Piano di riarmo in salita: leader Ue divisi su debito, tempi e finanziamenti
Giovedì i "volenterosi" a Parigi. Trattative Usa e Russia a Riad slittano a lunedì

Il Consiglio Europeo del 20 e 21 marzo 2025 è una tappa cruciale per il futuro della difesa europea. Fra cambi di nome strategici, divergenze tra gli Stati membri e un difficile equilibrio tra esigenze di sicurezza e sostenibilità economica, il vertice ha messo in luce le sfide che attendono l'Unione nei prossimi anni. E le divisioni che permangono al suo interno.
Our sense of urgency and common direction are clear.
We are following up on our commitment to boost defence investment, with concrete steps.
For our citizens. For our security. For our Union ↓ https://t.co/NqbEb1lqd6
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) March 20, 2025
Il futuro della difesa europea tra riarmo, competitività e diplomazia
Il cosiddetto "Libro Bianco sulla difesa", presentato dalla Commissione Europea, ha cambiato nome: non più "ReArm Europe" bensì "Readiness 2030". Un'operazione di restyling che ha il sapore di un compromesso, visto che i contenuti restano invariati e mirano a potenziare il riarmo europeo. Il nuovo piano prevede il finanziamento di infrastrutture strategiche, mobilità militare, cyber-sicurezza e comunicazioni, abbracciando un approccio più ampio rispetto alla semplice produzione di armamenti.
L'iniziativa ha visto la ferma opposizione di Italia e Spagna, i cui leader, Giorgia Meloni e Pedro Sánchez, avevano espresso perplessità sul nome originario del progetto. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha confermato il cambio, sottolineando però la continuità nei contenuti.
Consiglio europeo, il mio punto stampa di poco fa. pic.twitter.com/tCJPrp56IN
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) March 20, 2025
Tre dossier chiave: Ucraina, difesa comune e competitività
Al centro delle discussioni del vertice si sono trovate tre questioni interconnesse:
- Il sostegno all'Ucraina: l'Europa cerca di mantenere un ruolo chiave nel conflitto, sia per sostenere il governo di Zelensky che per garantirsi una posizione forte nei futuri negoziati di pace.
- Il riarmo e la difesa comune: il dibattito tra i 27 si divide tra chi vorrebbe un'Europa più autonoma sul piano della sicurezza e chi preferisce mantenere un forte legame con la NATO.
- La competitività economica: il rilancio industriale europeo è minacciato dai costi del riarmo e dalle guerre commerciali, con il rischio di una riduzione delle risorse disponibili per altri settori.
I leader europei hanno ribadito l'urgenza di accelerare l'aumento della "prontezza" dell'Europa in materia di difesa nei prossimi cinque anni. Per questo motivo, hanno incaricato i legislatori di individuare fonti di finanziamento, ispirandosi a modelli già esistenti come il programma InvestEU, che sostiene progetti strategici garantiti dall'Unione.
Divergenze tra gli Stati membri: debito, investimenti e NATO
Nonostante il consenso generale sulla necessità di rafforzare la difesa, le posizioni dei vari Paesi restano divergenti.
Sensibilità diverse sul riarmo: i Paesi dell'Europa orientale, come Polonia, Finlandia e Stati Baltici, spingono per un forte incremento delle spese militari, mentre i Paesi del sud, tra cui l'Italia, sono più cauti.
Il nodo del debito: il finanziamento del riarmo ricade sui singoli Stati, rischiando di aggravare il loro debito pubblico. Italia e Francia temono ripercussioni economiche, mentre Paesi come Olanda, Austria e Germania si oppongono a una mutualizzazione del debito attraverso eurobond.
La NATO e il ruolo degli Stati Uniti: Washington chiede agli alleati europei di portare la spesa per la difesa al 3,5% del Pil. A giugno, il vertice NATO all'Aja sarà cruciale per chiarire il rapporto tra il riarmo europeo e l'Alleanza Atlantica.
Ungheria fuori dal documento finale: il nodo Ucraina
Un punto di frattura all'interno del Consiglio Europeo è stato il sostegno all'Ucraina. L'Ungheria di Viktor Orbán ha rifiutato di firmare il documento finale, lamentando divergenze strategiche. I restanti 26 Paesi hanno confermato il loro "sostegno incrollabile" a Kiev e ribadito che la "pace attraverso la forza" rimane un obiettivo prioritario.
❌ Veto! Enough is enough! We will ask the Hungarian people about the EU-membership of Ukraine. We cannot support any common position on this matter until then. pic.twitter.com/Mvlf7jKrI9
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) March 20, 2025
Nonostante le differenze, si registra un primo segnale di avvicinamento dell'Ungheria, che ha giudicato positivamente il recente incontro tra Stati Uniti e Ucraina in Arabia Saudita, in cui si è discusso di possibili soluzioni diplomatiche al conflitto.
Francia e Regno Unito spingono per una "coalizione dei volenterosi"
L'idea di una forza militare europea indipendente, sostenuta dal presidente francese Emmanuel Macron, trova appoggio anche nel Regno Unito. Tuttavia, il tema non è stato affrontato direttamente nel vertice di Bruxelles per evitare tensioni con gli Stati Uniti e la Russia. Macron ha già fissato un nuovo incontro a Parigi il prossimo 27 marzo per approfondire il tema.
On veut protéger la paix. pic.twitter.com/weaC2VG9f8
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) March 21, 2025
Competitività e guerra commerciale con gli Usa
L'economia europea deve fare i conti con la crisi energetica e la politica protezionista dell'amministrazione Trump. L'UE sta valutando contromisure tariffarie, ma per ora ha scelto di mantenere aperta la via diplomatica, rinviando la decisione su eventuali dazi contro gli Stati Uniti.
Il conflitto a Gaza e il ruolo dell'Europa
Il Consiglio Europeo ha affrontato anche la crisi in Medio Oriente, condannando la ripresa delle ostilità a Gaza e il rifiuto di Hamas di rilasciare gli ostaggi. L'UE ha ribadito la necessità di una soluzione basata sulla coesistenza di due Stati e ha accolto con favore il piano di ricostruzione approvato dal vertice del Cairo del 4 marzo.
Lunedì vertice Usa-Russia a Riad, Zelensky in videocollegamento con Bruxelles
Lunedì 24 marzo 2025, le delegazioni di Stati Uniti e Russia si riuniranno lunedì a Gedda, in Arabia Saudita, per un incontro bilaterale tra esperti con l'obiettivo di proseguire il cammino verso un possibile accordo di pace in Ucraina. Dopo il recente colloquio tra Donald Trump e Vladimir Putin, Washington e Mosca sembrano determinate a procedere autonomamente, lasciando gli altri attori fuori dalle trattative.
Come annunciato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, una delegazione statunitense incontrerà Kiev sempre lunedì, ma l'Europa resta esclusa dal processo. A sottolineare le difficili relazioni tra Mosca e Bruxelles, il portavoce del Cremlino, Vladimir Peskov, ha definito l’Unione europea un "partito della guerra", accusandola di perseguire politiche di militarizzazione in netto contrasto con le intenzioni dei presidenti russo e americano.
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha espresso forte scetticismo nei confronti di Putin, affermando che qualsiasi futuro accordo di pace dovrà essere "garantito" per assicurarsi che Mosca lo rispetti.
Nel frattempo, Zelensky ha esortato l’Europa a mantenere alta la pressione sulla Russia affinché rispetti i suoi impegni. Durante un collegamento video con il Consiglio europeo a Bruxelles, il presidente ucraino ha ribadito l'urgenza di avviare il programma ReArm Europe per rafforzare la capacità difensiva dell’Unione.
I addressed the European Council and emphasized that if we say Europe should be stronger in global competition, we must also discuss making European decision-making faster, more flexible, more effective – whether in politics, defense, economics, industry, or any other area. pic.twitter.com/TRIPAzYSeR
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) March 20, 2025
Zelensky ha evidenziato come l’Ucraina possa contribuire con la sua tecnologia avanzata nel campo dei droni e della guerra elettronica, offrendo soluzioni che potrebbero beneficiare l'intera Europa e i suoi alleati globali.
Il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, ha dichiarato che la Russia non deve poter esercitare alcun veto su una possibile missione di pace in Ucraina. Durante un incontro alla periferia di Londra, i vertici militari di una ventina di Paesi hanno discusso i dettagli tecnici del progetto della Coalizione dei Volenterosi, promosso dal premier Keir Starmer.
To the men and women working at home and abroad to secure a just and lasting peace in Ukraine — thank you. pic.twitter.com/OVzYV0QbCm
— Keir Starmer (@Keir_Starmer) March 20, 2025
Quest’ultimo ha confermato che si sta passando dalla fase politica a quella operativa della pianificazione militare.