guerra in ucraina

Putin dice no anche a una tregua per la Pasqua ortodossa

Intanto i russi hanno rinunciato all'attacco alle acciaierie di Mariupol, ma la festività non c'entra.

Putin dice no  anche a una tregua per la Pasqua ortodossa
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La guerra in Ucraina non si fermerà nemmeno per la Pasqua ortodossa, che cade domenica 24 aprile 2022.    Le speranze, per la verità, erano poche, ma anche il Papa aveva fatto un tentativo. E invece sembra proprio che da questo punto di vista Vladimir Putin non abbia alcuna intenzione di fermarsi.

Ucraina: niente tregua per la Pasqua ortodossa

Lo ha annunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un videomessaggio al suo popolo:

"Sfortunatamente la Russia ha rifiutato la proposta di una tregua per la Pasqua ortodossa.   Questo  dimostra quanto i leader di questo Stato tengano in considerazione la fede cristiana. Manteniamo comunque la nostra speranza. La speranza per la pace e che la vita vinca la morte".


La richiesta del Papa (e non solo)

La richiesta di uno stop temporaneo era arrivata durante l'Angelus di Papa Francesco:

"Una tregua   per arrivare alla pace attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente. Non per ricaricare le armi e riprendere a combattere: questo no. Infatti che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie?"

Al Pontefice si era "accodato" il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres:

"Una pausa umanitaria fornirebbe le condizioni necessarie per soddisfare due imperativi cruciali: il passaggio in sicurezza di tutti i civili disposti a lasciare le aree di attuale e previsto confronto, in coordinamento con il Comitato Internazionale della Croce Rossa, e la consegna sicura di aiuti umanitari salvavita alle persone nelle aree più colpite come Mariupol, Kherson, Donetsk e Luhansk".

Lo stop all'attacco alle acciaierie di Mariupol

Il presidente russo Vladimir Putin intanto ha fermato l'attacco alle acciaierie Azovstal a Mariupol, ma la Pasqua ortodossa non c'entra. La decisione è stata presa  per salvaguardare la vita delle truppe. I "resistenti" ucraini infatti hanno trasformato lo scenario in una sorta di "giungla" dove affrontare un combattimento "urbano". Che avrebbe molti più rischi per i russi che per gli ucraini.

Putin ha anche ripetuto la promessa di risparmiare la vita agli assediati che si arrenderanno.

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