Ostaggi israeliani in cambio di una tregua a Gaza: nella diplomazia entrano Sudan, Somalia e Indonesia
Nuovi fronti di trattativa sulla questione palestinese ormai in stallo da settimane

Novità nella guerra tra Israele e Hamas, che ormai si trascina da due anni e mezzo. Sul fronte della diplomazia, sembrerebbe siano stati coinvolti Paesi come il Sudan, la Somalia e l''Indonesia.
Il tema centrale nelle trattative, che potrebbero essere riprese, è però la liberazione di ostaggi israeliani da parte di Hamas in cambio di una tregua durante la festa di fine Ramadan.
Ostaggi in cambio di una tregua a Gaza
Secondo fonti israeliane, i mediatori coinvolti nel conflitto riportano che alcuni membri anziani di Hamas sembrano disposti a rilasciare un numero limitato di ostaggi israeliani in cambio di una tregua.
Lo stop ai combattimenti potrebbe permettere a Gaza di tirare un respiro di sollievo, soprattutto alla fine del Ramadan, con la festività di Eid al-Fitr. Tra gli ostaggi che potrebbero essere rilasciati figura anche l’americano-israeliano Edan Alexand.
La tregua, secondo alcuni analisti, potrebbe essere anche una mossa strategica per contenere le crescenti proteste contro Hamas che sono esplose in tutta la Striscia negli ultimi giorni.
Un cessate il fuoco temporaneo, infatti, darebbe ai miliziani la possibilità di gestire la crescente insoddisfazione popolare senza un rischio immediato di escalation.
Contatti tra Israele e Sudan, Somalia e Indonesia
Parallelamente, si stanno intensificando le discussioni sul piano del presidente statunitense Donald Trump riguardante la futura gestione della Striscia di Gaza, un piano folle che prevede la ricollocazione dei due milioni di abitanti palestinesi in Paesi al di fuori della regione.
Fonti di Axios riportano che l’agenzia di intelligence israeliana Mossad è stata incaricata dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di esplorare le opzioni per trasferire i palestinesi sfollati in Paesi africani e asiatici.
Le trattative sarebbero già in corso con Somalia, Sudan e Indonesia, sebbene alcune fonti, tra cui il governo della Somalia, abbiano categoricamente respinto le voci secondo cui sarebbero disposti a ricevere i rifugiati.
Si discute ancora sul folle piano di Trump
L’idea di un trasferimento di massa dei palestinesi di Gaza è stata fortemente criticata dai Paesi arabi che considerano questa proposta una forma di "pulizia etnica" e una violazione dei diritti dei palestinesi.
Il piano di Trump, che prevede la supervisionabilità della Striscia da parte degli Stati Uniti e la sua trasformazione in un enorme progetto immobiliare, ha trovato anche il fermo rifiuto della comunità internazionale.
Mentre questi sviluppi diplomatici continuano a evolversi, la situazione sul terreno a Gaza rimane drammatica. Dopo la ripresa delle ostilità, terminata la vacillante tregua, quasi 900 palestinesi sono stati uccisi.