polemiche roventi

Perché la Federazione Scacchi vuole estromettere i trans dai campionati femminili

"Come se essere uomo alla nascita possa rendere qualcuno naturalmente più intelligente”

Perché la Federazione Scacchi vuole estromettere i trans dai campionati femminili
Pubblicato:
Aggiornato:

Le nuove regole della Federazione internazionale degli scacchi (FIDE) stanno facendo discutere: quella finita dell’occhio del ciclone prevede che le donne transgender non potranno più competere nei campionati femminili di scacchi. C’è chi accusa la Federazione di discriminazione di genere.

Federazione degli scacchi: fuori le donne trans dalle competizioni femminili

Il tema non è nuovo allo sport: le atlete transgender, in alcune discipline, potrebbero essere fisicamente avvantaggiate e quindi farle competere contro le colleghe cisgender rischia di svantaggiare queste ultime? Se è legittimo porsi la questione laddove entri in gioco la forza fisica, più incomprensibile risulta la decisione in una disciplina esclusivamente mentale, come gli scacchi. Oltre al fatto che la quasi totalità dei tornei di scacchi non prevede la divisione delle categorie di genere in maschili e femminili. Salvo l’esistenza di alcuni campionati ufficiali in cui è prevista la sola competizione tra donne. Al contrario, invece, non esistono tornei solo maschili di scacchi. Quelli riservati alle giocatrici, infatti, furono ideati proprio con l’obiettivo di dare una spinta alla presenza di donne in questo sport, ancora in netta minoranza.

LA SERIE NETFLIX DI SUCCESSO PLANETARIO: LA REGINA DEGLI SCACCHI

Ci si chiede quindi se la Federazione ipotizzi che le performance mentali di una persona di sesso maschile nel gioco degli scacchi sarebbero di partenza superiori rispetto a quelle di una di sesso femminile.

Le polemiche

Inutile sottolineare come questa decisione si sia attirata una serie di critiche. Yosha Iglesias, giocatrice di scacchi professionista e donna trans, ha definito la decisione:

Straziante e inutile. Non c’è alcun vantaggio biologico. Non si tratta di biologia, ma di psicologia e sessismo. Dicono di non essere contro i trans, di lottare per proteggere lo sport femminile, ma questo dimostra che non è così”.

Yosha Iglesias

Ad appoggiarla anche Jennifer Shahade, campionessa femminile di scacchi degli Stati Uniti:

“La politica transgender della FIDE è ridicola e pericolosa. È ovvio che non si sono consultati con nessuna giocatrice transgender per costruirla. E tutto questo avviene con un certo tempismo con il fatto che ora gli scacchi stanno finalmente facendo i conti con aggressioni e molestie sessuali dove vengono evidenziati i legami tra misoginia e transfobia. Alla FIDE dico: cambiate consulenti”.

Jennifer Shahade

A far sentire la propria indignazione, con un’accusa di discriminazione di genere, lo scrittore Rich Juzwiak:

“Gli scacchi sono un gioco di strategia. La decisione della FIDE sembra voler dire che le donne trans abbiano un ingiusto vantaggio intellettuale rispetto alle donne cisgender, come se essere uomo alla nascita possa rendere qualcuno naturalmente più intelligente”.

Seguici sui nostri canali