Una petroliera sospettata di appartenere alla cosiddetta “flotta fantasma” russa è stata abbordata e trattenuta dalla Marina militare francese al largo delle coste della Bretagna, vicino a Saint-Nazaire. L’operazione, avvenuta nei giorni scorsi, si inserisce nel quadro di crescenti tensioni legate al commercio clandestino di petrolio e al sospetto coinvolgimento di navi ombra in attività ostili nei cieli europei.
Il fermo e le accuse
La petroliera, lunga 244 metri e conosciuta con i nomi Pushpa e Boracay, batte bandiera del Benin ed era partita dalla Russia con destinazione Vadinar, in India, dove sarebbe dovuta arrivare il 20 ottobre. L’abbordaggio è stato ordinato dalla procura marittima di Brest per “mancata documentazione della nazionalità della nave” e per “rifiuto di obbedire alle istruzioni delle autorità”. Due membri dell’equipaggio sono stati arrestati, mentre a bordo sarebbero saliti circa dieci militari francesi per controllare la situazione.
France has seized the 244-meter tanker “Pushpa” (also known as “Boracay”) off Saint-Nazaire, suspected of belonging to Russia’s shadow fleet. The ship, which departed Primorsk on September 20 with 115,000 tons of oil, is under investigation for maritime violations. pic.twitter.com/sKsHs5IFs4
— NOELREPORTS 🇪🇺 🇺🇦 (@NOELreports) October 1, 2025
Il presidente francese Emmanuel Macron, parlando a margine del vertice dei leader europei di Copenaghen, ha confermato l’apertura di un’indagine, dichiarando che l’equipaggio avrebbe commesso “reati molto gravi”. Pur senza specificare la natura delle accuse, Macron ha sottolineato che l’operazione dimostra l’impegno della Francia e dell’Unione Europea nel contrasto alle navi della “flotta ombra” che consentono a Mosca di aggirare le sanzioni internazionali.
Il sospetto legame con i droni in Danimarca
Oltre al traffico illecito di petrolio, la vicenda ha assunto una dimensione più ampia a causa di un possibile collegamento con i voli di droni che, a fine settembre, hanno violato lo spazio aereo di Paesi Nato. Tra il 22 e il 25 settembre la nave si trovava al largo delle coste danesi, negli stessi giorni in cui velivoli senza pilota hanno costretto la Danimarca a chiudere temporaneamente alcuni aeroporti, compreso quello di Copenaghen.
Maritime security under scrutiny in Denmark
Drone incursions prompt tightening of airspace and UAV rules as authorities investigate potential launch platforms at sea.
Meanwhile, the crude oil tanker #Pushpa (IMO 9332810) emerges as a high-risk vessel. French authorities are… pic.twitter.com/jedxJxXpYq
— MarineTraffic (@MarineTraffic) October 1, 2025
Secondo un’analisi basata sui dati di VesselFinder, la coincidenza temporale e geografica alimenta il sospetto che la petroliera possa aver servito da piattaforma per il lancio dei droni. Anche la Norvegia ha registrato episodi simili nello stesso periodo. Tuttavia, né la procura francese né Macron hanno confermato ufficialmente un collegamento diretto tra la nave e le incursioni aeree.
La “flotta fantasma” russa
La nave fermata a Saint-Nazaire sarebbe parte, come detto, della rete di petroliere della “flotta fantasma” russa: imbarcazioni che operano sotto bandiere di comodo, spesso con documentazione irregolare e standard di sicurezza discutibili. Questa flotta parallela è nata per permettere a Mosca di esportare petrolio nonostante le sanzioni internazionali seguite all’invasione dell’Ucraina.
🔵 Fransız Deniz Özel Harekat Kuvvetleri, Danimarka’da insansız hava aracı fırlattığından şüphelenilen Rus petrol tankeri pushpa’yı gözaltına aldı.
🔴 French Naval Special Operations forces detain the Russian oil tanker PUSHPA, suspected of launching drones in Denmark. pic.twitter.com/L6lBxCvtIE— Mete Sohtaoğlu (@metesohtaoglu) October 1, 2025
Il fenomeno desta crescente preoccupazione in Europa non solo per le implicazioni economiche, ma anche per i rischi legati alla sicurezza e all’ambiente. Le petroliere fantasma, infatti, navigano frequentemente in acque internazionali senza rispettare le norme di sicurezza, aumentando il rischio di incidenti gravi.
La risposta francese ed europea
L’intervento della Marina francese, che ha inviato anche una motovedetta a sorvegliare la petroliera, si colloca in una strategia più ampia di contrasto alle attività illecite legate al Cremlino. “Resterò molto cauto”, ha dichiarato Macron sul possibile legame con i droni, ma ha ribadito la necessità di rafforzare la cooperazione europea per impedire a Mosca di sfruttare navi ombra per finanziare la propria guerra e destabilizzare l’area atlantica.

Mentre la procura di Brest prosegue le indagini, la petroliera resta immobilizzata al largo della costa francese, diventando il simbolo delle nuove sfide di sicurezza e di intelligence che l’Europa deve affrontare: non solo il commercio illegale di petrolio, ma anche il possibile utilizzo delle navi come basi mobili per operazioni ostili nei cieli Nato.