La riconsegna degli ostaggi deceduti tra Hamas e Israele si è, per ora, fermata. Dopo oltre settecento giorni di prigionia nei tunnel sotterranei di Gaza, il gruppo islamista ha consegnato ieri quattro bare a un convoglio della Croce Rossa nel sud della Striscia. Nelle casse si trovavano i corpi di Guy Illouz, Yossi Sharabi, Bipin Joshi e del capitano dell’esercito israeliano Daniel Perez.
Rapiti durante l’attacco del 7 ottobre, i quattro figurano tra i ventotto ostaggi deceduti che, secondo gli accordi firmati tra Israele e Hamas, dovevano essere restituiti alle famiglie entro 72 ore dall’inizio del cessate il fuoco, entrato in vigore venerdì 10 ottobre 2025. Dopo una breve cerimonia presieduta da un rabbino militare, le salme dei civili sono state trasferite all’istituto forense di Abu Kabir per l’identificazione, mentre il corpo dell’ufficiale è stato portato al campo Shura dell’Idf.
Katz: “Mancato rispetto degli impegni presi da Hamas”
La restituzione dei corpi rappresenta uno dei nodi centrali dell’accordo di pace, che ha previsto la liberazione di 1.968 detenuti palestinesi da parte di Israele, tra cui 250 condannati all’ergastolo per terrorismo.
L’accordo, oltre alla restituzione dei corpi, prevedeva la liberazione dei venti ostaggi ancora in vita, avvenuta il 13 ottobre. In totale, dei 251 ostaggi trattenuti nella Striscia dal 2023, 168 sono tornati vivi, secondo i conteggi della CNN. Di questi, 105 durante il primo cessate il fuoco del 2023, 30 nel gennaio scorso e 20 nelle ultime ore, con l’intesa siglata pochi giorni fa.
המשימה הדחופה שכולנו מחויבים לה כעת היא לוודא את החזרת כל החטופים החללים הביתה.
הודעת חמאס על החזרה צפויה של 4 גופות היום היא אי עמידה בהתחייבויות.
כל עיכוב או הימנעות מכוונת ייחשבו כהפרה בוטה של ההסכם וייענו בהתאם.
— ישראל כ”ץ Israel Katz (@Israel_katz) October 13, 2025
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha però affermato come Hamas “non adempia ai propri obblighi“. In un post su X, Katz ha avvertito:
“Qualsiasi ritardo o deliberata elusione sarà considerata una palese violazione dell’accordo e sarà perseguita di conseguenza”.
Dal vertice di Sharm el-Sheikh, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha confermato che le ricerche dei corpi sono in corso:
“Stanno cercando i corpi. È un compito terribile. Sanno dove si trovano molti di essi. Credo che cinque o sei siano già stati ritrovati”.
Le ricerche
A Gaza sono già operative le squadre della forza multinazionale composta da Qatar, Egitto, Stati Uniti e Israele, istituite dal coordinatore israeliano per i prigionieri Gal Hirsch. Gli uomini della missione stanno cercando le salme nei luoghi di sepoltura noti all’esercito israeliano.
Il portavoce dell’Idf, Effie Defrin, ha spiegato che “si stanno compiendo sforzi, a tutti i livelli, per esercitare pressione affinché il processo di recupero dei caduti prosegua” e ha ribadito la richiesta a Hamas di “rispettare la sua parte dell’accordo“.

Fonti israeliane stimano che fino a quindici corpi potrebbero non essere più recuperabili.
“Sfortunatamente, non tutti gli ostaggi caduti saranno restituiti domani“, ha dichiarato un funzionario israeliano in tarda serata, spiegando che la restituzione avverrà “nell’arco di diversi giorni”.
L’esercito israeliano prevede di ricevere progressivamente le salme e di celebrare piccole cerimonie di commemorazione a Gaza, prima del trasferimento in Israele. Se Hamas non dovesse riuscire a localizzare i corpi, entrerà in azione la task force internazionale già attiva nella Striscia, dotata di mezzi di ingegneria pesante per recuperare i resti sepolti sotto le macerie.

Il ministro Katz ha ribadito che “il compito urgente è garantire il ritorno a casa di tutti gli ostaggi deceduti“. “La restituzione di soli quattro corpi rappresenta un inadempimento“. Israele, ha aggiunto, “pretende, si aspetta e agisce per garantire uno sforzo del 100% da parte di Hamas e della task force internazionale per portare a termine questa missione e restituire tutti gli ostaggi deceduti per una degna sepoltura in Israele“.