Oggi, 3 settembre 2025, Xi Jinping ha accolto 26 leader, tra cui il russo Vladimir Putin e il nordcoreano Kim Jong-un, alla parata di Pechino. È la prima apparizione pubblica congiunta dei tre leader. L’evento celebra la vittoria della Cina e degli Alleati sul Giappone nel 1945.
Ma è stata anche (e soprattutto) un’occasione per lanciare un messaggio chiaro al mondo. Non si è fatta attendere la replica del presidente Usa Donald Trump, che ha accusato i tre capi di Stato di “cospirare” contro l’occidente.
Putin a Kim: “Russia e Corea del Nord insieme contro il nazismo moderno”
Durante le celebrazioni a Pechino per l’80° anniversario della vittoria della Cina sul Giappone, la scena internazionale ha visto protagonisti Vladimir Putin, Kim Jong-un e Xi Jinping, in un intreccio di alleanze militari e polemiche transatlantiche.
Il presidente russo Vladimir Putin ha ringraziato pubblicamente Kim Jong-un per l’invio di truppe nordcoreane in supporto alle forze di Mosca nel conflitto contro l’Ucraina. Secondo l’agenzia Interfax, i militari di Pyongyang avrebbero combattuto nella regione di Kursk, in base al trattato di partenariato strategico tra Russia e Corea del Nord, che include anche un patto di mutua difesa.
Putin ha espresso parole molto dirette nei confronti del leader nordcoreano:
“Vorrei ringraziarvi a nome del popolo russo per questa partecipazione alla lotta contro il nazismo moderno. Vi chiedo di trasmettere le più sentite parole di gratitudine a tutto il popolo della Repubblica Popolare Democratica di Corea”.
Il presidente russo ha inoltre lodato i militari di Pyongyang, affermando che “hanno combattuto in modo coraggioso e eroico” nella regione di Kursk, sottolineando che il loro intervento è avvenuto “su iniziativa di Kim Jong-un” e in virtù dell’accordo strategico firmato da Mosca e Pyongyang.
Al termine del bilaterale, Putin si è rivolto direttamente al leader nordcoreano con un invito ufficiale:
“Vieni a farci visita”, ha detto, invitando Kim Jong-un a recarsi a Mosca.
Kim Jong-un: “Aiutare la Russia è un dovere fraterno”
Il leader nordcoreano ha ricambiato le parole di Putin, ribadendo la vicinanza del suo Paese alla Russia:
“Se c’è qualcosa che possiamo fare per aiutare la Russia, lo faremo sicuramente e lo considereremo un nostro dovere fraterno. Faremo tutto il possibile per aiutare la Russia”.
Un messaggio che conferma la crescente saldatura tra Mosca e Pyongyang in chiave militare e politica.
Xi Jinping: “Il mondo deve scegliere tra pace e guerra”
Prima della grande parata militare a Pechino, Xi Jinping ha richiamato la comunità internazionale alla responsabilità, affermando che l’umanità si trova davanti a una scelta cruciale: dialogo o scontro, pace o guerra.
Il leader cinese ha ricordato le vittime della Seconda guerra mondiale e invocato l’impegno a “sradicare le radici dei conflitti per impedire che la Storia si ripeta”. Dopo il suo discorso, hanno sfilato truppe, mezzi militari e armamenti avanzati, compresi missili nucleari mostrati per la prima volta.
Xi ha reso omaggio ai veterani ultracentenari della guerra, accolti tra gli applausi dei leader ospiti. Accanto a lui, sul palco di Tiananmen, c’erano Putin e Kim Jong-un.
La reazione di Trump
Dall’altra parte del Pacifico, Donald Trump ha affidato a un messaggio su Truth la sua irritazione per la cerimonia. Il presidente americano ha polemizzato con Xi Jinping, accusandolo di non ricordare “l’enorme sacrificio di sangue e risorse offerto dagli Stati Uniti” per la liberazione della Cina dall’invasione giapponese.
Il messaggio si è concluso con toni sarcastici:
“Porgo i miei più cordiali saluti a Vladimir Putin e Kim Jong-un mentre cospirate contro gli Stati Uniti”.
Trump ha comunque augurato al popolo cinese una “grande giornata di festa grandiosa e duratura”.