SCHIAFFO ALL'OCCIDENTE

Putin, schiaffo all'Occidente: dopo le 4 annessioni farsa, anche la cerimonia farsa

Maxi festa-concerto in piazza Rossa ma emergono particolari inquietanti: la gente sarebbe stata precettata a pagamento e messa sotto osservazione per il fronte.

Putin, schiaffo all'Occidente: dopo le 4 annessioni farsa, anche la cerimonia farsa
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Nonostante in molti ne abbiano decretato la fine (politica), Vladimir Putin fa ancora il gradasso con l'Europa e il mondo.

L'ultima testimonianza il raduno-concerto sulla piazza Rossa per celebrare l'annessione farsa delle regioni cosiddette filorusse di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, annesse dalla Federazione Russa dopo un referendum che ha lasciato parecchi dubbi alla Comunità internazionale.

Puntin gradasso, la cerimonia per le annessioni farsa

Nel commentare la festa organizzata nella piazza Rossa (e trasmessa in diretta Tv in tutta la nazione), il numero uno del Cremlino ha parlato di giornata storica nel commentare l'adesione delle quattro regioni:

"Oggi è una giornata speciale, solenne e, senza alcuna esagerazione, storica. La giornata della verità e della giustizia".

In realtà, per gli oppositori di Putin e per gli osservatori internazionali si sarebbe trattato di una festa con i contorni della farsa.

Le migliaia di persone entusiaste immortalate dalle telecamere sarebbero infatti state portate sulla piazza Rossa con autobus speciali proprio per assister al discorso di Putin.

La festa come per l'annessione della Crimea

Una maxi farsesca e sfarzosa festa che ha ricordato quella del 2014 quando Vladimir Putin sempre dalla piazza Rossa festeggiò l'annessione della Crimea.

E anche in questa occasione Putin ha cercato di scaldare la piazza "mostrandogli" il nemico e i pericoli per la Russia:

"L'Europa cerca di distruggerci, come già era avvenuto per l'Unione Sovietica".

In piazza Rossa si festeggia, ma è fuga dalla Russia

Un discorso accolto dal boato di entusiasmo della gente presente. Ma la vera realtà è che nel resto del Paese si segnala invece come stiano continuando le fughe per evitare il richiamo alle armi legato alla mobilitazione speciale ordinata da Mosca nei giorni scorsi.

Ovvero il richiamo in prima linea delle persone abili tra i 18 e 60 anni. E chi può continua a cercare di fuggire altrove.

Del resto, sulle maxi celebrazioni di ieri in piazza Rossa aleggiano particolari inquietanti.

Le persone "precettate" per la festa o per la guerra?

Le migliaia di persone arrivate nel centro di Mosca sarebbero state "precettate" da fabbriche, scuole, uffici, uffici pubblici e oltre al trasporto gratuito sarebbero stati dati loro anche 20 euro a testa.

Questa almeno l'accusa lanciata dagli oppositori del potere di Putin.

Ma paradossalmente si tratta forse dell'accusa più "leggera" perché in queste ore stanno emergendo altri particolari che stanno raggelando l'Europa: ai lati della piazza squadre di militari avrebbero avuto l'ordine di individuare persone da "precettare" per il fronte.

Le reazioni: dura condanna dell'Europa e del mondo

Il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg ha subito condannato l'azione di Mosca:

"Il presidente Putin ha ora rivendicato più regioni dell'Ucraina come parte della Russia. Questo è il più grande tentativo di annessione di territorio europeo con la forza dalla Seconda Guerra mondiale".

Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente Usa Joe Biden che ha promesso altri aiuti a Kiev:

"La Russia calpesta la Carta delle Nazioni Unite, l'annessione è illegale".

E così pure i ministri degli Esteri degli Stati presenti al G7:

"Le annessioni russe sono un nuovo punto critico di questo conflitto, mai saranno riconosciute. Si è trattato di referendum farsa, dove la gente ha votato sotto la minaccia delle armi".

Putin: "Pronti a negoziati", la replica: "Con un altro presidente"

Nel frattempo, dopo la cerimonia dell'annessione farsa, Vladimir Putin ha anche rilanciato una proposta nei confronti di Kiev, rilanciando la prospettiva di un dialogo:

"Siamo pronti per i negoziati di pace".

Ma dall'Ucraina, il presidente Zelensky forte dell'appoggio di Ue, Nato e Stati Uniti l'ha gelato:

"Sì, siamo pronti anche noi, ma con un altro presidente russo".

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