L’amministrazione statunitense sta esercitando una forte pressione su Kiev affinché accetti il quadro dell’accordo di pace mediato dagli Stati Uniti con la Russia. Secondo fonti citate da Reuters e dal Financial Times, Washington avrebbe fissato una scadenza precisa: entro giovedì 27 novembre, giorno del Ringraziamento, l’Ucraina dovrebbe firmare almeno una parte dell’intesa. In caso contrario, gli Stati Uniti potrebbero sospendere la fornitura di armi e intelligence.
Una delle fonti citate da Reuters ha dichiarato che gli Stati Uniti vogliono una firma immediata per poter presentare un piano di pace a Mosca entro la fine del mese e concludere il processo all’inizio di dicembre. La bozza, stando ad Axios, includerebbe garanzie di sicurezza modellate sull’articolo 5 della Nato, con impegno diretto degli alleati europei e americani nel caso di un attacco russo.
Telefonata d’emergenza tra Zelensky e i leader europei
Nelle ultime ore Volodymyr Zelensky ha avuto una conversazione urgente con il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il primo ministro britannico Keir Starmer. Come preannunciato da alcune fonti europee e quanto riportato da Bloomberg, i tre leader stanno valutando una controproposta europea per la pace, più favorevole a Kiev rispetto al piano americano.
I held a joint call with President of France @EmmanuelMacron, Prime Minister of the United Kingdom @Keir_Starmer, and @bundeskanzler Friedrich Merz. I am grateful for their principled support for Ukraine and for all our people.
We discussed the plan for peace for Ukraine and all… pic.twitter.com/Lz6Tq38QUR
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) November 21, 2025
“Abbiamo discusso il piano di pace per l’Ucraina e per tutta l’Europa – ha confermato Zelensky su X -. Apprezziamo gli sforzi degli Stati Uniti, del Presidente Trump e della sua squadra volti a porre fine a questa guerra. Stiamo lavorando al documento preparato dalla parte americana. Questo deve essere un piano che garantisca una pace reale e dignitosa. Stiamo lavorando a stretto contatto per garantire che le posizioni di principio siano tenute in considerazione. Abbiamo coordinato i prossimi passi e concordato che i nostri team lavoreranno insieme ai livelli corrispondenti”.
I leader avrebbero convenuto che l’attuale linea del fronte debba rappresentare il punto di partenza per qualsiasi discussione territoriale, sostenendo che il pieno appoggio all’Ucraina continuerà, “per salvaguardare gli interessi vitali europei e ucraini a lungo termine”. È prevista una riunione di emergenza al G20 in Sudafrica, dove i paesi europei puntano a definire una propria proposta da presentare a Kiev nei prossimi giorni.
Peskov: “Libertà decisionale Zelensky si riduce”
La Russia, attraverso la portavoce Maria Zakharova, ha dichiarato di non aver ricevuto alcun piano ufficiale dagli Usa, pur rimanendo “aperta al dialogo”. Tuttavia, secondo fonti americane, alla stesura avrebbero partecipato anche emissari vicini al Cremlino.

Il portavoce Dmitry Peskov ha invitato Kiev a trattare immediatamente:
“Lo spazio per la libertà decisionale di Zelensky si sta riducendo. È meglio negoziare ora piuttosto che dopo”.
Europa, tra sostegno a Kiev e pressione americana
Molti governi europei sostengono che l’intesa americana non possa diventare definitiva senza il consenso ucraino e un coinvolgimento dei partner Ue. Ursula von der Leyen ha confermato che “potrebbe essere imminente” una telefonata con Trump e Zelensky, precisando che “non c’è accordo di pace sull’Ucraina senza l’Ucraina”.
Parallelamente, l’Ue ricorda la propria posizione sul conflitto:

“L’Ucraina può contare su di noi – ha dichiarato von der Leyen – questa è un’aggressione contro i principi della Carta dell’Onu”.
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha definito il documento americano “un elenco di temi da discutere, non un piano definitivo”, ribadendo che l’Europa non farà da arbitro, ma da “avvocato dell’Ucraina”.
Le resistenze di Kiev
A Kiev molti definiscono il piano “umiliante“. Zelensky non l’ha respinto, ma chiede che si parli di una “pace che rispetti la dignità del popolo ucraino“. Una delegazione Usa è ora nella capitale ucraina per discutere con i vertici governativi e militari, mentre si prepara – secondo Sky News – una telefonata tra Trump e Zelensky la prossima settimana.
Intanto il tempo stringe: Washington chiede una firma entro giovedì. Altrimenti, avverte l’intelligence americana, potrebbero arrivare tagli nella fornitura di armi e supporto militare a Kiev.