Un incontro carico di significato politico e umano quello di questa mattina tra Papa Leone XIV e Mahmoud Abbas, presidente dello Stato di Palestina. Accolto con una stretta di mano calorosa e un saluto di benvenuto nel Palazzo Apostolico, il leader palestinese ha avuto con il Pontefice un colloquio privato alla presenza di un interprete, durante il quale – riferisce la Santa Sede – è stata sottolineata “l’urgenza di prestare soccorso alla popolazione civile di Gaza” e la necessità di “porre fine al conflitto nella Striscia perseguendo la prospettiva della soluzione a due Stati” (in copertina l’incontro, foto da Vatican News).
Un incontro nel segno del dialogo e della pace
L’incontro, svoltosi nella Biblioteca del Palazzo Apostolico, ha avuto un tono di grande cordialità. Dopo lo scambio dei doni – tra cui una formella raffigurante il Battesimo di Cristo e un grande ritratto del Papa – Abbas ha espresso gratitudine al Pontefice:
“Grazie per ricevermi, sono felice e grato di essere qui di nuovo”, ha dichiarato Abu Mazen.
L’udienza si è svolta in un contesto internazionale complesso, segnato dalla fragile tregua del 10 ottobre e dalle difficili condizioni della popolazione palestinese. Il Papa e il presidente Abbas hanno discusso anche del decennale dell’Accordo Globale tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina, siglato il 26 giugno 2015, che ha formalizzato le relazioni diplomatiche tra i due Stati.
La tappa a Roma e la visita alla tomba di Papa Francesco
La visita in Vaticano rappresenta la prima tappa istituzionale del viaggio in Italia di Mahmoud Abbas. Nella giornata di ieri il leader palestinese si era recato a Santa Maria Maggiore, dove ha reso omaggio alla tomba di Papa Francesco, definito da Abbas “un vecchio amico che ha fatto tanto per la Palestina e il popolo palestinese”.
Con il Pontefice argentino, Abbas aveva condiviso momenti storici: l’incontro a Betlemme durante il viaggio papale in Terra Santa nel 2014, la piantumazione dell’“ulivo della pace” nei Giardini Vaticani insieme all’allora presidente israeliano Shimon Peres, e vari colloqui telefonici e udienze ufficiali.
Un viaggio dal forte valore politico
Dopo l’udienza con Papa Leone XIV, il presidente palestinese incontrerà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
La visita assume una valenza diplomatica particolare, avvenendo all’indomani della presentazione della bozza di risoluzione statunitense sul piano di pace per Gaza ai membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sostenuta da Egitto, Qatar, Arabia Saudita, Turchia ed Emirati Arabi Uniti.
La posizione della Santa Sede e le parole del Papa
In un comunicato ufficiale, la Santa Sede ha ribadito la propria posizione:
“Durante il cordiale colloquio, è stata constatata l’urgenza di prestare soccorso alla popolazione civile a Gaza e di porre termine al conflitto, perseguendo la prospettiva della soluzione a due Stati”.
Un principio che il Vaticano sostiene da anni, come ricordato anche dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, e dai precedenti Pontefici.
La sera precedente, parlando ai cronisti davanti alla sua residenza di Castel Gandolfo, Papa Leone XIV aveva espresso preoccupazione per la fragilità della tregua e per la situazione dei coloni in Cisgiordania:
“Grazie a Dio almeno la prima fase dell’accordo di pace va avanti. Ora bisogna passare alla seconda, trovare un equilibrio di governo e garantire i diritti di tutti i popoli”.
Il Papa ha poi esortato la comunità internazionale a “lavorare insieme per la giustizia e la pace”.