ReArm Europe

Riarmo, l'Ue dice sì. La Lega vota contro, FdI e Forza Italia a favore. Il Pd si spacca a metà

Il testo è passato con 419 voti a favore, 204 voti contrari e 46 astensioni. Bocciato l'emendamento di FdI che voleva cambiare nome al piano

Riarmo, l'Ue dice sì. La Lega vota contro, FdI e Forza Italia a favore. Il Pd si spacca a metà
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Il Parlamento europeo ha detto sì al riarmo. L'Eurocamera ha approvato mercoledì 12 marzo 2025 una risoluzione non vincolante sul Libro bianco della difesa che la Commissione europea presenterà il 19 marzo, e che conterrà il piano ReArm Europe illustrato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Il testo è passato con 419 voti a favore, 204 voti contrari e 46 astensioni.

Grande divisione tra le forze politiche italiane, con la maggioranza di Governo divisa, così come il Partito Democratico.

Il Parlamento europeo vota il riarmo

Il via libera dal Parlamento europeo è arrivato con 419 voti a favore, 204 contrari e 46 astenuti.

Per l’Europarlamento si tratta di un "momento storico per la difesa europea". Il piano è stato accolto con favore in quanto "gli eurodeputati sostengono fermamente l’idea che gli Stati membri dell’Ue debbano aumentare i finanziamenti per la difesa e la sicurezza a nuovi livelli", insistendo anche sulla necessità che gli Stati membri aumentino la spesa per la difesa almeno al 3% del Pil.

Bocciato l'emendamento di Fratelli d'Italia

Fratelli d'Italia avrebbe voluto cambiare il nome al piano, passando da "ReArm Europe" a "Defend Europe". Una differenza non solo nominale, ma sostanziale, in quanto il partito di Giorgia Meloni sosteneva che la nomenclatura "ReArm Europe rischia di essere fuorviante e troppo limitante per un piano che mira ad affrontare il rafforzamento della difesa europea in tutti i settori e gli ambiti, il che è essenziale per garantire la sicurezza dei nostri cittadini".

L'emendamento, però, è stato respinto.

Maggioranza di Governo divisa

Sul voto, i partiti di Centrodestra si sono spaccati, come da previsione. Contraria la Lega, a favore Fratelli d'Italia e Forza Italia.

Tranciante Matteo Salvini:

"Prima di riarmare l'Europa, riarmo l'Italia, l'Esercito e la Marina italiana, i carabinieri e l'aviazione, facendo lavorare aziende italiane, non voglio arricchire altri Paesi".

Di tutt'altra opinione l'altro vicepremier, il forzista Antonio Tajani:

"Investire per la Difesa significa investire sulla sicurezza dei nostri confini, delle nostre famiglie e di tutti i cittadini".

Fratelli d'Italia ha poi scelto di astenersi su un'altra risoluzione, relativa all'Ucraina. Il partito della premier Meloni ha voluto sottolineare la presa di distanza da un testo che "non tiene conto delle novità delle scorse ore e finisce per scatenare odio verso gli Usa invece di aiutare l'Ucraina", ha spiegato Nicola Procaccini, eurodeputato di Fratelli d'Italia e copresidente del gruppo Ecr.

Diviso pure il Pd

Spaccatura ancora più evidente nel Partito Democratico, con 11 eurodeputati astenuti e 10 a favore,  incluse le autosospese Gualmini e Moretti.

Hanno votato a favore, secondo il roll call, Stefano Bonaccini, Antonio Decaro, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Irene Tinagli, Raffaele Topo. Si sono astenuti Lucia Annunziata (inizialmente data tra i favorevoli, ma l'errore è stato subito corretto), Brando Benifei, Annalisa Corrado, Camilla Laureti, Dario Nardella, Matteo Ricci, Sandro Ruotolo, Cecilia Strada, Marco Tarquinio, Alessandro Zan e il capodelegazione Nicola Zingaretti.

Contrari invece M5S e Alleanza verdi sinistra.

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