la parata del 9 maggio

Putin cauto: "L'Occidente minacciava i nostri confini, no alla guerra globale"

Il presidente russo: "La Nato non ci ha ascoltato, il nostro è stato un atto dovuto".

Putin cauto: "L'Occidente minacciava i nostri confini, no alla guerra globale"
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"Una decisione necessaria e assolutamente giusta, per salvaguardare la sicurezza del Paese". E poi ancora, "un atto dovuto perché l'Occidente si preparava a invadere le nostre zone". E' iniziato così l'attesissimo discorso di Vladimir Putin durante la parata del 9 maggio, festa della vittoria sul nazismo, in Piazza Rossa a Mosca.

Putin in Piazza Rossa per il 9 maggio: "Decisione necessaria"

Davanti a una folla numerosa il presidente russo ha ricordato la vittoria sul nazismo del 1945, con un inevitabile collegamento a quello che sta accadendo da due mesi a questa parte.   Putin ha chiesto un minuto di silenzio per i militari uccisi durante la Seconda guerra mondiale e per quelli nei combattimenti in corso nel Donbass.

"Compagni ufficiali, sottoufficiali, compagni, generali e ammiragli, mi congratulo con voi per il 77esimo anniversario della grande vittoria. Anche ora in questi giorni voi combattete per la nostra gente nel Donbass, per la sicurezza della nostra patria: Voi combattete affinché non ci sia posto nel mondo per i criminali nazisti. L'orrore di una guerra globale non si deve ripetere".

Altrettanto inevitabile l'attacco alla Nato e all'Occidente, che secondo lo "zar" minaccerebbe i confini russi:

"La Russia è sempre stata favorevole alla creazione di un sistema indivisibile per la sicurezza, ma la Nato non ha voluto ascoltarci. L'aggressione nelle nostre terre storiche della Crimea è stata una minaccia ai nostri confini, inammissibile per noi. Il pericolo è cresciuto ogni giorno, il nostro è stato un atto preventivo, una decisione necessaria e assolutamente giusta: abbiamo risposto a un attacco preparato anche verso la Crimea".

Niente americani

Putin ha anche spiegato che una delegazione di veterani americani della Seconda guerra mondiale  avrebbe voluto essere a Mosca  per partecipare alle celebrazioni per la sconfitta del nazismo,  ma è stato loro vietato  di farlo.

Nessuna minaccia

Alla vigilia si ipotizzava che Putin potesse approfittare dell'occasione del 9 maggio per ribadire una minaccia nucleare o "ufficializzare" la guerra (che per lui rimane sempre "operazione militare"). E invece il leader del Cremlino non ha citato nulla in tal senso.

Zelensky: "Nessuno si approprierà del 9 maggio"

Poche ore prima era arrivata la "replica preventiva" da parte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky:

"Anche gli ucraini hanno sconfitto il nazismo nella Seconda guerra mondiale e per questo  non permetteremo a nessuno di appropriarsi di questa vittoria. Il nostro nemico (la Russia, ndr) sognava che avremmo rinunciato a celebrare il 9 maggio e la vittoria sul nazismo per sostenere la tesi  secondo la quale l'invasione è diretta a "denazificare" l'Ucraina".

Poi Zelensky ha parlato anche di un secondo giorno della vittoria, ma non per tutti:

"Stiamo lottando per la libertà dei nostri figli, e quindi vinceremo. Non dimenticheremo mai cosa hanno fatto i nostri antenati durante la Seconda guerra mondiale, in cui morirono più di otto milioni di ucraini. Molto presto ci saranno due Giorni della Vittoria in Ucraina. E qualcuno non ne avrà nessuno. Abbiamo vinto allora. Vinceremo ora. E Khreshchatyk vedrà la parata della vittoria: la vittoria dell'Ucraina!" .

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