Raid israeliano su Gaza City, bombardato un ospedale: almeno sette morti
Sul fronte diplomatico, al Cairo sono ripresi i negoziati mediati dall’Egitto. Israele continua a porre condizioni rigide

Almeno sette cittadini palestinesi hanno perso la vita nelle prime ore del mattino di oggi, domenica 17 agosto, a seguito di un bombardamento israeliano che ha colpito il cortile dell’ospedale Battista di Gaza City.
L’attacco, riportato dall’agenzia di stampa palestinese Wafa, si inserisce nell’intensificazione delle operazioni militari israeliane, che nelle ultime ore hanno preceduto i preparativi per il trasferimento forzato dei palestinesi dalle cosiddette “zone di combattimento” verso il sud della Striscia.
Il tragico bilancio
Il premier Benjamin Netanyahu aveva annunciato questa nuova fase offensiva già nel fine settimana, generando frizioni interne tra governo ed esercito. L’espansione delle operazioni riguarda ora anche i campi profughi della costa centrale, con conseguenze pesantissime per la popolazione civile.

Secondo il ministero della Sanità di Gaza, il bilancio delle vittime dall’inizio del conflitto ha raggiunto quota 61.897 morti e 155.660 feriti. Le autorità sanitarie avvertono che le cifre potrebbero essere più alte, dato l’alto numero di dispersi sotto le macerie. All’emergenza sanitaria si aggiunge quella umanitaria: 251 persone, tra cui 108 bambini, sono morte per fame.
La situazione appare aggravata dal caldo estremo, con temperature superiori ai 40 gradi, denunciato dall’Unrwa, che parla di “condizioni disperate” aggravate dalla scarsità di acqua, elettricità e carburante. Anche episodi legati alla distribuzione degli aiuti continuano ad alimentare la tensione. Almeno nove civili palestinesi sarebbero stati uccisi dalle forze israeliane in un punto di consegna nel nord della Striscia.
Israele colpisce anche in Yemen
Nel frattempo, Israele ha ampliato il raggio delle proprie operazioni militari colpendo anche fuori dai confini di Gaza: un’infrastruttura energetica degli Houthi, nei pressi di Sanaa in Yemen, è stata centrata da un raid navale. Secondo l’Idf, l’attacco è avvenuto in risposta ai ripetuti lanci di missili e droni da parte del movimento yemenita.
Sul fronte diplomatico, al Cairo sono ripresi i negoziati mediati dall’Egitto. Secondo fonti diplomatiche, Hamas avrebbe manifestato disponibilità a rinunciare ad alcune richieste avanzate nei precedenti round di colloqui, mentre Israele continua a porre condizioni rigide: il rilascio dei 50 ostaggi rimasti e il disarmo del movimento palestinese. Le distanze restano ampie, in particolare sulla questione della smilitarizzazione della Striscia.
Commozione per la storia di Marah
Nel frattempo, la vicenda di Marah, una ragazza palestinese di 20 anni morta a causa della fame a Pisa dopo essere arrivata in Italia per cure mediche ha suscitato grande commozione internazionale. La giovane, vittima di gravi condizioni di malnutrizione, era stata trasferita con un volo umanitario. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha espresso il cordoglio della comunità italiana.