STATO CIVILE

Per la prima volta in Danimarca nel 2022 non c'è stata nessuna rapina in banca

La criminalità però non è sparita, si è trasferita online. E intanto da noi discutiamo ancora del Pos e del tetto ai contanti...

Per la prima volta in Danimarca nel 2022 non c'è stata nessuna rapina in banca
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Mentre nella nostra Penisola continua il dibattito sull'utilizzo del Pos e sul tetto al contante, infiammatosi soprattutto alla fine dello scorso anno in concomitanza con la manovra economica del Governo Meloni, nel resto d'Europa sono sempre di più le realtà che hanno fatto della linea cashless il loro marchio di fabbrica. L'esempio più virtuoso del vecchio continente, in tal senso, è rappresentato dalla Danimarca che, come affermato dal Finansforbundet, il sindacato dei lavoratori del settore finanziario, ha registrato nel 2022 il primo anno senza rapine in banca. Una circostanza sorprendente, ma fino ad un certo punto: nel territorio danese il fatto che si propenda maggiormente per i pagamenti elettronici rende meno necessario l’uso di denaro contante e quindi anche le banche non hanno bisogno di mantenerne grosse quantità nelle loro cassaforti.

Danimarca, nel 2022 non ci sono state rapine in banca

La notizia, resa pubblica martedì 3 gennaio 2023, è stata accolta con grande entusiasmo in primo luogo dalla Danish bank employees’ union, il Sindacato degli impiegati di banca danesi, che tramite le parole della vicepresidente Steen Lund Olsen ha fatto sapere:

"È semplicemente fantastico. Perché le rapine mettono a dura prova i dipendenti colpiti ogni volta che si verificano".

Ma il fatto di non aver registrato alcuna rapina in banca in tutto il 2022, per quanto sorprendente possa essere, non rappresenta una circostanza di fortuna, quanto piuttosto l’effetto favorevole di un provvedimento messo in atto tempo addietro dal Governo danese. L’Esecutivo, infatti, ha voluto puntare su una politica di riduzione dell'utilizzo del contante ed é per questo motivo che, in Danimarca, le transazioni cash stiano diventando gradualmente obsolete, sostituite sempre più dall'opzione di usare carte di credito o cellulari per i pagamenti.

In Danimarca tutti si sono adattati alla linea cashless

Questo nuovo scenario economico, se da un lato ha trasformato le abitudini dei cittadini danesi, dall'altro ha anche rivoluzionato le prassi delle banche: Finance Denmark, associazione del settore bancario, ha infatti dichiarato che solo circa venti filiali bancarie in tutto il Paese hanno disponibilità liquide e che il numero stesso delle sedi è sceso da 219 nel 1991 a 56 nel 2021.

Come spiegato dal The Guardian, invece, in Danimarca negli ultimi sei anni i prelievi di contante sono diminuiti di circa tre quarti ogni anno e l'86% dei pagamenti in negozio è ormai contactless. La stessa Banca centrale danese ha fatto sapere che, soprattutto con la pandemia da Covid-19 che ha accelerato il processo di abbandono del contante, nel marzo dello scorso anno l'uso del cash per i pagamenti è sceso dal 23% nel 2017 al 12% nel 2021.

Meno contanti presenti nelle banche

Tale cambiamento radicale nella quotidianità dei pagamenti ha prodotto come conseguenza una minore circolazione di denaro contante e quindi una minore necessità per le banche di mantenerne grosse quantità nelle loro casseforti. Oltre a ciò, altri fattori che hanno contribuito ad azzerare le rapine in banca nel 2022 sono stati l'adozione di efficienti sistemi di sorveglianza con telecamere, allarmi e una maggiore collaborazione con le forze dell'ordine.

Sempre Finance Denmark riferisce che nel Paese se nel 2000 si erano verificate 221 rapine negli istituti bancari, questo numero è gradualmente diminuito fino a meno di 10 all'anno dal 2017, arrivando addirittura a una nel 2021 e, appunto, al record di zero nel 2022.

L'attenzione dei ladri si sposta online

Per quanto il numero delle rapine in banca diventato nullo in Danimarca, l'istinto a delinquere, tuttavia, non è calato di conseguenza, ma piuttosto si è trasformato.

L'attenzione di ladri e truffatori, che prima si focalizzava sulle filiali bancarie, è ora indirizzata in due vie: o verso gli sportelli automatici (con il picco massimo di 18 attacchi nel 2016, anche se pure questi si sono ridotti a zero grazie a una migliore sorveglianza e protezione tecnica), o verso le truffe online, le quali, dichiara Finance Denmark, negli ultimi anni sono aumentate in modo considerevole.

Da noi si discute ancora sull'uso del Pos e sul tetto al contante

Come affermato in apertura, mentre la Danimarca esulta per le zero rapine in banca nel 2022 grazie anche all’introduzione della policy cashless, dentro ai nostri confini nazionali quest'ultima tematica pare lontano dall'essere considerata. Ricordiamo tutti infatti le discussioni, polemiche, decisioni prese e contrordini degli ultimi mesi dell'anno riguardo la norma per l'obbligo del Pos e il tetto al contante.

Alla fine della fiera, se il limite al contante è stato fissato a 5mila euro, il provvedimento che prevedeva multe per tutti coloro che non usavano il Pos sopra i 60 euro (l’ultima soglia stabilita sebbene prima fosse scesa anche a 30 e poi a 40 euro) è stato cancellato del tutto dalla manovra economica del Governo Meloni, considerando che l'idea aveva fatto storcere il naso e non poco a Bruxelles.

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti aveva dichiarato:

"Su questo tema abbiamo una nostra opinione e lo rimettiamo alla valutazione della commissione per quanto riguarda eventuali forme che noi caldeggiamo di ristoro, risarcimento per gli operatori che si dovranno trovare di fronte l'onere delle commissioni applicate su questo transazioni".

La Premier Giorgia Meloni, invece, era stata concisa a riguardo:

"Se non ci sono i margini, ci inventeremo un altro modo per non far pagare agli esercenti le commissioni bancarie sui piccoli pagamenti".

La questione, comunque, è stata rimandata e vedremo se nei prossimi mesi ci saranno sviluppi in un senso o nell'altro. La prospettiva di una società cashless, considerando i risultati ottenuti dalla Danimarca, potrebbe rappresentare un obiettivo da raggiungere al fine di limitare le diverse forme di criminalità ed evasione. Anche la stessa Bankitalia, sul tema, aveva reso pubbliche le sue critiche all'uso del contante bocciando di fatto la norma inserita nella Manovra economica:

"Rispetto al 2016 la percentuale di transazioni operate con il contante è diminuita in Italia, rimanendo comunque al di sopra della media europea. I limiti all’uso del contante, pur non fornendo un impedimento assoluto alla realizzazione di condotte illecite, rappresentano un ostacolo per diverse forme di criminalità ed evasione.

Negli ultimi anni sono emersi studi - anche condotti nel nostro Istituto - che suggeriscono che soglie più alte favoriscono l’economia sommersa; c’è inoltre evidenza che l’uso dei pagamenti elettronici ridurrebbe l’evasione fiscale. Anche le Raccomandazioni per l’Italia formulate dall’Ue muovono da tale presupposto: nel 2019 si suggeriva di 'contrastare l’evasione fiscale, in particolare nella forma dell’omessa fatturazione, tra l’altro potenziando i pagamenti elettronici' obbligatori, anche mediante un abbassamento dei limiti legali per i pagamenti in contanti. La definizione di efficaci sanzioni amministrative in caso di rifiuto dei fornitori privati di accettare pagamenti elettronici era inclusa tra i traguardi del Pnrr relativi al primo semestre.

Con riferimento agli oneri legati alle transazioni effettuate mediante strumenti di pagamento elettronici è opportuno ricordare che anche il contante ha costi legati alla sicurezza (come quelli connessi con furti, trasporto valori, assicurazione). Nostre stime relative al 2016 indicano che, per gli esercenti, il costo del contante in percentuale dell’importo della transazione è superiore a quello delle carte di debito e credito".

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