“L’Europa sta ostacolando il processo di pace. Se vogliono la guerra noi siamo pronti. Subito”.
Il presidente russo Vladimir Putin è tornato ad attaccare l’Europa e a definire il ruolo del Vecchio Continente nei negoziati sulla guerra in Ucraina. A poche ore dall’incontro al Cremlino con gli emissari statunitensi Steve Witkoff e Jared Kushner, il leader russo ha dichiarato che l’Unione Europea “si è esclusa da sola dal processo di risoluzione del conflitto”.
Secondo Putin, i governi europei sarebbero ancora ancorati alla “tesi della sconfitta strategica della Russia”, un approccio che – a suo dire – avrebbe reso impossibile un coinvolgimento costruttivo nei colloqui di pace.
L’accusa all’Europa: “Ostacola gli sforzi di Washington”
Nel corso delle dichiarazioni rilanciate dalle agenzie russe, Putin ha sostenuto che i Paesi europei stiano “ostacolando gli sforzi dell’amministrazione statunitense e del presidente Donald Trump” volti a favorire una soluzione negoziata.
Secondo il Cremlino, le proposte avanzate dall’Europa conterrebbero condizioni inaccettabili per Mosca e avrebbero l’unico scopo di “bloccare il processo di pace”.
Il presidente russo ha ribadito che la Russia “non ha intenzione di combattere contro l’Europa”, pur aggiungendo che Mosca sarebbe “pronta fin da ora” a fronteggiare qualsiasi escalation:
“Se l’Europa decidesse improvvisamente di dichiararci guerra, la situazione potrebbe precipitare molto rapidamente”.
Mar Nero, nuove minacce: “Isoleremo l’Ucraina dal mare”
Tra i temi affrontati, anche gli attacchi alle navi commerciali nel Mar Nero attribuiti da Mosca alle forze ucraine. Putin ha avvertito che, qualora tali azioni continuassero, la Russia sarebbe pronta a una risposta “radicale”, arrivando – secondo le sue parole – a “isolare l’Ucraina dal mare”.
Allo stesso tempo, il presidente russo ha minimizzato la definizione del conflitto:
“La Russia agisce in Ucraina in modo chirurgico. Non si tratta di una guerra nel senso letterale del termine”.
Gli emissari USA a Mosca e la prospettiva dei negoziati
La visita di Witkoff e Kushner al Cremlino ha attirato grande attenzione internazionale. Secondo fonti citate dalla CNN, prima dei colloqui gli inviati statunitensi hanno avuto un incontro informale in piazza Rossa con il consigliere del Cremlino Kirill Dmitriev. Dopo il confronto con Putin, una delegazione ucraina potrebbe incontrare gli stessi emissari in una fase successiva.
Zelensky: “Ora più che mai c’è la possibilità di porre fine alla guerra”
Alle parole di Putin fanno da contraltare quelle del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che, in visita ufficiale in Irlanda, ha parlato di uno dei momenti “più difficili ma anche più ottimistici” dall’inizio dell’invasione russa.
Zelensky ha confermato l’esistenza di una nuova bozza del piano di pace composta da 20 punti, elaborata nei recenti incontri di Ginevra e in Florida, pur precisando che “alcuni aspetti devono ancora essere risolti”.
Secondo il leader ucraino, gli sforzi diplomatici statunitensi potrebbero aprire una “chance reale” per mettere fine al conflitto “in modo decente e dignitoso”.