L'ACCORDO

Russia-Cina, firmato il memorandum per il gasdotto Power of Siberia 2

Coinvolta anche la Mongolia. Xi loda i legami con Mosca e cita la sua proposta di nuovo ordine mondiale

Russia-Cina, firmato il memorandum per il gasdotto Power of Siberia 2

Russia, Cina e Mongolia hanno siglato un memorandum vincolante per la costruzione del gasdotto Power of Siberia 2, destinato a trasportare fino a 50 miliardi di metri cubi di gas all’anno dalla Russia alla Cina attraverso il territorio mongolo.

L’accordo è stato firmato a Pechino, in occasione del vertice trilaterale tra Vladimir Putin, Xi Jinping e Khurelsukh Ukhnaa (presidente della Mongolia), e rappresenta un tassello cruciale nella cooperazione energetica tra Mosca e Pechino in un contesto di crescente contrapposizione con l’Occidente.

Il progetto, discusso da anni ma rimasto a lungo in stallo a causa di divergenze sui prezzi, diventa ora “giuridicamente vincolante”, secondo quanto dichiarato dal numero uno di Gazprom, Alexey Miller, che ha confermato anche la costruzione del gasdotto di transito Soyuz Vostok, previsto lungo la stessa rotta.

La strategia energetica di Mosca

Con Power of Siberia 2, la Russia punta a riorientare le proprie esportazioni di gas, colpite dalle sanzioni e dal crollo dei flussi verso l’Europa dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022.

Il nuovo gasdotto andrà ad aggiungersi al Power of Siberia, già operativo, che ha una capacità di 38 miliardi di metri cubi annui, destinata a salire a 44 miliardi grazie a un accordo parallelo firmato tra Gazprom e la China National Petroleum Corporation (Cnpc). Inoltre, dal 2027 la cosiddetta “rotta dell’Estremo Oriente” dovrebbe portare altri 12 miliardi di metri cubi l’anno.

Complessivamente, i flussi previsti copriranno circa la metà delle esportazioni di gas che Mosca destinava all’Europaprima della guerra in Ucraina.

Xi e Putin: “Amicizia senza limiti”

Il vertice ha avuto anche una forte valenza politica. Xi Jinping ha accolto Putin definendolo un “vecchio amico” e sottolineando che le relazioni bilaterali sono un “modello tra grandi potenze”, capaci di resistere ai mutamenti geopolitici.

Entrambi i leader hanno ribadito la volontà di lavorare per un nuovo ordine mondiale più giusto ed equo, fondato sul multilateralismo e sulla Carta delle Nazioni Unite.

Putin, da parte sua, ha ringraziato Xi per la “calda accoglienza” e ha descritto i legami con Pechino come giunti a “un livello senza precedenti”.

Un pacchetto di oltre 20 accordi

Oltre al memorandum sul gasdotto, Russia e Cina hanno firmato più di venti accordi di cooperazione in settori chiave come energia, aerospazio, intelligenza artificiale, agricoltura, sanità e istruzione. Tra le intese figura anche l’eliminazione dei visti per i cittadini russi che viaggeranno in Cina, in vigore dal 15 settembre.

L’intesa sul Power of Siberia 2, secondo il Financial Times, lascia comunque margini di trattativa sui dettagli commerciali, segno che le negoziazioni non sono ancora del tutto concluse. Ma il segnale politico appare chiaro: Mosca e Pechino intendono consolidare un’alleanza energetica e strategica destinata a ridisegnare gli equilibri globali.