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Processo Regeni a rischio, non si sa dove inviare le notifiche agli 007 egiziani imputati

La prossima udienza è fissata per l'11 aprile. La famiglia interpella il Governo: "Scelga da che parte stare".

Processo Regeni a rischio, non si sa dove inviare le notifiche agli 007 egiziani imputati
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C'è un ragazzo che è morto e ci sono quattro persone che sarebbero accusare di sequestro, tortura e omicidio. Ma che... non lo sanno. La vicenda di Giulio Regeni si arricchisce di un ultimo capitolo decisamente assurdo .

Giulio Regeni e gli 007 che non si trovano

Lʼufficio del gup del Tribunale di Roma ha chiesto ufficialmente un intervento al Governo affinché diventi parte in causa della vicenda giudiziaria riguardante la morte del ricercatore friulano. Il motivo è veramente incredibile: la richiesta all'Esecutivo è motivata dalla  necessità che  i quattro 007 accusati del sequestro, delle torture e dellʼomicidio vengano "ufficialmente" informati del procedimento a loro carico.


Sembra incredibile, ma è davvero così. Le "ricerche" sono affidati ai carabinieri del Ros, da effettuare in Italia tramite banche dati, social network e fonti confidenziali.

Tre mesi di tempo

La prossima udienza è stata fissata per l’11 aprile per fare il punto sulle “ricerche” dei quattro imputati, e la famiglia di Giulio Regeni chiede a questo punto al governo di “fare la sua parte”.

Lo ha detto a chiare lettere Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni.

''Siamo soddisfatti che la nostra battaglia di giustizia possa proseguire. Noi e con noi il 'popolo giallo' e la scorta mediatica in sei anni non abbiamo mai avuto tentennamenti. Adesso chiediamo al governo di fare la sua parte e di rispondere alle istanze del giudice e alle nostre pretese di giustizia'. Il nostro Paese, il nostro Governo, scelga da che parte stare, se dalla parte di chi tortura e uccide e invoca impunità, o di chi chiede il rispetto di diritti inviolabili''.

All'udienza di oggi si è arrivati dopo che il 14 ottobre 2021 la terza Corte d'Assise ha dichiarato nullo il decreto di rinvio a giudizio.

Chi era Giulio Regeni

Giulio Regeni era un dottorando italiano dell'Università di Cambridge rapito al Cairo il 25 gennaio 2016,  e ritrovato senza vita il 3 febbraio successivo nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti egiziani. Il corpo presentava evidenti segni di tortura, al punto che la madre lo riconobbe "dalla punta del naso". Nella pelle erano state incise con oggetti affilati alcune lettere dell'alfabeto, e tale pratica di tortura era stata ampiamente documentata come tratto distintivo della polizia egiziana.

L'uccisione di Giulio Regeni ha dato vita in tutto il mondo, e soprattutto in Italia, a un acceso dibattito politico sul coinvolgimento nella vicenda e nei depistaggi successivi, attraverso uno dei suoi servizi di sicurezza, dello stesso governo egiziano. Tali sospetti hanno costituito motivo di forti tensioni diplomatiche con l'Egitto.

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