DIBATTITO

Parolin: "Il Vaticano già da tempo ha riconosciuto la Palestina"

Il Segretario di Stato va contro chi pensa sia ancora presto come Meloni, per lui tutti i Paesi del G7 dovrebbero riconoscerla

Parolin: "Il Vaticano già da tempo ha riconosciuto la Palestina"
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Non ci sono esitazioni per il Vaticano. Il riconoscimento dello Stato di Palestina non è una questione da rimandare, è l'unica chiave per ottenere una pace reale.

Stato di Palestina sì o no?

Lo afferma il Segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, contraddicendo quanto dichiarato dalla premier Giorgia Meloni secondo cui il momento non è ancora maturo.

“Ma perché prematuro? Per noi è la soluzione”, ribatte Parolin, a margine di un evento a Roma.

Il cardinale e Segretario di Stato Piero Parolin

Per la maggioranza di governo in Italia non è ancora ora, lo ha dichiarato anche Salvini, ma l'opposizione dissente e anche 38 ex ambasciatori hanno fatto appello a Meloni perché riconosca lo Stato. È in questo contesto, un contesto in cui la questione del riconoscimento o meno della Palestina è al centro del dibattito, che si inseriscono le importanti dichiarazioni di Parolin.

"Il Vaticano l'ha già riconosciuto da tempo"

Al cardinale, i giornalisti hanno poi chiesto un commento sulla posizione del presidente francese Emmanuel Macron che ha di recente riconosciuto lo stato palestinese.

“Da mo’, come dite voi, che l’abbiamo riconosciuto lo Stato di Palestina”.

Un'affermazione che conferma la linea costante e decisa della Santa Sede in favore della soluzione dei due Stati e che contrasta quella del Governo italiano.

Per Parolin tutti dovrebbero riconoscerlo

L’appello del Vaticano è chiaro e diretto anche alla comunità internazionale.

“Tutti i Paesi del G7 dovrebbero riconoscerlo”, afferma Parolin.

Per il Segretario, la situazione si è deteriorata e rende sempre più difficile una soluzione pratica, ma proprio per questo il riconoscimento diventa a suo avviso uno strumento e non un ostacolo.

"Mi pare che a New York ci sarà una conferenza promossa da Francia e Arabia Saudita per trovare i termini pratici, speriamo porti risultati", conclude.

Il messaggio a Israele

Il cardinale si è espresso anche sull’indagine israeliana relativa all’attacco alla chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, che secondo Tel Aviv sarebbe stato “un errore operativo” e su cui Parolin aveva già espresso qualche perplessità.

“Non abbiamo potuto condurre un’indagine indipendente per cui prendiamo per buoni i risultati offerti dal governo israeliano. Tuttavia si ha l’impressione che questi errori si stiano ripetendo. Ci auguriamo che i luoghi di culto e le istituzioni umanitarie non vengano colpiti”.

Parolin ha anche ricordato il contatto diretto e continuo tra la Santa Sede e il Patriarcato di Gerusalemme, a conferma dell’impegno della Chiesa cattolica nel seguire da vicino la sorte delle comunità cristiane e non solo. Il messaggio al governo di Netanyahu è netto.

“Se si vuole, si può trovare la maniera perché questi errori non si ripetano. Tocca a Israele dimostrarlo”.