IL VERTICE

Putin incontra il “caro amico” Xi: “Nostri legami mai così saldi”

"Siamo sempre stati insieme in passato e lo saremo anche il futuro"

Putin incontra il “caro amico” Xi: “Nostri legami mai così saldi”

L’asse tra Mosca e Pechino si consolida e guarda con decisione a un futuro di cooperazione sempre più stretta.

Nel bel mezzo delle crescenti tensioni internazionali legate alla guerra in Ucraina, mentre tutti pretendono da lui un cessate il fuoco, Vladimir Putin ha preferito concentrarsi sulla sua visita ufficiale in Cina.

Putin incontra Xi: “Nostri legami mai così saldi”

Il presidente Xi Jinping lo ha accolto con toni particolarmente calorosi. Nella Grande sala del popolo a Pechino, ha definito il leader del Cremlino un “vecchio amico”, sottolineando come le relazioni tra i due Paesi “abbiano resistito alla prova delle mutevoli circostanze internazionali”.

Siamo un buon esempio di amicizia tra vicini, di coordinamento strategico globale e di cooperazione reciprocamente vantaggiosa”, ha dichiarato.

Putin, da parte sua, ha ricambiato le gentilezze, definendo Xi un “caro amico” e ringraziandolo per la calda accoglienza.

“I nostri legami hanno raggiunto livelli senza precedenti. Siamo sempre stati insieme in passato e lo saremo anche in futuro”, ha ribadito lo zar.

Putin e Xi Jinping

Nuovi accordi per il gas

Uno dei momenti chiave della visita è stato la firma, da parte del colosso russo Gazprom, di un accordo giuridicamente vincolante per la costruzione del Power of Siberia 2, il maxi-gasdotto destinato a rifornire la Cina attraverso la Mongolia.

Questi nuovi sviluppi confermano come l’energia resti un pilastro della cooperazione tra i due Paesi, soprattutto dopo l’invasione russa dell’Ucraina e la successiva chiusura dei mercati europei a Mosca.

Il 25° vertice dell’SCO

La visita di Putin si è intrecciata con il 25° vertice dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO), tenutosi a Tianjin e conclusosi lunedì 1° settembre. L’organizzazione, che riunisce oltre 20 Paesi tra cui Cina, Russia, India e Iran, si propone come contraltare al modello occidentale guidato dagli Stati Uniti.

Nella Dichiarazione di Tianjin, i leader hanno riaffermato principi di sovranità, indipendenza e non ingerenza negli affari interni, rivendicando il diritto di ogni popolo a “scegliere in modo indipendente e democratico il proprio percorso di sviluppo politico e socio-economico”.

Legami stretti tra Cina, Russia, India, Iran…

I membri hanno inoltre condannato con fermezza gli attacchi di Usa e Israele contro l’Iran lo scorso giugno e hanno adottato 24 documenti su sicurezza, economia, scambi culturali e cooperazione istituzionale.

È stato approvato anche un piano strategico per il periodo 2026-2035, una dichiarazione a sostegno del sistema del commercio internazionale e un testo commemorativo sugli 80 anni dalla fine della seconda guerra mondiale.

I Paesi orientali stringono le fila

Durante i colloqui bilaterali, Xi Jinping e Putin hanno avuto modo di parlare anche del vertice in Alaska con Trump che non ha dato i risultati sperati. In merito, il presidente cinese ha dichiarato che la Cina “si oppone a ogni forma di egemonismo e politica della forza”.

Peccato che, proprio dopo l’invasione di Putin in Ucraina, i rapporti tra i due siano migliorati. La visita e gli accordi siglati sembrano confermare infatti una tendenza: mentre l’Europa è pronta nuove sanzioni contro Mosca e gli Stati Uniti sembrano diplomaticamente in stallo, i Paesi orientali stringono le fila e rilanciano uniti il loro ruolo sulla scena internazionale.