pericolose non solo per la salute

Perché il Belgio ha vietato le sigarette elettroniche usa e getta (e invita l'Europa a fare lo stesso)

Il Paese è il primo in Europa ad adottare una misura simile

Perché il Belgio ha vietato le sigarette elettroniche usa e getta (e invita l'Europa a fare lo stesso)
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Il Belgio ha compiuto un importante passo nella lotta contro il fumo e l’inquinamento ambientale, diventando il primo paese dell’Unione Europea a vietare le sigarette elettroniche usa e getta, conosciute anche come "puff". La misura, in vigore dal 1° gennaio 2025, ha l’obiettivo di tutelare la salute pubblica, in particolare quella dei giovani, e di ridurre l’impatto ambientale dei dispositivi monouso. La decisione belga si inserisce in un contesto più ampio, con dodici stati membri dell’UE, tra cui Francia e Germania, che spingono per un rafforzamento delle normative anti-fumo a livello europeo.

Perché le sigarette elettroniche usa e getta sono un rischio per la salute?

Le sigarette elettroniche monouso hanno acquisito una grande popolarità tra i giovani grazie al loro design accattivante e agli aromi dolci che ricordano caramelle e bevande zuccherate. Tuttavia, la loro diffusione ha sollevato serie preoccupazioni sanitarie. Secondo l'American Heart Association, diversi studi hanno evidenziato correlazioni tra l’utilizzo di questi dispositivi e l’insorgenza di patologie come bronchite cronica, infiammazioni delle vie respiratorie e disturbi cardiovascolari, compresa l’alterazione del ritmo cardiaco. Questi effetti si manifestano anche in dispositivi con basse concentrazioni di nicotina.

Il ministro belga della Salute, Frank Vandenbroucke, ha sottolineato l'importanza di contrastare la dipendenza da nicotina, soprattutto tra gli adolescenti. La nicotina, infatti, è una sostanza altamente addictiva e può agire come porta d'accesso al fumo di sigarette tradizionali.

“Abbiamo riscontrato casi di adolescenti che si svegliano di notte per utilizzare i loro puff”, ha dichiarato Nora Mélard dell’Alliance for a Smoke-Free Society.

La situazione in Italia è altrettanto preoccupante: secondo un’indagine di Altroconsumo, ogni mese vengono venduti circa 2 milioni di sigarette elettroniche usa e getta, facilmente accessibili ai minori grazie al loro prezzo contenuto (tra 8 e 15 euro) e ai gusti accattivanti come fragola, cola e zucchero filato.

Un provvedimento anche a tutela dell’ambiente

Oltre ai rischi sanitari, il Belgio ha motivato il divieto con la necessità di affrontare l’emergenza ambientale legata a questi dispositivi. Le sigarette elettroniche usa e getta generano enormi quantità di rifiuti di plastica e batterie al litio, materiali difficili da smaltire e altamente inquinanti. I dispositivi monouso vengono spesso gettati via dopo pochi utilizzi, contribuendo al problema globale dell’inquinamento da plastica.

Nuove restrizioni e l’esempio internazionale

La normativa belga non si limita al divieto delle sigarette elettroniche monouso, ma introduce anche restrizioni al fumo in molti spazi pubblici, come impianti sportivi, zoo, parchi giochi e aree adiacenti a scuole e ospedali. Questo approccio più severo mira a creare ambienti più sani e a disincentivare il consumo di prodotti legati al tabacco.

Al di fuori dell’Europa, anche altri paesi stanno adottando misure simili. Il Regno Unito ha annunciato un divieto sulle sigarette elettroniche usa e getta a partire da giugno 2025, mentre in Australia la vendita di questi dispositivi è già consentita solo nelle farmacie. Anche la città di Milano ha introdotto un divieto di fumo in alcune aree pubbliche, sebbene la norma non si applichi ancora alle sigarette elettroniche.

Un invito all'azione per l'Europa

La decisione belga potrebbe rappresentare un punto di svolta nella lotta al fumo e all'inquinamento in Europa. Il ministro Vandenbroucke ha invitato la Commissione Europea ad accelerare l'adozione di nuove iniziative per aggiornare la legislazione sul tabacco, rendendola più adatta alle sfide attuali.

“È il momento di agire”, ha dichiarato il ministro, sollecitando un impegno congiunto per proteggere le future generazioni dai danni del fumo e dell’inquinamento.

L’esempio del Belgio potrebbe presto essere seguito da altri paesi europei, segnando l'inizio di una nuova fase nella regolamentazione delle sigarette elettroniche e nella tutela della salute pubblica e dell'ambiente.

Commenti
Giancarlo Sonzogni

E perchè in Belgio non si fanno gli affari loro

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