Ma come?

Perché Elon Musk ora dichiara guerra allo smart working in modo così sfacciato

In una mail a tutti i suoi manager di Tesla ha dichiarato: "Tutti quelli che intendono lavorare da remoto devono essere in ufficio minimo 40 ore a settimana, oppure devono lasciare Tesla".

Perché Elon Musk ora dichiara guerra allo smart working in modo così sfacciato
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Un ultimatum quasi inaspettato da quello che, attualmente, è considerato "l'uomo del futuro", di certo il più visionario esistente sulla faccia della Terra. Elon Musk, di punto in bianco, dichiara guerra allo smart working: via mail, infatti, ha informato tutti i suoi manager di Tesla che se non torneranno a lavorare in sede sono pregati di lasciare la loro posizione all'interno dell'azienda statunitense specializzata nella produzione di auto elettriche.

"Niente più smart working - afferma Elon Musk nella mail - Tutti quelli che intendono lavorare da remoto devono essere in ufficio minimo 40 ore a settimana, oppure devono lasciare Tesla".

Perché Elon Musk ora dichiara guerra allo smart working in modo così sfacciato

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La reazione globale ad una notizia simile è riassumibile nel commento su Twitter di un follower del popolarissimo imprenditore, considerato da Forbes la persona più ricca del mondo:

"Hey Elon, molte persone stanno parlando della mail, vuoi dire qualcosa a chi pensa che lavorare in ufficio sia un concetto antiquato?".

Una domanda lecita che racchiude in sé l'evoluzione della prassi lavorativa ai tempi del Covid-19: con il dilagare della pandemia in tutto il mondo, infatti, anche dopo i momenti più difficili dei lockdown forzati, tantissime imprese e aziende hanno deciso di continuare ad adottare il regime lavorativo dello smart working al fine di evitare che la curva dei contagi tornasse a risalire. Anche ora che la situazione pandemica risulta più controllabile, molte attività hanno mantenuto, laddove non fosse necessario un impiego manuale, il lavoro da remoto, in un'ottica di maggiore versatilità, consapevoli che l'orizzonte della società moderna stesse spingendo sempre più verso quella direzione.

Ed è forse proprio per questo motivo che la notizia del ritorno al lavoro in sede per tutti i manager di Tesla fa storcere un po' il naso. Elon Musk, considerato da tutti "l'uomo del futuro", il più visionario e all'avanguardia, torna clamorosamente sui suoi passi e dichiara guerra allo smart working. Con una mail inviata martedì 31 maggio 2022 a tutti i suoi manager ha lanciato il suo ultimatum:

"Niente più smart working - ha scritto Elon Musk via mail ai dipendenti di Tesla - Tutti quelli che intendono lavorare da remoto devono essere in ufficio minimo 40 ore a settimana, oppure - ha concluso il Ceo dell'azienda - devono lasciare Tesla. E' meno di quanto chiediamo ai dipendenti degli stabilimenti".

Musk, dopo aver precisato che l'ufficio deve essere un ufficio Tesla non una filiale non collegata ai propri compiti di lavoro, ha infine ammesso che per alcuni collaboratori possono esserci casi straordinari. In tali circostanze però "giudicherò e approverò direttamente io ogni singolo caso".

Da dove deriva una scelta di questo tipo?

Sempre nella mail ai manager di Tesla, Elon Musk ha specificato le ragioni di questa sua scelta, facendo riferimento alla sua esperienza personale. Il miliardario originario del Sudafrica ha infatti raccontato di aver quasi vissuto in un impianto Tesla agli inizi e questo ha consentito alla società di sopravvivere.

"Più si occupano posizioni di livello, più visibile deve essere la presenza. Ci sono ovviamente aziende che non lo richiedono ma - si chiede ironicamente - quando è stata l'ultima volta che sono state in grado di fare un buon nuovo prodotto?".

Rispetto ad altri colossi, Tesla prevede un lavoro manuale importante. Nell'azienda di auto elettriche, però, sono molti i lavoratori che si occupano di software. Anche loro, quindi, dovranno rientrare in sede nonostante l'impennata di casi di Covid-19 negli Usa.

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