nord-est della città di Lyman, dove la controffensiva del settembre 2022 si era arrestata.
La risposta cinese
Pechino ha risposto con fermezza, rigettando le accuse di Kiev come “assolutamente infondate”. Il portavoce del Ministero degli Esteri, Lin Jian, ha ribadito che la Cina mantiene una posizione chiara e imparziale sulla crisi ucraina, e ha ricordato che le autorità cinesi hanno sempre chiesto ai propri cittadini di tenersi lontani dalle zone di guerra. Pechino ha annunciato di essere in contatto con l’Ucraina per verificare i fatti.
Usa: "Fatto inquietante"
La notizia ha suscitato una reazione immediata da parte degli Stati Uniti. La portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce, ha definito “inquietante” la partecipazione di cittadini cinesi ai combattimenti a fianco delle truppe russe. “La Cina è uno dei principali facilitatori della Russia nella guerra contro l’Ucraina”, ha aggiunto.
Washington sottolinea che sebbene non ci siano prove certe di un coinvolgimento diretto del governo cinese, il semplice fatto che cittadini cinesi combattano per Mosca solleva gravi interrogativi sul ruolo effettivo della Cina nel conflitto.
Pressioni internazionali e sviluppi geopolitici
Zelensky ha sollecitato una risposta forte da parte della comunità internazionale.
“Serve una reazione da parte degli Stati Uniti, dell’Europa e di chiunque voglia la pace. Il coinvolgimento diretto o indiretto della Cina dimostra che Putin non vuole porre fine alla guerra, ma cerca solo nuovi strumenti per continuare a combattere”, ha detto il presidente ucraino.
La questione sarà con ogni probabilità al centro della prossima riunione del Gruppo di Contatto per la Difesa dell’Ucraina (UDCG), che si terrà virtualmente venerdì con la partecipazione del nuovo segretario alla Difesa USA, Pete Hegseth. L’UDCG, che riunisce circa 50 Paesi, è stato creato nel 2022 per coordinare il supporto militare a Kiev.

Tuttavia, con l’arrivo dell’amministrazione Trump a gennaio, il ruolo degli Stati Uniti nel gruppo si è notevolmente ridimensionato. Il nuovo presidente repubblicano, che in campagna elettorale aveva promesso di risolvere il conflitto “in 24 ore”, ha intrapreso un riavvicinamento a Mosca che desta preoccupazione tra gli alleati.
Ipotesi di ritiro americano
Secondo quanto riportato dalla NBC News, il Pentagono starebbe valutando il ritiro di circa 10.000 soldati statunitensi dall’Europa orientale. Le truppe in questione fanno parte del contingente inviato nel 2022 nei Paesi NATO confinanti con l’Ucraina in risposta all’invasione russa. Sei fonti americane ed europee hanno confermato che tale misura, se attuata, potrebbe rappresentare un ulteriore segnale di rafforzamento della posizione di Vladimir Putin.
Nel frattempo, un attacco con droni ha colpito la regione ucraina di Dnipropetrovsk. Il governatore Serhiy Lysak ha riferito che 15 persone sono rimaste ferite a Dnipro e che le difese aeree ucraine sono riuscite a distruggere 11 droni.
A marzo 2025, su pressione degli Stati Uniti, Kiev ha accettato una sospensione dei combattimenti per 30 giorni, ma Mosca ha respinto l’iniziativa nella forma proposta. La Russia ha comunque accettato una tregua più limitata nel Mar Nero e negli attacchi alle infrastrutture energetiche, la cui attuazione resta incerta.
L’ambasciatrice americana all’ONU, Dorothy Shea, ha dichiarato che gli Stati Uniti non tollereranno negoziati “in malafede” o violazioni degli impegni.
“Valuteremo la sincerità di Putin nell’impegno per un cessate il fuoco sulla base delle azioni concrete della Russia”, ha detto in un intervento al Consiglio di Sicurezza.